CAPUTOLO 18:MATRIMONIO

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Nelle due settimane successive non ebbe fortuna. Suo padre sembrava volerlo evitare come la peste e non c’era stato modo di chiarire quando aveva detto nell’ufficio di Gazza. Harry non poteva nemmeno chiedere aiuto a Remus e Sirius perché James non aveva accennato loro nulla. Semplicemente aveva cancellato Lily Evans dalla sua vita, pensando che ormai interessava al fratello e non ne aveva parlato con nessuno. Nemmeno a Sirius. I malandrini avevano notato che James era silenzioso e Remus glielo aveva anche fatto notare. Lui aveva risposto con un gesto della mano, garantendo che andava tutto alla grande. Parlava con tutti normalmente, anche con Harry, solo non parlava di Lily. Se la incrociava nei corridoi la salutava con un freddo salve Evans che mandava in crisi la ragazza. Insomma, furono due settimane difficili per Harry, che si sentiva terribilmente in colpa. Alla fine la domenica del matrimonio arrivò. Harry non chiuse occhio quella notte dal nervosismo. Aveva passato la serata a ripassare il piano con Hermione. La ragazza gli aveva fatto un mini-corso di psicologia femminile e gli aveva dato qualche dritta per raggiungere l’obiettivo desiderato. La cosa più importante per Hermione era essere sinceri e parlare con il cuore. Aveva detto che non sarebbe stato difficile. Harry non era dello stesso parere. A tenerlo sveglio era anche il tormento del padre. Dopo il matrimonio le cose sarebbero migliorate o peggiorate? Erano ore che cercava una risposta ma non riusciva ad afferrarla. Perché suo padre era così testone? La stanza era immersa in un silenzio davvero irreale. Si sentiva solo il respiro pesante di Ron. Sirius era molto più silenzioso del solito. Harry lanciò un occhiata al letto di Sirius e vide che era vuoto. Così come quello di James. Harry sospirò e si alzò, deciso a prendere una boccata d’aria per capire meglio che fare. Girovagò per ore nel castello e alla fine arrivò sulla torre di astronomia che era quasi mattina. Il sole stava sorgendo, era così bello. Si sedette a guardarlo incantato quando una voce lo raggiunse.

“Non dovresti andare a dormire? Ai matrimoni gli invitati con le occhiaie vengono male nelle foto..”

A parlare era stato un James Potter decisamente strano. Il suo viso era stanco. Anche lui non doveva avere dormito pensando al matrimonio. Harry non si aspettava di trovarlo lì, e decisamente non si aspettava di sentirgli dire una cosa del genere.

“Hai deciso che ne vuoi parlare ora?”

Chiese Harry fissandolo negli occhi. Voleva capire se con quella frase intendeva provocarlo o discuterne pacificamente come Harry cercava di fare da due settimane. Harry sperò di gran lunga si trattasse della seconda. Era troppo stanco per una litigata e tra qualche ora lo aspettava Lily.

“Scusa, non c’è l’avevo con te.. È solo che..”

Iniziò con voce bassa James. Si sentiva uno stupido. Non aveva nemmeno lasciato finire Stev e non gli aveva parlato per due settimane di quello che si erano detti. Dannazione come aveva potuto trattare così suo fratello? Il loro legame valeva più di una ragazza, anche se questa era Lily. O forse no? Il loro legame di sicuro valeva una spiegazione. Questo era poco ma sicuro. Doveva trovare la forza di dire la verità a Stev e lui avrebbe capito e non gli avrebbe portato via Lily. Ma perché allora le parole erano così difficili da far uscire dalla sua bocca?

“A te Lily piace ancora, giusto?”

Disse Harry riuscendo a leggergli nella mente. A quelle parole James aveva abbassato la testa. Harry capì che non si era sbagliato. Che amava Lily più della sua stessa vita.

“Ma perché hai mollato tutto? È con te che avrebbe dovuto andarci al matrimonio oggi, non con me.”

Continuò allora Harry deciso a far capire a suo padre che si era sbagliato a pensare che gli avrebbe portato via Lily e che aveva sbagliato a darsi per vinto con lei.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora