È mattina, forse già un pò tardi, avrei potuto impostare una sveglia per alzarmi ad un orario decente, ma le odio palesemente quindi è un grandissimo no.
Dovrei chiamare Greta, spero lei abbia avuto più buonsenso di me, ma ne dubito fortemente e quindi rimando a dopo l'idea scendendo a fare colazione.
Questa sera finirà anche quest'anno ed è strano per me, non avrei mai immaginato di passare tutte queste esperienze così contrastate tra loro.
Credo sia accaduto di tutto e di più, ma sono contenta, non rimpiango le scelte che ho preso e spero mai lo farò.
Passare il capodanno con Federico e Benjamin mi rallegra, potranno parlarmi ancora del lavoro alla Warner, delle loro ultime esperienze e tra l'altro stare con Greta non mi dispiace mai.
Io e Federico siamo in una situazione di transito e sento che questa sera avremo modo di chiarirci ulteriormente.
Forse abbiamo bisogno di una svolta entrambi, questa mattina ho le idee abbastanza confuse ma non vedo l'ora arrivi questa sera, ci penso da qualche giorno a questa parte ed inevitabilmente mi tornano in mente le immagini di un anno fa, era tutto così diverso, c'era Giada con Benjamin e c'ero io con Federico.
Dopo aver fatto la doccia ormai nel primo pomeriggio, dato che la tarda mattinata l'ho passata a lamentarmi con mio fratello che ormai non lascia più la sua chitarra e decide puntualmente ogni mattina di frastornarmi i timpani.
Indosso lo stretto abito coprente fino al punto giusto, il Bordeaux che si fonde con l'oro non rende il vestito troppo appariscente e lo apprezzo davvero troppo, forse, di appariscente ci sono solo le scarpe dello stesso colore dell'abito, aventi la base color oro che richiama per l'appunto lo scintillio del vestito se sotto le luci.
Quando Greta si presenta a casa mia stento davvero a riconoscerla, ha un fisico magnifico e l'ho sempre detto, ma oggi è perfettamente messo in mostra dai pantaloncini di pelle leggermente larghi che si sposano perfettamente con la leggera t-shirt di velluto nero e le calze dello stesso colore, gli enormi tacchi di pelle bianca sono i miei, mi viene spontaneo sorridere pensando a quanto essi siano belli ma esageratamente scomodi, prima di prestarglieli l'ho avvertita riguardo ciò ma non temeva ragioni quindi posso solo augurarle buona fortuna.
Prendiamo l'aereo, giusto per non stare scomode ed evitare disagi in treno, per non parlare del tempo che risparmiamo.
È stano come tutto stia accadendo così in fretta, una cosa dietro l'altra, come se il tempo non conoscesse ragioni.
La sera arriva in un attimo, le luci soffuse che illuminano di poco la strada, il via vai di persone con cappotti pesanti e quasi di corsa, i ragazzi riunitisi per festeggiare lo scoccare della mezzanotte insieme; credo questi siano gli anni più belli, gli anni che nessuno potrebbe o dovrebbe rovinare a nessun'altro.
Mi tremano le gambe appena entriamo in questo ristorante appartato posto al fine di una via un pò nascosta dal centro di Milano.
Mi guardo intorno e cerco di memorizzare i particolari dato che i divanetti in pelle rossa posti per mangiare, i lampadari che tendono a scendere fin quasi ai tavoli e le grate in legno che dividono una seduta dall'altra rendono questo piccolo posto piacevole.
Ci sediamo in un tavolo per quattro lungo e stretto in modo da aver di fronte sia Ben che Federico.
Un apprezzamento che posso fare però nei confronti della coppia Ben/Greta è che sono sicura non faranno gli sdolcinati tutta la sera, lasciandomi quindi con Federico a parlare della loro totale voglia di fare i fidanzatini.
Ci portano diversi piatti, sono piuttosto particolari e mi fa piacere provare cose nuove o assaggiare comunque nuovi sapori ma a dir la verità non sempre essi sono di mio gusto.
"Pensi di voler fare l'asociale ancora per molto?"
Sento una voce giusto di fronte a me richiamarmi, senza fortunatamente attirare l'attenzione di altre persone.
"Scusa, sono parecchio sovrappensiero."
Rivolgo un sorriso di scuse a Federico smettendo di mangiare.
"Ti vedo spesso in certe condizioni ultimamente, sicura vada tutto bene?"
Mi sembra quasi di tornare al passato, quando riusciva a capirmi anche solo con un'occhiata.
"Sì, senza dubbio. Solo sai, la Warner, sto pensando ad un trasferimento qui senza ancora aver accennato nulla ai miei, abbiamo ricominciato a sentirci da un pò e semplicemente la mia mente sta scoppiando."
Provo a spiegargli senza dare molto nell'occhio a Ben che è giusto al suo fianco ma che momentaneamente sta parlando con Greta.
"Rilassati, anche se tante cose stanno succedendo nella tua vita pensa che si stanno svolgendo per il meglio. La Warner ti vuole, troverai anche un piccolo appartamento se vuoi, qui, potrei aiutarti, e tra noi credo stia andando tutto bene, quindi tutto si sta evolvendo nel migliore dei modi, non avresti modo di preoccuparti."
Forse ha ragione, mi sto facendo problemi inesistenti, quando invece, potrei benissimo godermi la serata senza farmi poi certi complessi.
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24 Hours.» ||Federico Rossi🎈
Hayran Kurgu"Guardami un attimo negli occhi." Gli chiedo, alzando con delicatezza il suo mento con una mano. Mi guarda, per qualche secondo, poi cerca di distogliere i suoi occhi dai miei, nuovamente imperlati di lacrime. "Cos'hai? Cercherò di capire, ma spi...