CAPITOLO 11 IL PORTALE SI APRE ANCORA

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James stava correndo verso la foresta proibita, qualcuno lo stava inseguendo ma lui non sapeva chi fosse. Di fronte a lui improvvisamente comparve Hagrid.

“Hagrid, aiutami.. Mi sta seguendo!”

Gridò James ma Hagrid non rispose, sembrava non sentirlo. Si girò e andò via, ma invece che allontanarsi e basta il suo corpo iniziò a svanire. In breve tempo tutto intorno a lui iniziò a svanire fino a diventare di un bianco così luminoso che feriva quasi gli occhi.

Di fronte a lui un ragazzo con i capelli rossi lo guardava a metà tra l’incuriosito e il divertito.

“Meno male che ti sei svegliato, cominciavo a sentirmi solo..”

Disse il ragazzino misterioso.

“Sei stato così di compagnia prima che mi sono addormentato!”

Rispose James ironico. Quel ragazzo era veramente strano, prima non rispondeva a nessuna delle sue domande e faceva il misterioso e adesso gli rivolgeva la parola come se si conoscessero da sempre. Si rese conto di essere sdraiato su quello che doveva essere il pavimento, si rimise seduto e si accorse che lo stava ancora guardando.

“Quanto ho dormito? Hai idea di che ora sia?”

Chiese James sperando questa volta in risposte meno evasive di quelle ricevute nell’ultima conversazione.

“Penso qualche ora ma non lo so di preciso. Questo posto non si presta a valutazioni precise, e non si vede nemmeno il cielo..”

Disse guardandosi intorno. Quel luogo era davvero il posto più strano dove fosse mai stato. Inaspettatamente questa volta rispose alla sua domanda. A differenza di prima sembrava molto più socievole ma la cosa che stupiva più di tutte James era la calma ostentata dal ragazzo.

“Si può sapere come fai?”

Chiese James fissando il ragazzino che si sistemava la felpa.

“A che ti riferisci?”

Chiese lui alzando lo sguardo sul moro.

“Non sappiamo dove siamo, come ci siamo arrivati e come ce ne andremo e tu sei calmo.”

Costatò James.

“A che serve agitarsi?”

Il ragazzo continuava a fissarlo. Quello sguardo innervosiva James, era come se riuscisse ad analizzarlo, a leggergli nella mente.

“Non mentire! Hai organizzato tutto tu?”

Riprese James con una punta d’ira nella voce. Non poteva che essere così. Lo stesso specchio, quelle risposte evasive.. Tutto questo era stato organizzato da quel ragazzo che in quel momento era di fronte a lui.

“Certo, il mio sogno segreto era rimanere chiuso qui insieme a te.”

La voce del ragazzo era rimasta calma come prima. Anche nel momento in cui era stato accusato non aveva reagito in nessun modo. La cosa cominciava ad innervosire parecchio James.

“Come fai ad avere lo specchio?”

Chiese ancora lui cercando di rimanere più calmo possibile.

“Cimelio di famiglia..”

Disse il ragazzo distrattamente. James noto che stava tirando fuori qualcosa dalla tasca. Una sorta di bottiglietta contenente un liquido di colore scuro. Una pozione forse. Il ragazzo diede per un pochi secondi le spalle a James ma questi riuscì lo stesso a vedere che stava bevendo quel liquido.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora