Dopo aver bevuto il mio solito caffè espresso, sono ufficialmente pronta per un nuovo giorno di lavoro.
L'ennesimo in cui sarò costretta a scrivere articoli mediocri su celebrità che si frequentano, tradiscono o, magari, si stanno per sposare.
Non dico che non mi piaccia scrivere articoli, in fondo anche questo fa parte del mio lavoro. Però, qualche volta, vorrei essere io a fare le interviste, provare il brivido di fare domande scomode. Invece, il signor Sebastian Rodger, il nostro direttore responsabile — che noi praticanti abbiamo soprannominato il Capo dei capi — a quanto pare, non si ricorda della mia esistenza e continua a tenermi dietro quella maledetta scrivania.
Ogni giorno vedo assegnare nuove mansioni agli altri praticanti, mentre io continuo a rimanere a bocca asciutta. Capisco che sono l'ultima arrivata e, in fondo è solo un anno che lavoro qui, ma sarà mai normale che io non abbia più visto il Capo dei capi dal giorno del mio colloquio neanche per caso? Ovvio, perché il signor direttore è il primo ad arrivare, l'ultimo ad uscire e riceve sia i giornalisti che lavorano per lui sia chiunque altro voglia parlarci esclusivamente nel suo ufficio. A mala pena mi ricordo i lineamenti del suo volto e il colore scuro della sua pelle di origine indiana.Saluto i colleghi che incontro lungo il corridoio, appendo il mio cappotto all'attaccapanni e mi siedo dietro la scrivania per iniziare il mio lavoro, ma vengo subito interrotta.
«Elizabeth, il direttore ti desidera nel suo ufficio». É Claire, appena uscita da quell'ufficio, a darmi la notizia che tanto aspettavo e speravo. É un'adorabile ragazza della mia età — praticante come me — ma che di interviste ne ha già fatte a volontà. Restò immobile con il respiro spezzato, mentre sento il battito del cuore aumentare. Claire mi richiama con tanto di sopracciglia inarcate.«Grazie Claire, vado subito». Mi alzo di scatto dalla sedia girevole e raggiungo immediatamente l'ufficio del direttore. Le mani iniziano a sudare per l'ansia, ma mi faccio coraggio e busso alla porta.
Apro lentamente dopo che mi è stato dato il permesso e trovo il signor Rodger in tutto il suo fascino seduto dietro la scrivania. Ma la mia attenzione viene catturata da un giovane ragazzo — che non ricordo di aver mai visto prima — seduto di fronte a lui.«Signorina Keller, entri. Si accomodi pure» afferma indicandomi la poltrona accanto al ragazzo ed io mi siedo. Non mi dà tempo neanche di dare il buongiorno che subito inizia a parlare.
«Le presento Christopher Hale, un nostro nuovo fotografo e videomaker. Dato che quello che avevamo, come lei sicuramente sa, si è venduto ad un altro giornale» dice mostrando la delusione sul suo volto. «Comunque, è la sua giornata fortunata, Keller! Questo pomeriggio ci saranno le interviste per un film che uscirà a breve: Dunkirk e sarà lei a farle per la nostra rivista. Ha a disposizione tutta la mattinata per informarsi su film, attori e tutto ciò che ne è collegato. Prepari le domande e me le faccia avere entro mezzogiorno. Nel pomeriggio, Hale verrà con lei e filmerà l'intervista. Ma non è finita qui...» Il direttore interrompe il suo discorso e si alza dalla sua poltrona, creando attimi di suspense. Ed ansia, tantissima ansia per me. Come diamine è possibile che abbia scelto ME per intervistare un cast così importante? E per quale motivo non sono stata avvisata prima?
«Mi ricordo il suo colloquio, Keller. Lei si é presentata come... una donna con le palle, mi passi il termine. Le piace mettere in difficoltà le persone, scavare fino in fondo nelle questioni... bene, é ciò che dovrà fare questo pomeriggio.
Non mi basta l'intervista, voglio di più. Voglio uno scoop. Uno scoop su Harry Styles, più precisamente. Qualcosa che gli altri giornali non scriveranno. Entrate nel suo camerino, scoprite qualsiasi cosa che possa essere compromettente. Chiaro?»Okay, è ufficialmente impazzito. Il giorno del mio colloquio non mi era sembrato così fuori di testa. Metto su un finto sorriso ed inizio a balbettare. «C-certo direttore, ma in che modo riusciremo ad entrare nel camerino di Styles? Sicuramente, sarà circondato da bodyguard...» chiedo ingenuamente.
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Due mondi troppo distanti. || H.S.
FanfictionCOMPLETA. Elizabeth Keller è una giornalista praticante catapultata nella confusionaria città di Manhattan, in attesa della grande occasione per sfondare nel campo del suo lavoro. Riuscirà ad avere uno scoop sul cantante e attore Harry Styles, ma q...