CAPITOLO 28 PUNTO DI ROTTURA

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“Non è possibile!”

Esclamò Remus svegliando i compagni di stanza. Sirius mugugnò qualcosa e Harry si mise a sedere guardando Remus con aria interrogativa. Solo Peter non reagì in nessun modo. Sia Sirius che Harry capirono a cosa era dovuta la reazione di Remus: il letto di James era intatto, non era neppure tornato a dormire. La situazione stava diventando decisamente misteriosa e preoccupante. Dove diamine poteva essere finito?

“Sguinzagliamo i fantasmi per cercarlo? Con te aveva funzionato..”

Propose Sirius ricordando quando lui e la Evans lo cercavano per convincerlo a non lasciare il castello. Sembrava fosse successo secoli prima, invece si trattava solo di un paio di mesi. Da quando Stev e i suoi amici erano lì con loro il tempo era volato. Era incredibile che fosse già dicembre. Ne erano anche successe davvero tante, si erano trovati a dover affrontare situazioni strane e preoccupanti. Avevano anche quasi perso James in un’altra dimensione e rischiato che Remus lasciasse la scuola. Sembrava impossibile e invece era tutto vero.

“Giorno Peter!”

Disse Remus cercando di capire se l’amico fosse sveglio oppure No. Sirius la sera prima gli aveva raccontato del loro strano dialogo. Non riusciva a trovare una spiegazione razionale.

“Giorno..”

Rispose lui asciutto senza fare nessun movimento. Rimase immobile nel suo letto, lasciando che le parole degli amici gli scivolassero addosso. Immerso in quei pensieri Remus non si accorse dei rumori che provenivano dalla scale. Ad Harry però non sfuggirono.

“Guarda chi si vede!”

Disse improvvisamente Harry indicando la porta che si era aperta e aveva lasciato entrare niente poco di meno che James. Remus e Sirius si girarono di scatto verso l’amico. Sembrava esausto, aveva delle borse enormi sotto gli occhi ma sprizzava felicità da tutti i pori. Non era la prima volta che James non tornava a dormire ma era la prima che tornava felice come una pasqua. I due si scambiarono un occhiata, per poi alzare le spalle e dedicarsi all’amico scomparso dal giorno prima.

“Ma allora sei ancora vivo!”

Esclamò incredulo Sirius prendendolo in giro. Harry guardava il padre, era al settimo cielo. Che fosse successo qualcosa con Lily? Il moro incrociò le dita.

“Come siete simpatici..”

Li canzonò James, senza perdere il suo sorriso radioso. Niente avrebbe potuto intaccare la sua gioia quel giorno.

“Da quanto si sparisce così a lungo per una punizione?”

Chiese Remus con fare indagatore, guardandolo di traverso per qualche secondo per poi mettersi a ridere. Non riusciva a restare arrabbiato a lungo con James, specie quando quest’ultimo era di ottimo umore. Di recente era molto che non capitava, non poteva rovinare tutto per giocare a fare l’investigatore del mistero.

“Accidenti la punizione!”

Ricordò improvvisamente James.

“Che cosa stai dicendo?”

Chiese Harry senza riuscire a capire. Sirius e Remus avevano la stessa faccia stupita del ragazzo che aveva parlato.

“Ci siamo dimenticati di finire l’ultimo pezzo di aula!”

Spiegò James assumendo un’aria preoccupata. La sera prima era troppo bella per sprecarla a finire di pulire così avevano rimandato ed avevano finito con il dimenticarsene.

“Non ci credo! Si può sapere che avete fatto in tutto questo tempo? Aspetta.. Mi metto comodo così mi racconti meglio!”

Rispose Sirius sistemando meglio i cuscini dietro la sua testa. Era stupito e curioso. Cosa diamine aveva fatto James tutta notte invece che pulire l’aula?

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora