CAPITOLO 50 CHIARIMENTI AD ALTA QUOTA

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La mattina successiva Hermione si svegliò con il sorriso sulle labbra e un‘espressione beata sul viso. Si sentiva la ragazza più fortunata dell’intero castello. Il mondo le appariva come un‘immensa distesa fiorita dove le farfalle giocavano tra loro e anche le nuvole sorridevano. La sera prima aveva passato momenti magici con Ron, tutto era andato bene e lei non poteva chiedere di meglio dalla vita. Dopo anni di battaglie e guerre finalmente potevano godersi un po‘ di pace e tranquillità più che meritata. Le espressioni felici dipinte sui volti di Ginny e Lily, ancora profondamente addormentate, lasciavano intendere che le loro serate non erano andate male, anzi. Hermione sospirò, e si diresse canticchiando verso il bagno, con tutte le intenzioni di farsi un bagno rilassante prima del risveglio delle amiche. Non vedeva l’ora di scoprire dove fossero andati Ginny ed Harry e che cosa avesse organizzato James per Lily.

Nella stanza dei ragazzi, al contrario, l’umore era decisamente più tetro che mai. Certo, anche loro avevano passato una bella serata con le loro compagne, ma al rientro avevano trovato il letto di Sirius vuoto e Remus di pessimo umore. Questo aveva fatto tornare loro alla mente la situazione critica che c’era tra Sirius e James. Nessuno parlava e la tensione si avvertiva nell’aria. Tutti ormai, persino Ron avevano capito che c‘era un problema. James era impassibile, ma Remus riusciva a vedere chiaramente quanto stesse soffrendo. Certo, come tutti loro era contento che tra Sirius e Zhoana fosse andato tutto bene, ma James aveva paura di avere perso definitivamente il suo migliore amico. 

Remus sospirò, esasperato, e si diresse verso il letto di James. Quella situazione doveva finire, James e Sirius dovevano riprendere a parlarsi. A malincuore il ragazzo decise di intervenire, nonostante in passato si fosse ripromesso in più occasioni di non intromettersi più. Altre volte era capitato che Sirius e James discutessero, certo, non erano mai arrivati ad ignorarsi per quasi una settimana. Ogni volta Remus si diceva che i suoi amici erano abbastanza grandi e maturi per sbrigarsela da soli, ed ogni volta, puntualmente, si vedeva costretto a farli ragionare. Quei due erano decisamente peggio di due bambini dell‘asilo, quando ci si mettevano avevano davvero delle teste dure. Come facessero Lily, e forse anche Zhoana ora, ad essere le loro ragazze rimaneva un mistero. Remus si avvicinò al letto di James. Il ragazzo era voltato sul fianco, e il suo respiro regolare lasciava intendere che dormiva profondamente.

“Ehy, James. Dimmi, sei sveglio?” chiamò Remus, scuotendo l’amico per una spalla. James sussultò, e si voltò lentamente verso la fonte di tutto quel trambusto.

“Mmmm..” mormorò James mezzo addormentato. Di fronte a lui non vedeva altro che un’ombra sfuocata. Era senza occhiali e anche volendo non avrebbe saputo dire di chi si trattasse a causa della sua miopia.

“Benissimo, ora si.” disse Remus soddisfatto. James riconobbe la voce del suo amico licantropo, ed imprecò a bassa voce.

“Sei un mostro. Sai che ore sono?” esclamò seccato, inforcando gli occhiali e mettendo finalmente a fuoco la stanza.

“Le nove, credo.” rispose Remus distrattamente, guardando l’orologio. James fissò a lungo il suo amico, seduto di fronte a lui con un’espressione soddisfatta e compiaciuta. Remus non gli era mai parso così sadico come in quel momento.

“Eh sai a che ora sono andato a letto io?” chiese James, lanciando al compagno di stanza uno sguardo di puro odio. Tra le cose che James Potter odiava, certamente al primo posto vi era essere svegliato troppo presto da un amico con un’espressione sadica.

“Non so, non ti ho sentito rientrare.” rispose Remus distrattamente, facendo il finto tonto. In realtà sapeva benissimo che James era rientrato molto tardi, ma il discorso che gli doveva fare era troppo importante per aspettare che si svegliasse. Inoltre, visto che lui aveva mandato a monte una serata con una ragazza per colpa dei sue due amici, il minimo che James poteva fare era ascoltarlo senza protestare troppo. A Sirius sarebbe toccata la stessa sorte non appena si fosse deciso a tornare.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora