CAPITOLO 26 GELOSIE

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Ron stava sonnecchiando in infermeria, parecchio seccato e annoiato. Non appena aveva varcato la soglia l’infermiera, preoccupata per il suo pallore lo aveva messo a letto e aveva deciso che lì doveva rimanere fino alla mattina successiva. Ron aveva sospirato ma alla fine aveva fatto come voleva lei. In certe situazioni non si può discutere e almeno sarebbe rimasto solo a pensare. Dopo un ora però i pensieri si erano rivelati scomodi compagni di stanza e sperava di addormentarsi per non pensare a nulla per un po’. D’improvviso una voce lo destò da quel torpore in cui era caduto facendolo sussultare. Di fronte a lui c’era l’ultima persona che si era aspettato di trovare.

“Ciao, come stai?”

Disse Peter timidamente lasciando Ron stupito di trovarselo di fronte. Il suo volto era triste e sconsolato. Per qualche attimo gli fece pena poi tutto il dolore che quell’essere aveva causato nel loro tempo gli tornò in mente in pochi secondi. Trattenne a fatica un espressione di disgusto. Era comunque stupito, perché si interessava a lui? Che ci faceva lì?

“Peter?”

Chiese Ron incredulo senza riuscire ad aggiungere altro.

“Si, ho visto come sei scappato via e ho pensato di passare a vedere se era tutto a posto.”

Disse timidamente. Non sapeva bene nemmeno lui perché era venuto a trovare Ron. Forse perché condividevano lo stesso destino. Quando aveva visto entrare Remus e Hermione insieme Ron era sbiancato, gli era bastato quello a capire.

“Più o meno.”

Rispose Ron senza sbilanciarsi, era davvero confuso. Non sapeva come comportarsi con lui. Era strano tutto quell’interessamento da una persona come Peter. Non sapeva come rispondere. Non voleva offenderlo ma non voleva nemmeno dargli troppa confidenza.

“Mi dispiace tanto. Nessuno più di me può capire come ti senti.”

Disse Peter con fare enigmatico. Sospirò e guardando Ron pensò quanto fosse triste vedere la persona amata voltarti le spalle, dannata gelosia. Ron avrebbe voluto chiedere di più ma l’altro ragazzo era come sparito nel nulla.

“Amico.. “

Chiese Harry entrando in infermeria con fare cauto.

“Harry!”

Lo salutò Ron abbozzando un sorriso. Aveva davvero voglia di parlare con qualcuno. In particolare aveva voglia di parlare con Harry. Quando se lo era trovato davanti aveva completamente dimenticato Peter e il suo comportamento strano.

“Se disturbo o vuoi che me ne vada..”

Cominciò Harry.

“Non dire sciocchezze.”

Lo interruppe Ron sorridendo. Harry era sempre il solito paranoico, non sarebbe cambiato mai. Ron ringraziò mentalmente il cielo per questo, ci mancava solo un Harry fuori di testa. Come se Hermione non bastasse di già, pensò fra sé e sé.

“Mi dispiace.”

Disse Harry, incapace di aggiungere altro. Sentiva che tutte le parole erano stupide di fronte alla sofferenza dell’amico. Era brutto vedere la ragazza che ami tra le braccia di un altro. Lui lo aveva sperimentato in prima persona con Ginny qualche anno prima.

“Anche a me, sono stato un stupido. Dovevo parlarle prima. Dannazione! Tu che pensi? Di lei e Remus dico.. Hanno infranto tutte le regole.”

Cominciò Ron passando in pochi secondi dal depresso al furibondo. Nella sua mente si sovrapponevano concetti ed emozioni diverse. Una parte di lui era triste perché sentiva di avere perso ogni speranza con la ragazza che amava, ma allo stesso tempo la gelosia lo divorava. Una vocina dentro di lui gli diceva che non era giusto, che avevano infranto tutte le regole e che non potevano. Chi era Hermione per disubbidire a Silente che aveva raccomandato loro di non cambiare il passato? E per cosa poi, per una banale storia d’amore. Sentiva di essere ingiusto e che molte cose che stava pensando erano dettate dalla gelosia ma non gli importava nulla.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora