59. Involtino di sfigata

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"Non sempre chi ti manca merita di sentirselo dire."

"Quindi è così? Adesso voi due giocate a fare il Romeo e la Giulietta della situazione?" Chiede  avvicinandosi a noi.

Cameron si volta facendo un passo verso Nash. "Non è come pensi" Dice alzando le mani in segno di innocenza.

"Ah no? E come dovrebbe essere? Spiegatemelo voi, perché io non ci riesco" Alza la voce avvicinandosi pericolosamente a noi, io sussulto per lo spavento mentre Cameron resta immobile, come se fosse una cosa da tutti i giorni questa.

"Nash" Sussurro dopo aver fatto largo a tutto il mio coraggio. "Possiamo parlare, solo noi due?" Domando mentre il suo sguardo mi squadra, lentamente, da capo a piedi.

"Tu" Sussurra con disprezzo. "Tu non devi rivolgermi parola"

"Ma-"

"Stai zitta!" Mi aggredisce puntando il dito contro di me mentre, involontariamente, indietreggio preoccupata.

"Ehi" Lo riprende Cameron. "Calmati"

"Calmarmi? Questa sì che è bella" Sbuffa emettendo una risatina nervosa. "Ieri sera mi ha lasciato facendomi capire che prova qualcosa nei tuoi confronti ed io dovrei star calmo?!" Sbraita alzando la voce.

Cameron mi rivolge uno sguardo poi, subito dopo, torna a concentrarsi su Nash che è arrabbiato come non mai.

"Nash, noi non stiamo insieme" Spiega Cameron. "E poss-"

"No, no e no! Smetti di sparare stronzate Cameron! Ti conosco troppo bene per poter giustificare il tuo comportamento" Sbraita Nash rosso in volto. "Dimmi un po', vuoi tornare a due anni fa?"

"Nash"

"No, Cameron. Non voglio sentire una parola di più uscire dalle vostre bocche" Ringhia. "Da te me lo aspettavo, sapevo che prima o poi avresti ripreso in mano quella stupida lista" Fulmina Cameron con lo sguardo.

"Ma da te, da te non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Mi sei caduta in basso Allison, molto in basso." Lascia cadere lo sguardo su di me mentre, amareggiato, scuote la testa.

"Nash" Cerco di avvicinarmi a lui ma si scansa senza pensarci due volte, sospiro abbassando lo sguardo ma subito dopo lo rialzo, anche se sarà inutile ma devo provare a spiegare le mie azioni.

"Non posso giustificare il mio comportamento, né mentire sui miei sentimenti. Io ti capisco, capisco se sei arrabbiato, ferito, confuso, hai tutte le ragioni di questo mondo per esserlo. Sappi che, se deciderai di non rivolgermi più la parola o di farmi sparire dalla tua vita io rispetterò ogni tua scelta" Mi avvicino pian piano a Nash.

"Ma devi sapere che, nel mese che ci siamo frequentati io non ho mai pensato a nessun'altro, stavo bene con te e ti volevo molto bene, il problema resta il fatto che mi sono accorta troppo tardi che il legame che ci univa, almeno da parte mia,  era qualcosa di grande ma non abbastanza da esser considerato qualcosa di più di un'amicizia"

"Io ti voglio bene Nash ma-" Mi blocco guardando i suoi occhi azzurri che in questo momento sembrano spenti. "Ma non ti amo" Sussurro.

"Lo so, ami Cameron" Ammette mentre io mi volto verso Cameron scoprendolo con gli occhi già su di me.

"N-no, io non lo amo. Non stiamo insieme, non so cosa pensi m-"

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora