CAPITOLO 63
VOGLIA DI REAGIREIl castello pareva tetro, quasi disabitato. Non vi era la minima traccia del continuo via vai dei ragazzi, non nella Sala Grande e tanto meno nella Sala Comune dei Grifondoro. In poco tempo la voce era girata e tutti erano venuti a sapere quello che era successo nell'infermeria. Da quel momento in poi nessuno sembrava avere più voglia di ridere, ne di fare nulla di diverso dal bisbigliare sottovoce all'amico. Persino i Serpeverde erano chiusi nella loro sala comune, perplessi come il resto dei compagni delle altre case.
Gli auror alla fine avevano lasciato il castello portandosi via il corpo senza vita di Bellatrix e la giovane Bellatrix in catene, scortati da alcuni dissennatori arrivati apposta da Azkaban. Alastor e Thomas l'avevano interrogata a lungo con la pozione della verità ma avevano scoperto solo che lei non centrava nulla. L'unico legame tra le due donne era il fatto di essere la stessa persona, così come l'unico loro incontro era stato quello consumatosi nell'infermeria del castello, solo qualche ora prima.
Sembrava l'ennesima beffa del destino.
Silente aveva accompagnato i due auror fuori dal castello, poi si era ritirato nel suo ufficio senza più parlare con nessuno. Non vi era traccia dell'uomo che aveva sempre guidato la scuola attraverso i guai e le tragedie, determinato e risoluto. Al suo posto c'era un mago troppo vecchio, tormentato dai suoi sbagli passati e dalla sparizione di un giovane che non aveva nessuna colpa e che non aveva ancora iniziato a vivere per davvero la sua vita. Persino il ritorno di Severus Piton tra le loro fine non sembrava una buona notizia, in una giornata come quella. La speranza di vincere la guerra sembrava lontana, poco più che una pallida utopia.Come poteva pretendere di guidare una fazione se non riusciva nemmeno a tenere al sicuro i suoi ragazzi?
L'arrivo dei genitori di James costrinse Silente ad uscire dal suo isolamento, per incontrarli. La piccola comitiva entrò nell'ufficio in un composto e surreale silenzio, accompagnati dalla professoressa McGranitt e dal Professor Lumacorno, entrambi provati dalle ultime ore. Il professore di pozioni, nonostante non si fosse ancora ripreso, non aveva voluto saperne. I signori Potter erano vecchi amici, era impensabile lasciarli soli in un momento come quello. Non appena se li trovò di fronte, Silente gettò loro un'attenta occhiata. La madre del ragazzo era distrutta, in lacrime, il padre invece era una furia. Alle sue spalle erano comparsi ancora Al e Tom, a debita distanza dal resto del gruppo. In particolare, gli ultimi due erano silenziosi, malconci e docili come non erano mai stati in vita loro.
"Che razza di uomo sei? Ti ho affidato mio figlio, i miei ragazzi.. non sei stato in grado di tenerlo al sicuro o di impedire che quella poco di buono uccidesse l'unica possibilità di riavere il mio James vivo." Tuonò Robert Potter, facendo sobbalzare chiunque si trovasse in quel piano, fantasmi compresi.
Non aveva alzato la bacchetta contro il preside, ma ugualmente Moody si era fatto avanti per impedirgli di fare mosse avventate. Conosceva il buon cuore dell'amico, ma conosceva anche la sua attuale disperazione. La professoressa McGranitt urlò, ma il vecchio preside non reagì, abbassando appena la testa.
"Hai ragione, amico mio. Io ho fallito." Ammise Silente, amareggiato.
Ogni tentativo di migliorare le cose e di salvare James non aveva fatto altro che peggiorare le cose. Non poteva biasimare Robert per l'odio che provava nei suoi confronti. Tutto quello che poteva fare era mettersi alla sua mercé, permettendogli di sfogarsi come meglio riteneva. Gli avrebbe lasciato distruggere la stanza, né gli avrebbe impedito di prenderlo a pugni.
"Amico? Hai condannato a morte il mio ragazzo, e mi chiami amico?" chiese il signor Potter, ad un passo dal perdere completamente la ragione.
Quando era stato informato che gli auror di stazza al castello ed alcuni ragazzi avevano scoperto chi era stato a rapire suo figlio e lo avevano catturato il suo cuore si era fatto più leggero. Subito era corso da Dorea, rassicurandola. Il loro James non avrebbe fatto la fine del povero Steve. Questa volta loro sarebbero riusciti a salvare loro figlio, Silente avrebbe tenuto il vita il rapitore e permesso a Tom ed Al di trovare il suo ragazzo. Non vi era ragione per dubitare di loro. La sera Alastor si era presentato da lui, a testa bassa, ma all'inizio non aveva voluto credere che Bellatrix era morta, portandosi con sé tutte le informazioni per ritrovare James.
A quel punto Dorea aveva iniziato a piangere, lui a dare di matto.

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il golden trio al tempo dei Malandrini
Fanfictionuna storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini.