47. Un letto in più

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"Il silenzio è il linguaggio delle forti passioni."

La giornata di scuola passa in un modo lento ed estenuante, quando sono rientrata in classe, dopo aver fatto le varie fotocopie mi sono sentita lo sguardo di Cameron addosso, è arrabbiato, ma lo sono anche io. Deve capire che non può sempre fare lo strafottente, deve essere educato con le persone.

Nash è stato insistente, mi ha vista abbastanza alterata ed ha insisto tutta la mattina finchè non gli ho raccontato tutto, quando gli ho detto che avevo chiuso definitivamente con Cameron non sembrava triste, anzi, mi ha detto che ho fatto bene e che avevo pienamente ragione sulle cose che gli ho detto.

La ricreazione l'ho passata con Page e con Nash, lontana il più possibile da Matt che in questo periodo sembra molto legato a Cameron.

Ho raccontato tutto alla biondina che ha ascoltato le mie parole con molta attenzione, inutile dirvi che se non l'avessi fermata sarebbe corsa da Selena a gridarle contro offese da lei stessa inventate.

La campanella pone fine a questa pessima giornata, ed io in un secondo esco fuori dalla classe per poter posare i libri nell'armadietto.

"Amore, sei libera questo pomeriggio?" Nash mi raggiunge mentre percorro il corridoio.

"Sì, perché?"

"Ti va di venire a casa mia?" Chiede sorridendo ed io non riesco a dire di no davanti ad un sorriso del genere.

"A che ore?" 

"Se vuoi anche adesso, oggi mio padre dovrebbe tornare tardi" Spiega.

"Okay, lascio i libri, avverto Matt e ti raggiungo nel parcheggio" Gli stampo un bacio sulle labbra e mi avvio verso il mio armadietto felice che questa giornata abbia preso una piega diversa.

Raggiungo il mio ragazzo dopo cinque minuti, saliamo in macchina e ci avviamo verso casa sua. La strada che la separa dalla scuola non è molta, infatti dopo circa dieci minuti Nash parcheggia l'auto.

"Eccoci" Sorride.

Già dall'esterno sembra molto carina, un piccolo praticello verde si presenta davanti a noi, i confini sono segnati da una staccionata bianca. La casa è di un colore rosso scuro, con il portone marroncino, il tetto è estremamente a punta ed è di un colore blu notte.

"Andiamo?" Sorride mentre si avvia nel vialetto.

Lo seguo e aspetto che apra la porta, la casa è molto illuminata, il corridoio lungo e stretto porta alle varie stanze, infondo ad esso delle grandi scale a chiocciola che portano al piano superiore dove sicuramente ci saranno le camere da letto.

Svolta subito a sinistra, davanti a me una cucina arredata in modo abbastanza moderno, è tutto molto ordinato e sistemato al proprio posto.

"Che ti va di mangiare?"

"Quello che vuoi tu" Sorrido.

"Pizza?"

"Ci sto!" Dico. Adoro il cibo italiano, soprattutto la pizza e le lasagne.

Nash tira fuori dal congelatore due pizze surgelate e le mette in forno, inserisce il tempo necessario per la cottura e poi inizia ad apparecchiare la tavola.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora