CAPITOLO 47 CORRIDOI DESERTI, TEST E NUOVE MINACCE

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La lezione di Difesa Contro le Arti Oscure sarebbe iniziata di lì a pochi minuti, ormai era questione di poco. Da un momento all’altro il professore avrebbe svoltato l’angolo e varcato la porta con il solito sorriso maligno dipinto sul volto. Il professor Anderson era un vecchio auror in pensione, famoso per le incredibili imprese compiute in gioventù, per la sua poca pazienza e il suo brutto carattere. Dagli auror e dal ministero era considerato una leggenda vivente ma i ragazzi nutrivano da sempre sentimenti contrasti per quello strano uomo. Una sorta di timore misto a scherno. Nessuno dei suoi alunni era mai riuscito davvero a capire se Anderson fosse un totale idiota o la più peggiore delle carogne. Era riuscito anche a litigare con tutti gli insegnanti del castello, preside escluso. Le sue lezioni erano interessanti e divertenti ma c’era da stare molto attenti a non infastidire troppo il vecchio insegnate. Mettere in dubbio l’autorità dello scorbutico professore poteva rivelarsi molto dannoso. Bastava una parola di troppo scambiata con il proprio compagno per ritrovarsi il corridoio colpiti da qualche bizzarro incantesimo. L’unica che non era mai stata punita era Lily, persino il diligente Remus era stato sbattuto fuori dalla classe. Era successo tre anni prima durante una lezione sui lupi mannari, stranamente quella volta James e Sirius non centravano. Il ragazzo stava ridendo tra sé, pensando a quanto fosse inutile per lui quella lezione e si era ritrovato nel corridoio con delle orecchie da gatto che gli spuntavano ai lati della testa. Tutta la classe lo fissava sgomenta, Remus non si era mai vergognato tanto. Quando aveva provato a parlare tutto quello che era uscito dalla sua bocca era stato un miagolio stridente che aveva gettato il povero licantropo nel panico più totale. I malandrini avevano riso per settimane ricordando l’accaduto e si erano decisi a smettere solo dopo che Remus li ebbe minacciati di divulgare in tutto il castello delle loro foto imbarazzanti.

Il professore quella mattina era stranamente in ritardo. Anderson non faceva mai tardi, arrivava sempre allo scoccare dell’inizio della sua ora.

Nella classe regnava il solito caos ma i ragazzi erano tutti seduti ai loro posti, o quasi.

“Dannazione, dove sono finiti quei due?” chiese Lily guardandosi intorno nervosamente senza perdere di vista l‘orologio appeso sulla parete di fronte a lei. Non c’era nessuna traccia né di Harry, né tanto meno di Sirius che gli era corso dietro. Remus sembrava pensieroso, sapeva che poteva fidarsi dell’amico ma era lo stesso preoccupato. Harry era davvero sconvolto quando era scappato dalla stanza delle necessità. Nessuno riusciva a smettere di pensare al triste futuro che li aspettava ma allo stesso tempo i ragazzi erano decisi a cambiare il loro destino.

“È tardi, la lezione sta iniziando..” osservò James scompigliandosi i capelli nervosamente. Il professore sarebbe arrivato a minuti, quei due dovevano muoversi. Quel giorno era anche in programma un test e c’era davvero poco da scherzare. Saltare un test del professor Anderson poteva anche voler dire scordarsi di avere un voto decente a fine anno.

“Arriveranno, state tranquilli.” cercò di tranquillizzarli Ginny. Lei, Hermione e Ron sembravano abbastanza tranquilli, solo Hermione era stranamente silenziosa mentre Ron alle sue spalle sospirava di tanto in tanto.

I corridoi del castello improvvisamente erano diventati una pista da corsa, con gran stupore dei fantasmi e fastidio degli insegnanti. C’erano molti ragazzi che camminavano, avviandosi a lezione ma Harry e Sirius sembravano non farci minimamente caso.

Per la prima volta in vita sua Sirius era sicuro di sapere con certezza quello che doveva fare. Questa volta non aveva il minimo dubbio. Stava correndo a perdifiato per tutto il castello travolgendo chiunque si trovava davanti, si era perso la fine del racconto dei ragazzi, non sapeva che ore fossero e probabilmente avrebbe saltato il test di difesa contro le arti oscure del professor Anderson, ma non importava. Quelli erano solo dettagli. Harry era di fronte a lui, distante solo pochi passi. Doveva riuscire a raggiungerlo. Quello era tutto ciò che contava. Sirius sapeva che doveva fermarlo e parlarci, tutto il resto poteva aspettare.

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora