Qualche ora dopo la quiete degli studenti che facevano colazione venne interrotta dall’ingresso dei malandrini. La scena che si trovarono di fronte i ragazzi nella sala grande era delle migliori. Cinque ragazzi camminavano tranquilli ridacchiando tra loro mentre, a poco più da un metro c’era un sesto ragazzo con la faccia parecchio imbronciata e i capelli parecchio spettinati. Ogni tanto qualcuno dei cinque ragazzi si voltava dicendo qualcosa al ragazzo in coda causando le risate degli altri quattro e dei grugniti dal moro spettinato.
Gli studenti si guardavano tra loro curiosi di sapere di più. Tentativo vano. I sei ragazzi in questione erano i malandrini e nessuno sapeva mai nulla riguardo a quello che accadeva ai malandrini. L’unica volta che l’intera scuola era venuta a conoscenza dei loro affari provati era stato al quinto anno. Sirius e James avevano litigato e la cosa, diversamente dal solito non era passata inosservata. I due infatti sedevano da due lati opposti del tavolo, si guardavano in cagnesco e cosa ancora più strana erano tranquilli. Durante tutto il periodo della loro litigata la scuola godette di una pace mai vista prima. I professori erano stupiti e speravano che la cosa durasse, almeno, la pensavano così la prima settimana. Quando le settimane di silenzio e di malumore cominciarono a diventare due quel silenzio cominciò a pesare. Alla terza tutta la scuola era avvolta da una spessa coltre di noia. Allo scadere di un mese la professoressa McGranitt diede di matto e convocò entrambi i ragazzi nel suo ufficio perché facessero pace. Non disse loro che quel loro silenzio era insopportabile ma lo dimostrò non punendoli quando per festeggiare quella ritrovata amicizia i due delinquenti misero fuochi d’artificio magici in ogni camino del castello.
Farsi i fatti dei malandrini poteva essere pericoloso. Specie se qualcuno di loro era di pessimo umore come lo era James quella mattina.
“Giorno ragazzi”
Disse un ragazzo del sesto anno con i capelli nocciola e gli occhi azzurri. I malandrini erano i suoi idoli. Avrebbe fatto di tutto per entrare nel loro gruppo. Aveva sempre pensato fosse impossibile, ma da quando da quattro erano passati a sei gli era tornata la speranza.
“Giorno Jerry.”
Rispose cordiale Remus. L’unico a non avere snobbato alla grande il poveretto.
“Ma gli prende a James? Che hai fatto ai capelli amico? Sembra che ti abbiano tenuto a testa in giù tutta notte!”
Chiese Jerry cercando di fare il simpatico. Aveva preso il saluto di Remus come l’autorizzazione a rimanere e a scherzare con loro. Solo, non aveva calcolato che James Potter, con i suoi capelli completamente sconvolti e gli occhi rossi e gonfi non aveva per nulla voglia di diventare bersaglio per gli scherzi di un ragazzo più piccolo di lui.
“Lo trovi così divertente?”
Chiese a denti stretti James cercando di controllarsi. Fece un passo verso il ragazzo e impugnò la bacchetta. Da lontano Hermione e Lily guardavano stupite la scena. Alice non era con loro. Il suo Frank l’aveva rapita quella mattina presto per farle una sorpresa. Sirius rapido prese l’amico per le spalle e lo trascinò via di peso biascicando una scusa.
“Ciao Jerry.. Scusalo è un po’ nervoso.”
Disse Sirius trattenendo James che voleva lanciargli una fattura. Gli altri ridevano di gusto.
“Lo vedo!”
Rispose Jerry leggermente spaventato. Decise che avrebbe fatto colazione lontano da loro per sicurezza. James lo spaventava parecchio.
“Sparisci!”
Sibilò a denti stretti James. Una volta che Jerry si fu allontanato Sirius lasciò James. Quest’ultimo era molto indignato.
STAI LEGGENDO
il golden trio al tempo dei Malandrini
Fanfictionuna storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini.