CAPITOLO 2 NESSUNO HA VOGLIA DI ALZARSI!

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Mentre il castello si colorava di suoni e colori e tutti, Lily e Alice comprese, correvano a lezione, una stanza nella torre di grifondoro restava immersa nel silenzio più totale.

I suoi occupanti erano ancora tra le braccia di Morfeo, o cosi credeva Frank Paciock quando era sceso a fare colazione insieme a Peter Minus.

FRANK “ non dovremmo svegliarli? Stanno facendo tardi per la colazione e anche per le lezioni se non si alzano..”

PETER “fidati, potrebbe essere pericoloso.. Lasciamoli dormire, avranno combinato qualcosa ieri sera”

Nella voce di Peter c’era una nota di amarezza, per non essere messo a parte di qualsiasi cosa avessero fatto la sera prima. Lui aveva passato la serata a parlare con dei ragazzi del quinto anno nella sala comune, insieme a Frank, che a un certo punto della serata era andato in camera a dormire, e quando era tornato in camera anche lui l’unico che era li e dormiva come un angioletto era solo Frank, degli altri nessuna traccia. Non li aveva nemmeno visti uscire dal ritratto, probabilmente erano nascosti sotto il mantello di James. Voleva aspettarli svegli per sapere che fine avevano fatto, ma alla fine era crollato dalla stanchezza dopo ore di inutile attesa. Adesso era almeno in parte arrabbiato con loro, e anche se si rendeva conto che era un atteggiamento infantile, voleva pareggiare i conti non svegliandoli e facendoli arrivare tardi.

Si sentiva tradito soprattutto da Remus, non era da lui fare cose del genere, ma era anche e soprattutto curioso di sapere che era successo, e perché le tende del letto di James erano chiuse. In sette anni che condividevano la stanza non era mai successo.

Frank si girò verso i compagni che erano beati e immobili sotto le coperte e li fissò per qualche attimo mentre decideva il da farsi.

FRANK “ si, ma non è da Remus…”

PETER “ eddai, muoviamoci.. Vedrai che tra un po’ arrivano!”

Tagliò infine corto Peter, dirigendo le corte gambe grassocce verso la porta, seguitò da Frank che infine si decise scrollando le spalle.

FRANK “alla fine sono affari loro.. E poi se anche Peter dice di scendere..”

Pensò scrollando le spalle.

La stanza piombò di nuovo nel silenzio, si poteva sentire il respiro regolare dei ragazzi che ì dormivano, o almeno così sembrava.

Nel letto più vicino alla finestra infatti, Remus Lupin contava le gocce di rugiada mattutina che colavano sul vetro cercando di fingere che tutto andasse bene. Continuava a ripeterselo in mente, come una litania, sperando che si avverasse. Si sforzava di ricordare gli incantesimi più difficili che avesse mai sentito giusto per tenere la mente impegnata, ma con scarsi risultati.

Non sapeva nemmeno lui perché non si fosse ancora alzato, andato a preparare e sceso a fare colazione come Frank e Peter, che se ne era andato sbuffando. Sapeva che avrebbe fatto tardi sia per la colazione che per le lezioni, ma per la prima volta nella sua vita non gliene importava nulla.

Quello che era successo la sera prima era molto più importante e preoccupante. E ancora più grave, non sapeva come comportarsi. Per la prima volta nella sua vita non sapeva come affrontare una situazione.

Dall’altra parte della stanza anche Sirius Black si rigirava nel letto, fingendo di dormire, e nemmeno lui aveva intenzione di alzarsi, almeno non per primo. Anche la sua mente era fissa sulla sera prima.

Avrebbe voluto parlare con Remus in privato, ma non riusciva a capire se anche lui stesse fingendo, o se forse era addormentato davvero, e poi c’era James. Dopo la sera prima non sapeva come comportarsi con lui, improvvisamente il suo migliore amico non gli era sembrato più lo stesso.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora