CAPITOLO 45 INCONTRO CON LA RAGAZZA MISTERIOSA

8K 384 59
                                    

Dopo l’imprevisto risveglio notturno e la discussione sulla presunta nuova fiamma di Sirius i ragazzi si addormentarono nuovamente e la notte passò in un lampo. Lily, Hermione e Ginny furono svegliate dai raggi del sole che entravano nella loro stanza sfidando l‘incessante pioggia che era continuata tutta la notte. Lily era felice, aveva fatto un bellissimo sogno ed ora non aveva più paura del futuro. Non importava che sua sorella la considerasse un mostro e non la volesse più vedere, nel suo futuro c’erano James eh Harry. Erano loro la sua nuova famiglia, insieme si sarebbero lasciati alle spalle tutti i problemi e i dolori che la vita gli aveva riservato fino a quel momento. Anche Ginny era di buon umore, era certa che da quel momento tutto sarebbe andato meglio. Il tempo dei segreti e delle bugie era finalmente finito e poteva godersi di nuovo il suo ragazzo il tutta tranquillità.

Qualche ora più tardi i ragazzi si ritrovarono tutti in sala comune, ancora troppo intontiti dal sonno per parlare del giorno prima. Nella sala c’era un po’ di movimento, principalmente gruppi di ragazzi del primo e del secondo anno e nessuno faceva troppo caso a loro. James, Remus e Ron sembravano dei veri e propri zombie e di Sirius non c‘era traccia. Remus aveva tra le braccia Teddy e pensava che era davvero il bambino più bello del mondo. Il piccolo poi, quasi si fosse reso conto che quel giorno c’era qualcosa di diverso, si divertiva a cambiare colore a capelli e occhi sotto lo sguardo sorpreso del padre e di James. Ron, Hermione e Ginny erano incantati da quella visione, Remus aveva lo stesso sguardo sognante di quando si era precipitato da Bill durante la guerra per dire loro che era diventato padre. Era incredibile come certi sguardi, certe sensazioni e certe emozioni potessero restare le stesse indipendentemente dal tempo o dalla dimensione. L’unico che mancava all’appello era Sirius. Il ragazzo si era alzato presto, si era vestito ed era andato a cercare la ragazza misteriosa cercando di spiegare al suo migliore amico James che non era assolutamente innamorato cotto e che doveva smettere immediatamente di ridere di lui. James infatti rideva senza nemmeno preoccuparsi di nasconderlo anche se apprezzava la tenacia dell’amico. Trovare una ragazza di cui non si sa quasi nulla, con il quale si ha un appuntamento non si sa bene dove e quando era un’impresa assurda ma anche davvero titanica. Nemmeno lui per Lily era arrivato a tanto anche se era riuscito a umiliarsi e farsi deridere in mille diversi altri modi. Solo uno come Sirius poteva farcela. Anche Remus scuoteva la testa, scettico. Il licantropo pensava di avere visto tutto quando James provava in tutti i modi a conquistare Lily, a quanto pare si sbagliava. Remus sospirò guardando Teddy, chiedendosi se l’amore avrebbe portato anche lui a fare cose così assurde. Per Teddy avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, anche uccidere se necessario. Un giorno avrebbe provato lo stesso sentimento anche per una donna? Mentre era assorto nei suoi pensieri notò un ragazzo che si stava avvicinando a loro con fare sicuro.

“Harry?!” esclamò sorpreso Remus il ragazzo parlare con il ritratto dal quale era appena entrato. Sembrava stare decisamente meglio della sera prima, la notte di sonno aveva fatto miracoli. Istantaneamente tutti si voltarono verso il ragazzo, ancora leggermente pallido e smisero tutto quello che stavano facendo. Hermione lo scrutò dalla punta dei capelli fino ai piedi, quasi lo stesse analizzando per accertarsi che stesse effettivamente bene. Ron e Ginny, che come al solito stavano litigando per una frase pronunciata dalla rossa, si precipitarono verso l’amico. Lily e James sorrisero al ragazzo.

“Ciao Remus, tutto bene?” salutò tranquillo Harry con un sorriso sulle labbra. Si sentiva in perfetta forma, sia fisicamente che mentalmente. Tutti i problemi che lo assillavano erano spariti come una bolla di sapone la notte prima, quando aveva scoperto che i suoi genitori e i malandrini sapevano tutto. Dire la verità aveva semplificato enormemente le cose, gli aveva tolto un enorme peso che gli premeva sull’anima e gli aveva permesso di arrivare in un battibaleno alla decisione definitiva: avrebbe combattuto. Quanto alla febbre, una notte di sonno era bastata. La parte più difficile era stato farlo capire anche all’infermiera, quella donna quando ci si metteva riusciva ad essere davvero demoniaca. 

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora