CAPITOLO 32 PRESENTAZIONI

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Non ci volle molto ad arrivare nella stanza delle necessità ma Hermione e Ron riuscirono ugualmente a litigare furiosamente strada facendo. Tra un passo a l’altro volarono parecchi schiaffi, tutti all’indirizzo di Ron. Ginny e Harry camminavano a distanza dai due scuotendo la testa rassegnati. Una volta nella stanza Ron ed Hermione si appartarono in un angolo per continuare la loro discussione mentre Harry e Ginny appoggiarono il piccolo Teddy addormentato su un divano. Finalmente avevano un po’ di tempo solo per loro. Avevano così tante cose da raccontarsi ma soprattutto volevano recuperare il tempo e i baci perduti in quei mesi che avevano passato lontani.

“Shh, non dire niente. Baciami e basta.”

Disse Ginny abbracciando il suo Harry e sentendo il suo cuore battere a tempo con quello del ragazzo.

“Sei bellissima.”

Gli sussurrò Harry all’orecchio prima di baciarla sul collo. Ginny sorrise e scompigliò i capelli del ragazzo.

“Teddy?”

Chiese Harry dopo un po’, guardando il bambino che dormiva beato nonostante le urla di Hermione e Ron.

“Sta dormendo, ha vissuto troppe emozioni oggi.”

Rispose Ginny sorridendo.

“Che hai detto di lui a Silente?”

Chiese ancora Harry guardando il bambino che dormiva tranquillo con un pizzico di preoccupazione. Meno persone sapevano di Teddy e meno probabilità c’erano che i malandrini scoprissero tutto. Almeno per ora era fuori discussione dire loro la verità.

“Che si chiama Ted e che tu sei il suo padrino. Non ho detto a nessuno di chi è figlio.”

Spiegò la ragazza accarezzando dolcemente la testa del piccolo.

“E che diremo ai malandrini? Sono già sospettosi.”

Mormorò Harry preoccupato pensando alle domande di Remus di qualche ora prima.

“Io e Ron abbiamo pensato anche a questo. Diremo che è mio figlio, in fondo è possibile no?”

Disse Ginny guardando Harry per vedere la sua reazione.

“Tuo figlio? Come..”

Balbettò Harry sconvolto. Come era potuta venirle in mente un’idea del genere? Ginny sorrise pensando tra sé che l’aveva presa meglio di come l’avesse presa Ron qualche ora prima.

“È l’unica spiegazione a cui potrebbero credere. Diremo loro che tu sei il suo padrino e che  suo padre mi ha abbandonata quando gli ho detto di essere incinta.”

Spiegò lei con calma accarezzandogli il viso.

“Non potremo stare insieme.”

Sospirò Harry rassegnato cambiando improvvisamente discorso. Era così triste avere la propria ragazza così vicino e dover fare finta di nulla.

“Certo che potremo, solo dovremo stare attenti che nessuno ci veda.”

Disse Ginny abbracciando Harry.

“Di nascosto, come dei ladri.”

Brontolò ancora Harry mettendo il broncio. Ginny lo fissò pensando a quanto fosse tenero con quell’espressione da bambino.

“Non pensarci, siamo insieme e tutto andrà bene.”

Disse Ginny alla fine per consolarlo, accoccolandosi sulle gambe del suo ragazzo.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora