Remus non dovette fare molta strada per trovare i suoi amici. I malandrini infatti erano fuori dall’ufficio del preside per aspettarlo. Sui loro visi Remus riusciva a leggere preoccupazione. Ancora una volta era riuscito a farli stare in pena per lui. Come potevano non odiarlo per tutti i problemi che era riuscito a causare in così poco tempo? Remus sospirò e si avvicinò a loro titubante.
“Che ti è preso? Sei scappato senza dirci nulla!” lo rimproverò Sirius lanciandogli un’occhiataccia. Dietro quello sguardo burbero Remus riusciva a vedere il grande cuore di Sirius. No, non lo odiavano. Nonostante tutto i suoi amici gli volevano bene più che mai e non ci pensavano nemmeno a lasciarlo solo.
“Dovevo impedire che se ne andasse.” rispose mestamente Remus, con la testa fissa sul pavimento. Non riusciva a sostenere i loro sguardi sapendo di avere causato quella sofferenza.
“Lui dove è?” chiese Lily appoggiandogli una mano sulla spalla. Remus alzò gli occhi e incontro quelli verdi della ragazza. Il licantropo intuì che Lily aveva capito perché si era precipitato da Silente.
“Sono arrivato tardi, ma c’è ancora speranza. Dove sono Hermione, Ron e Ginny?” spiegò brevemente Remus guardandosi intorno. Non era il momento per essere tristi, doveva dire quello che aveva saputo dal preside ai ragazzi e andare a cercare Harry. Solo i suoi amici potevano sapere in quale luogo il ragazzo misterioso poteva essere andato a nascondersi.
“Dubito che vogliano parlare con noi..” obiettò James abbozzando un sorriso per fare capire a Remus che andava tutto bene, che non lo odiava.
“Dobbiamo provarci.” ribatté Remus convinto, spiegando loro brevemente la situazione.
“Sono La. Speriamo bene..” mormorò Sirius indicando tre ragazzi che parlavano tra loro poco più in là. Era di fondamentale importanza collaborare con loro.
“Ciao ragazzi.” iniziò Remus bloccandosi improvvisamente. Che poteva dire loro? Sapeva che il pasticcio che si era creato era colpa sua e sapeva anche di non avere nessun tipo di scusa.
“Che vuoi ancora da noi?” rispose in malo modo Ron. Non aveva intenzione di chiarire con Remus. Come poteva essere così irresponsabile e diverso dal professor Lupin che aveva conosciuto nel suo tempo? Da quando erano lì per colpa sua erano capitati molti guai. Prima la storia di Hermione, d’accordo in quel caso era stata anche abbastanza colpa sua, ed ora aveva fatto scappare Harry. Tra le altre cose Harry era del tutto fuori di sé e agiva senza pensare, e in passato l’amico aveva dimostrato di essere in grado di combinare disastri enormi agendo senza pensare.
“Remus è andato a parlare con Silente. “ spiegò Sirius, sperando che i ragazzi fossero disposti ad ascoltare almeno lui. A quelle parole le ragazze uscirono dal loro mutismo ostinato e presero a prestare molta attenzione a quel discorso.
“Che?” chiesero in coro Hermione e Ginny.
“Avevo paura che se ne andasse prima di poterci chiarire con calma..” spiegò meglio Remus. Hermione si diede mentalmente della stupida. Come aveva potuto non pensare di andare dal preside per chiedergli di non lasciar tornare Harry nel loro tempo? Probabilmente ora era troppo tardi. Per ritrovare Harry sarebbero dovuti andare nel loro tempo e fare i conti con la totale distruzione del loro mondo e dei loro affetti.
“Chiarire? Adesso vorresti chiarire, non potevi pensarci prima?” esclamò Hermione anticipando Ron. Il rosso la guardava sorpreso. Era strano che la ragazza fosse più impulsiva ed aggressiva di lui. Era stata la rabbia a parlare per lei.
“Lo so, sono stato idiota e impulsivo. Posso rimediare?” rispose Remus con decisione, sorprendendo tutti i presenti. Hermione si morse un labbro, scocciata di non riuscire a rispondergli a tono. Hermione e Ron si scambiarono un lungo sguardo senza parlarsi.
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il golden trio al tempo dei Malandrini
Fanfictionuna storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini.