35. Una scommessa particolare

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La mattina seguente mi alzo con una strana felicità addosso, non so per quale motivo dato che sono le sette e trenta di mercoledì mattina ma decido di non interrompere il mio buonumore.

Mi preparo velocemente indossando una semplice camicetta verde militare e dei jeans, Liscio i miei capelli passando velocemente la piastra e saluto mia madre già alzata e intenta a chiamare varie parrucchiere della città.

Domenica è il grande giorno, mia madre si sposerà.

Mi fiondo fuori casa es aspetto Matthew che, ovviamente, è in ritardo.
Esce di corsa con i libri in mano e, nel vano tentativo, di risparmiare tempo salta uno scalino e cade di faccia sull'erba bagnata di rugiada.

"Maledetta matematica!" Sbruffa riprendendo i libri di quella fatidica materia.

Scoppio a ridere mette il biondino mi fulmina con lo sguardo.

"Ti avverto, è già iniziata male questa giornata" Ribatte alzandosi e puntandomi uno dei suoi libri contro.

"Mi stai minacciando con un libro?" Rido.

"Perché la signora Turner non lo fa ogni mercoledì mattina?" Domanda Matt riferendosi alla nostra professoressa di matematica.

Scuoto la testa ridendo mentre saliamo in auto, non ci mettiamo molto ad arrivare dato che oggi non c'era molto traffico. Attraversiamo il cortile per raggiungere il solito tavolino dove troviamo tutti gli altri.

"Ciao ragazzi" Li saluta Matthew sedendosi accanto ad uno di loro e gettando lo zaino per terra.

Saluto anche io con un sorriso e Nash si alza per stamparmi un bacio.

"Non di prima mattina, vi prego" Commenta Taylor con una faccia schifata.

Rido per la battuta di Tay sedendomi sulle gambe di Nash, restiamo per una decina di minuti a parlar del più e del meno fin quando la campanella non ci obbliga ad andare in classe.

"Vado a prendere i miei libri, me li sono scordata nell'armadietto" Avverto Nash che lascia la mia mano e fa un cenno con la testa.

Gli altri ragazzi si sono già sparpagliati tra la folla di studenti che si sta recando all'interno della scuola perciò, una volta raccolto il mio zaino, mi immetto in quel flusso di persone per poter raggiungere il mio armadietto.
Una volta raggiunto prendo il lucchetto per inserire la combinazione ed alle mie spalle compare una voce profonda che mi fa riscuotere dalla paura.

"Buongiorno"

Mi volto di scatto.

"Cristo!" Esclamo. "Vuoi smettere di comparire così?" Mi lamento.

Cameron si appoggia con la spalla all'armadietto di fianco al mio, si sistema i suoi occhiali da sulle sulla testa e mi fissa con uno sguardo strano.
Troppo strano.

"Ho una proposta" Sorride con aria soddisfatta.

"No" Lo precedo richiudendo l'anta del mio armadietto.

"Ma se non ti ho ancora detto niente!" Si lamenta.

"In ogni caso la risposta è no" Lo liquido cercando di superarlo ma lui mi blocca.

"Ti fidi di me?" Domanda.

"Assolutamente no" Rispondo ridendo per l'assurdità della domanda.

"Okay, ascolta" Cameron si posiziona davanti a me. "Questa mattina non ho voglia di seguire la prima ora di lezione, quindi ho pensato direttamente di saltarla. Ho già chiesto agli altri ma nessuno ha accettato, perciò..." Mi guarda con aria soddisfatta.

"Perciò mi consideri la tua ruota di scorta?" Finisco la sua frase.

"Direi più una valida alternativa" Scherza.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora