CAPITOLO 41 SULLE TRACCE DI HARRY - FANTASMI DAL PASSATO

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Remus era ancora nella sala comune ed aspettava impaziente notizie dai suoi amici. Ormai erano via da parecchio e il ragazzo diventava sempre più nervoso ogni minuto che passava. Anche Teddy percepiva che lo stato d’animo di Remus era cambiato ed era scoppiato a piangere già due volte.

Il pianto del bambino era l’unico suono che rompeva il silenzio. Un silenzio fin troppo irreale per il luogo in cui si trovava. Normalmente la loro sala comune era teatro degli scherzi dei malandrini, delle risate con Sirius e dei racconti di James. Fino a qualche tempo prima anche Hermione e i suoi amici sedevano lì con loro. Remus ripensava con nostalgia a quei tempi, sembrava fosse passato un secolo. Tutto era precipitato da un momento all’altro. Improvvisamente la porta del ritratto si aprì, facendo sobbalzare Remus sulla poltrona e riportandolo alla realtà.

“Hermione, Sirius! Lo avete trovato?” esclamò Remus impaziente non appena vide rientrare gli amici dalla porta. Cercava di sbirciare dietro di loro alla ricerca di Harry ma non trovò nulla. Del ragazzo nessuna traccia.

“Niente. Gli altri?” rispose sconsolato Sirius guardandosi attorno freneticamente. Era deluso, sperava di trovare Harry per poter far stare meglio James e Remus. Era l’obiettivo che si era prefissato e non essere riuscito a portarlo a termine lo faceva sentire impotente, incapace.

“Non sono ancora tornati.” mormorò Remus lasciandosi cadere di nuovo sulla poltrona, deluso. Bisognava aspettare ancora.

Di nuovo un pesante silenzio cadde sui ragazzi. Né Hermione né Sirius avevano voglia di raccontare il loro buco nell’acqua. In fondo poi non c’era molto da raccontare. Remus dal canto suo non aveva il coraggio di chiedere nulla, si sentiva già abbastanza in colpa. Il suo sguardo incrociò per qualche istante quello di Hermione. Fu solo per un attimo ma bastò a fargli capire che la ragazza lo aveva perdonato, che non c’è l’aveva più con lui. Questo diede un po’ di speranza e coraggio a Remus, facendolo sentire meno in colpa e meno un mostro. Remus aprì la bocca per dire qualcosa alla ragazza ma prima che potesse articolare qualsiasi suono Hermione era scattata in piedi.

“Lily e Ron!“ urlò improvvisamente Hermione alla vista dei due ragazzi.

“Allora?” chiese Ron guardandosi intorno in modo frenetico. Remus chinò la testa, nemmeno loro dovevano avere trovato Harry se Ron lo cercava nella sala comune.

“Nulla, voi?” rispose Hermione con un espressione mogia dipinta sul volto, nemmeno Ron lo aveva trovato.

“Dannazione.” imprecò a mezza voce Ron a mo‘ di risposta. Il ragazzo non aveva grosse speranze di trovare Harry dai suoi zii, sapeva bene il risentimento che provava per loro. Tutta via pensava che lo avrebbe trovato Hermione a Godrig’s Hollow. Era quella casa sua. La casa che aveva perso a causa della guerra e che in questo tempo avrebbe avuto la possibilità di salvare. Dove diamine si poteva essere cacciato se non era lì?

“Niente nemmeno voi?” chiese Sirius al rosso senza sperare più di tanto in una risposta positiva. Appena aveva visto Ron aveva capito che Harry non era con lui. Sirius lo riusciva a capire dal suo viso, dalla preoccupazione che vi era dipinta sopra. Vedeva Ron torturarsi e darsi la colpa di non essere riuscito a fermare Harry. Sirius riusciva a capirlo, anche lui al suo posto si sarebbe comportato nello stesso modo.

“Dove diamine si è cacciato?“ disse Ron in risposta cercando di entrare nella mente di Harry per capire dove potesse essersi andato a cacciare. Improvvisamente sentiva di non conoscere a fondo il suo migliore amico. Si sentiva inadeguato. Era il suo migliore amico, la persona che lo conosceva meglio e non riusciva a trovarlo. Hermione intuì cosa frullava nella testa del suo ragazzo e gli appoggiò dolcemente una mano sulla spalla per fargli coraggio. Quel contatto diede a Ron una forza che non pensava di avere. Doveva essere forte, lo doveva fare per la sua Hermione e per Ginny.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora