CAPITOLO 52 TRISTI NOVITA' ARRIVANO AL CASTELLO

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Tutta la popolazione del castello poteva finalmente dire ad alta voce che la primavera era ufficialmente arrivata. Le giornate cominciavano ad allungarsi e farsi più calde, tanto da permettere ai ragazzi di passare i pomeriggi e le serate a studiare o anche solo a parlare un po' all'aperto. Con i primi di marzo gran parte degli studenti si era reso improvvisamente conto che gli esami erano vicini, e la biblioteca era diventata il luogo più affollato del castello subito dopo il parco. Nonostante fosse passato del tempo, però, la curiosità circa la notte di San Valentino non era ancora svanita del tutto. Sedute al tavolo della sala grande, in attesa che i malandrini facessero il loro ingresso nella sala, Hermione e Ginny cercavano di farsi raccontare da Lily la sua serata. La rossa però sembrava piuttosto restia a lasciarsi andare alle confidenze.
"Avanti, racconta tutti i dettagli!" Esclamò Hermione, dal suo sguardo trapelava tutta la sua curiosità. In quel momento persino i compiti, i professori e la scuola passavano in secondo piano. Ginny, silenziosa, guardava la scena in attesa che Lily si decidesse a dire qualcosa, cercando di scacciare dalla mente il pensiero di Harry che la tormentava.
"Ancora? È da due giorni che parliamo solo di San Valentino." sbuffò Lily, leggermente imbarazzata. Anche Alice aveva insistito molto per sapere tutti i dettagli, ma lei era rimasta sul vago.
Quella sera apparteneva solo a lei e a James, raccontarla a qualcuno l'avrebbe in qualche modo sminuita, resa banale.
"Ma tu non ci hai ancora raccontato com'è finita la tua serata." replicò Ginny, mentre zuccherava la sua tazza di te. Da un po' di giorni la testa della ragazza era da un'altra parte. Harry, infatti, non era stato per nulla contento di sapere che la sua ragazza lo seguiva, e aveva reagito perdendo la pazienza. Ginny era rimasta in silenzio mentre lui si sfogava; sapeva bene di avere torto. Alla fine si erano abbracciati, ma qualcosa si era rotto tra di loro, era come se si fossero allontanati. Ginny non aveva detto a nessuno di avere seguito Harry, ne aveva chiesto al ragazzo cosa stesse facendo nel parco. Per il momento aveva vinto lui, ma Ginny era decisa ad andare fino in fondo a quella storia.
Sospettava che centrasse qualcuno ma non riusciva proprio a capire chi.
"Si, dopo che hai trovato James.." insistette Hermione. Lily guardò perplessa le amica, poi sospirò e decise di soddisfare almeno in parte la loro curiosità.
"Usate la fantasia, no?" rispose Lily, sperando con tutta se stessa che l'interrogatorio finisse.
"Avete provato a mettere in cantiere Harry?" chiese Ginny con aria maliziosa.
Hermione guardò l'amica con una faccia sconvolta, Lily invece si mise a ridere.
"Sei pazza, sono giovane per avere un figlio. Ho il dovere morale di pensare solo a divertirmi!" rispose Lily lanciando alle due ragazze uno sguardo malandrino che lasciava intendere molte cose.
"E lo studio?" chiese Hermione preoccupata e con gli occhi fuori dalle orbite.
Decisamente James e i malandrini stavano avendo una brutta influenza su di lei.
"Sei senza speranza Hermione." risposero in coro Lily e Ginny. Hermione ultimamente pensava quasi solo agli esami, ogni minuto lo passava trascrivendo appunti, ripassando o studiando cose che sapeva già. Proprio in quel momento una ragazza bionda, con delle strane treccine colorate che le arrivavano fino alla vita si avvicinò al loro tavolo, attirando l'attenzione delle tre ragazze.
"Ciao ragazze! Scusate, avete visto.." chiese Zhoana timida e imbarazzata. Sirius le aveva promesso che si sarebbero visti a colazione, lo aspettava da un po' ma di lui nemmeno l'ombra, così si era fatta coraggio e si era decisa a chiedere.
"Sirius non è ancora arrivato. Perché non ti siedi con noi?" la invitò Lily senza permetterle di finire la frase, al primo sguardo aveva capito che si trattava della ragazza di Sirius e lei moriva dalla voglia di conoscerla un po' meglio. La ragazza, dal canto suo, rimase colpita da quella ragazza con i capelli rossi, decisa ma allo stesso tempo dolce.
"Non vi dispiace?" chiese Zhoana impacciata. Nessuno prima d'ora aveva mai manifestato interesse per fare amicizia con lei. Era la prima volta che qualcuno, a parte suo fratello ovviamente, le chiedeva di fare colazione insieme.
"Certo che No. Io sono Ginny, questa è Hermione e l'altra rossa Lily." disse Ginny sorridendo, cercando di metterla a suo agio. Zhoana sembrava un cucciolo spaventato con una gran paura del mondo, un po' come Luna le prima volte che sedeva con loro.
"Ho sentito molto parlare di voi." rispose sorridendo Zhoana. I malandrini, del resto, erano decisamente conosciuti al castello, e lo stesso valeva per le ragazze che erano con loro.
"Da Sirius?" chiese Hermione sorridendo. Zhoana scosse la testa facendo tintinnare i campanellini che portava intrecciati tra i capelli.
"Non solo.. Voglio dire, siete piuttosto conosciuti.." spiegò meglio, addentando un pezzo di torta alle mele. Per la prima volta da quando era al castello si sentiva a suo agio con qualcuno che non era né suo fratello, né Sirius. Era una sensazione nuova, molto piacevole.
Le ragazze ripreso a parlare di San Valentino, e questa volta fu il turno di Zhoana raccontare la sua serata con Sirius, vincendo l'imbarazzo. Lily, Hermione e Ginny scoprirono un Sirius nuovo, dolce e premuroso, del tutto diverso da quello con cui erano abituati ad avere a che fare. Lily si ritrovò a pensare che a Sirius era successo lo stesso che era successo a James, una volta trovata la persona giusta entrambi erano stati in grado di manifestare tutta la tenerezza e la dolcezza di cui erano capaci. Ginny ed Hermione invece non potevano fare a meno di pensare allo scorbutico Sirius che avevano conosciuto, ed erano giunte alla conclusione che l'amore può fare miracoli.
"Ecco Sirius." disse improvvisamente Ginny, indicando la porta dalla quale stavano entrando i ragazzi. Sirius e James erano un po' più indietro rispetto agli altri, e stavano confabulando tra loro mentre Remus scuoteva la testa, rassegnato. Probabilmente i due stavano programmando qualche scherzo dei loro per movimentare la giornata e fare venire un esaurimento nervoso ad Hermione. Al fianco di Remus c'erano anche Harry e Ron, stranamente silenziosi. Harry aveva un'espressione strana, stanca, che Ginny non riuscì a spiegarsi.
"Quelli insieme a lui sono James, Remus, Ron ed Harry." aggiunse Lily, mentre Zhoana guardava perplessa i ragazzi. Come al solito facevano un gran fracasso e stavano attirando gli sguardi di buona parte della popolazione femminile del castello. Zhoana non era gelosa di Sirius, sapeva bene che il ragazzo aveva occhi solo per lei, tuttavia quelle occhiate cominciarono a renderla nervosa. Lanciò un'occhiata a Lily e vide che anche la rossa non era proprio a suo agio.
"Buongiorno ragazze, stavate piangendo la nostra assenza?" chiese James, sedendosi accanto a Lily, seguito a ruota da Sirius, Remus, Ron ed Harry. Ginny salutò il suo ragazzo con un sorriso, che subito si spense quando Harry ricambiò a malapena con un rapido gesto della mano.
"No, stavamo parlando male di voi con la ragazza di Sirius." esclamò Hermione, indicando ai presenti Zhoana, che fino a quel momento era passata inosservata.
"Amore mio, che ci fai qui?" chiese Sirius, diventato improvvisamente color peperone, tra le risate degli amici. James sorrise e tese la mano alla ragazza, felice di conoscere finalmente la donna che aveva rapito il cuore di suo fratello.
"Cercavo te e sono state così gentili da invitarmi.." spiegò Zhoana, sorridendo.
"Che ti prende Sirius, sei diventato tutto rosso." chiese Ron, senza staccarsi dall'abbraccio di Hermione e guardando divertito Sirius.
"Zitto tu!" sibilò il ragazzo, cercando di scagliare contro il rosso una maledizione.
"Che tenero, è emozionato perché ha visto la sua ragazza.." lo canzonò James mentre, aiutato da Harry, cercava di disarmare Sirius. Alla fine i due ragazzi ebbero la meglio, e la calma tornò a regnare al tavolo, o quasi.
"Si.. No.. Uffa, volete del the?" biascicò Sirius, cercando di mettere fine a quella situazione imbarazzante. Tutti ormai avevo lo sguardo fisso su di lui, e sembravano divertirsi alle sue spalle.
"Sono dei bambini!" concluse Remus scuotendo la testa, rassegnato all'idiozia dei suoi amici. Zhoana sorrise e si guardò intorno. La sala grande era abbastanza silenziosa, solo al tavolo in cui erano seduti i malandrini regnava il caos. A Zhoana piaceva molto quella simpatica combriccola in grado di fare tutta quella confusione.
"Allora Zhoana, ti sei pentita di esserti seduta vicino a questi casinisti?" chiese Sirius, avvicinandosi alla ragazza e stampandole un bacio sulle labbra.
"No, al contrario.. Sono davvero simpatici." rispose lei, sorridendo.
"Anche tu lo sei piccola." mormorò lui, prima di darle un bacio appassionato.
Era come se la sala grande fosse d'improvviso scomparsa e fossero rimasti solamente loro due.
"Davvero questi cretini non ti hanno messa a disagio?" chiese ancora Sirius, preoccupato.
Sono abituata a stare sola, è strano mangiare insieme a tutti voi." disse lei, sospirando. Fino a quel momento aveva passato i pranzi, le cene e le colazioni a guardare la gente che rideva con gli amici, provando a indovinare cosa stessero dicendo. Essere finalmente parte di un gruppo che la accettava per quella che era la rendeva estremamente felice.
"Come sarebbe sempre sola?" chiese Remus, accigliato. I ragazzi smisero di fare baccano e presero a prestare attenzione a quella conversazione. Hermione, Ron, Harry e Ginny potevano immaginare di cosa parlasse Zhoana. Nel loro tempo anche Luna era lasciata da parte da tutti per via delle sue stranezze, nessuno a parte loro aveva mai provato a conoscerla per quello che era davvero. Inutile dire che tutti quanti quegli stupidi si erano persi una grande persona, certamente migliore di tutti loro. Zhoana assomigliava molto a Luna, e come lei sembrava essere un'amica fedele e leale.
"Si, al massimo con mio fratello. La gente ci trova.. Strani. Immagino che sia per tutte le creature di cui parliamo spesso, come i gorgosprizzi." spiegò Zhoana, ritrovando la sua solita allegria. Non le andava di apparire come una ragazzina sola e triste.
"Che idiozia, tutti sanno che i gorgosprizzi esistono." sbottò Hermione. Harry lanciò un'occhiata di gratitudine all'amica. Nel loro tempo Hermione era stata la prima a mettere continuamente in dubbio l'esistenza delle creature di cui parlava Luna, mettendola spesso a disagio in compagnia. Quella frase detta da lei aveva un grande significato.
"Dite sul serio?" chiese Zhoana, guardando i ragazzi seduti insieme a lei. Nessuno prima d'ora le aveva creduto quando parlava delle creature magiche di cui si tramandava l'esistenza tramite leggenda. Di solito tutti la guardavano male e si allontanavano, quasi avesse la peste o un'altra malattia contagiosa.
"Perché dovremmo scherzare?" chiese Ron, tranquillo, mentre Ginny ed Harry annuivano decisi.
"Nessuno crede a queste cose perché i giornali non ne parlano mai." esclamò risentito Harry, mostrando tutta la sua avversione per i giornali, seconda solo a quella per il ministero della magia che lo aveva sempre creduto pazzo quando annunciava il ritorno di Voldemort.
"Si, la penso come te. Io e Xeno parliamo spesso del fatto che la Gazzetta non è mai obiettiva. Pensa solo a mettere in buona luce il ministero della magia." spiegò Zhoana, presa dalla discussione.
"Anche mio padre odia quel giornale, o meglio, odia chi lo scrive perché non è mai obiettivo." disse James, amareggiato. Suo padre gli raccontava spesso che la Gazzetta era solita intromettersi negli affari del ministero, manomettendo notizie e proponendo falsi scandali con il solo scopo di mettere in cattiva luce qualcuno.
"Tu e tuo fratello avete mai pensato di aprire un giornale che parli di tutto quello che gli altri giornali non scrivono?" propose Sirius, mentre Ron e Ginny si scambiavano un'occhiata divertita. Harry era sconvolto, mai aveva potuto pensare che il Cavillo fosse nato sotto suggerimento di Sirius.
"Una volta ne abbiamo discusso. Abbiamo anche pensato ad un possibile titolo." raccontò Zhoana sorridendo.
"Dici davvero?" chiese Remus, interessato alla discussione.
"Si, certo." assicurò la ragazza.
"Sentiamo.." mormorò Sirius, curioso. Lily e James intanto sembravano essersi isolati dal mondo, ritagliando dei momenti tutti per loro. La ragazza tracciava con il dito il contorno del viso di James, e lui la lasciava fare, aspettando che lei si decidesse a dargli un bacio.
"Cavillo!" disse Ron senza pensarci, beccandosi delle gran occhiatacce da Harry, Hermione e Ginny.
"Come hai fatto ad indovinare?" chiese Zhoana, stupita.
"Io.. Intuito?" balbettò Ron, cercando di salvare la situazione.
"Ron, che burlone! È davvero bravo in divinazione." disse Hermione, andando in aiuto del suo ragazzo che era diventato dello stesso colore dei suoi capelli, come succedeva sempre quando era in imbarazzo.
"Davvero? E perché non hai continuato?" chiese Lily, di colpo interessata alla carriera accademica del ragazzo.
"Non volevo umiliare troppo il professore!" rispose Ron, scatenando l'ilarità generale. Di colpo il discorso fu dimenticato, i ragazzi poterono tirare un sospiro di sollievo e presero a parlare del più e del meno fino a che non arrivò la posta.
Un grosso gufo lasciò cadere proprio di fronte a Lily una copia della Gazzetta del Profeta.
"Lily, leggi quella roba?" chiese James, sconvolto.
"Attualmente è l'unico giornale che da notizie.." rispose lei, pagando il gufo. Nemmeno a lei quel giornale piaceva, ma l'alternativa era non sapere nulla di quanto stesse avvenendo nel mondo in quel momento.
"Basta, oggi si sciopera. Al rogo la gazzetta!" propose Ron, lanciando lontano la copia del giornale di Lily. La ragazza la prese sul ridere e alzò le spalle pensando che non leggere il giornale per un giorno non sarebbe stato certo un problema. Non sapeva quanto si stava sbagliando. Proprio quel giorno infatti, il giornale portava notizie più che mai interessanti per i ragazzi. In prima pagina c'era una gigantesca foto che riproduceva una donna vestita di nero, una bimba in lacrime vicino a una donna a terra e un uomo ferito. Più in basso il titolo diceva, "Auror salva bambina da misterioso attacco. La madre è grave, forse non ce la farà."
Dopo l'arrivo della posta l'intera sala grande cominciò a mormorare a bassa voce mentre al tavolo dei professori, gli insegnanti stessi sembravano sconvolti e spaventati.
"Silente, hai letto la gazzetta?" chiese una McGranitt visibilmente preoccupata, avendo cura di tenere la voce bassa.
"Sono stato informato questa notte da Robert." rispose Silente. La sua voce suonava stanca, non ne poteva più di attacchi e di vittime. Troppi amici erano già morti in quella guerra così assurda, e molti altri rischiavano la loro vita ogni giorno.
"È stata una fortuna che sia arrivato in tempo. La piccola Dora, povera bambina, e Ted poi.." mormorò il professor Anderson. I suoi occhi erano cerchiati di grigio e sul suo viso c'erano delle grosse occhiaie. Anche lui era stato svegliato dai suoi vecchi colleghi auror quella notte, subito dopo l'attacco. Si era recato immediatamente da Silente, e avevano passato quel che restava della notte a fare ipotesi, una più assurda e improbabile dell'altra.
"Come l'ha presa?" chiese la McGranitt, preoccupata. Anderson alzò le spalle e scosse la testa, cercando le parole giuste.
"Quando i Potter lo hanno chiamato è sbiancato." rispose con un tono freddo e distaccato.
Gli anni passati in servizio gli avevano insegnato che era inutile lasciarsi prendere dalle emozioni nelle situazioni di pericolo, la cosa migliore era sempre ragionare in modo razionale e mantenere il sangue freddo.
"Dicono che ci è mancato poco che avesse un attacco di cuore." ridacchio Lumacorno, leggendo quello che era scritto sul giornale.
"Non c'è nulla di cui scherzare, professor Lumacorno." disse Silente in modo severo. Sul tavolo dei professori cadde un silenzio quasi imbarazzante.
"Dobbiamo informare Black e Potter? Si tratta dei parenti di Sirius, e il padre di James è rimasto ferito.." fece notare la McGranitt, prendendo la parola per prima dopo l'ammonimento del preside.
"Per il momento no, si sa ancora troppo poco." rispose Silente tranquillo, sorseggiando il suo the al limone come se nulla fosse.
"Chi è stato ad attaccarli?" chiese Lumacorno timidamente.
"Robert mi ha detto che si tratta della donna che cercano da tempo." spiegò Anderson, infastidito. Tra tutti i professori Lumacorno era certamente quello che sopportava di meno, era viscido, codardo e pronto a fare qualsiasi cosa pur di ottenere in cambio un po' di visibilità o qualche dono.
"Quella sbucata dal nulla?" chiese la McGranitt.
Gli altri professori non dicevano nulla, assistevano solamente a quello scambio di battute senza osare intervenire.
"La cosa inquietante è che assomiglia a Bellatrix Black, solo più vecchia." sospirò Silente.
"Hai qualche idea in proposito?" chiese Anderson, fissando attentamente il volto del preside.
Aveva già fatto quella stessa domanda molte volte nel corso di quella lunga notte, ma tuttavia conosceva abbastanza il vecchio mago da sapere che stava pensando a qualcosa di cui non gli aveva ancora parlato.
"Qualcuna, confusa." rispose Silente distrattamente, completamente immerso nei propri pensieri. Al tavolo nel frattempo il dibattito tra i professori era continuato, ma Silente era troppo distratto per accorgersene.
"Preside, è nostro dover mettere Black e Potter almeno a conoscenza dei fatti che sono apparsi sul giornale." riprese la McGranitt decisa. Il preside non parve quasi sentire le parole della donna e non le prestò attenzione.
"Vedrai che lo leggeranno." concluse Lumacorno, riprendendo a fare colazione come se nulla fosse successo.
La professoressa McGranitt sospirò e poi si alzò da tavola infastidita.
La prima lezione con i ragazzi del settimo anno di Grifondoro toccava proprio a lei, che avrebbe fatto una volta di fronte a Potter e Black?

il golden trio al tempo dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora