Capitolo 52: viversi.

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Song: The Chainsmokers & Coldplay - Something Just Like This

Una volta terminata l'intervista, l'ultima cosa che mi aspettavo era quella di incontrare Claire sul set di registrazione a LA.

Mi ha sbattuto in faccia che io non sono mai stata una vera amica secondo lei, che ho solo pensato alla mia carriera da giornalista e ho approfittato del suo incidente per poter prendere il suo posto.
Mi ha detto che è stato il suo ragazzo, nonché figlio del direttore della rivista per cui lavora ora, ad aprirle gli occhi; lei non aveva capito che la mia intenzione era quella di scavalcarla in ogni modo possibile, come andare a letto con il direttore o partire per Londra e fare le interviste alla première di Dunkirk lo stesso giorno del suo incidente. Il mio scopo era solo quello di rubarle la scena, tentando di rovinarle la carriera.
Questo è quello che mi ha urlato contro.

Io sono rimasta inerme, spiazzata da ogni sua accusa. Ho provato a dirle che non sono partita per Londra godendo del suo incidente, contenta di poter fare quelle interviste e che ero realmente preoccupata per la gravità della sua salute, ma lei non si è mossa dalla sua posizione.
Mai avrei creduto che Claire — o chiunque altro mi conosca — potesse arrivare a pensare questo di me.

Sono passate quasi quattro settimane da quel giorno, eppure non riesco a togliermi dalla testa la sua espressione soddisfatta di potermi dire finalmente quello che pensa di me.
Sono arrivata a chiedermi che razza di persona io sia. Davvero non sarei dovuta partire per prendere il suo posto alla première?
Vanessa continua a ripetermi che non devo continuare a pensare alle sue parole, "è solo invidiosa. Si è fatta fare il lavaggio del cervello da quel coglione miliardario. Con me, ha chiuso!" è quello che mi ripete ogni giorno in redazione, facendo riferimento al nuovo ragazzo della bionda.

So perfettamente che può capitare di incontrare qualcuno che cerca di metterti i bastoni tra le ruote sia nel mondo del lavoro, sia nella vita privata e il mio compito è quello di far finta di niente, di continuare per la mia strada a testa alta, ma quando è qualcuno che credevi amico a ferirti, a pugnalarti alle spalle, diventa più difficile buttare giù il boccone amaro che ti lascia in bocca.

Entro in casa, dopo quella che è stata la mia ultima giornata di lavoro prima delle vacanze estive, e provo a liberare la mente da Claire e dai suoi discorsi, felice di poter passare il resto della serata a preparare le valigie con l'uomo che mi aspetta ogni sera.

Raggiungo il bagno, sentendo degli schiamazzi provenire da lì e già mi immagino con chi abbia a che fare Harry.

La scena che mi si presenta davanti mi lascia a bocca aperta. Dopo due settimane trascorse interamente con Harry e qualche pomeriggio con Grace, ho capito che lui ci sapesse fare con i bambini più di quanto ci sappia fare io. L'ho visto giocare con lei, darle il biberon, cantarle la ninna nanna riuscendo a farla addormentare, ma mai avrei pensato che si sarebbe cimentato anche nel farle il bagnetto nella mia vasca.
Non che mi dispiaccia, vederlo a torso nudo con i muscoli e i tatuaggi in bella mostra, le braccia infilate nell'acqua per sorreggere e lavare Grace che sorride e schizza acqua ovunque è uno spettacolo; solo mi chiedo se sappia realmente cosa stia facendo.

«Ehi, cosa sta succedendo qui? Dov'è Trisha?» intervengo dopo averli ammirati qualche secondo in silenzio. Harry si volta mostrandomi il suo sorriso, sorpreso di vedermi di ritorno a casa prima del solito.

«Il padre di Grace è tornato dalla Svizzera e ha chiesto a Trisha di vederla per parlare. È andata via circa due ore fa. Ci stavamo annoiando, così ho deciso di farle il bagnetto, guarda come sorride» dice riportando lo sguardo sulla piccola sorretta dal suo braccio destro mentre continua a scalciare in acqua.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora