Capitolo 68: un'intervista particolare.

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Song: Adriano Celentano - l'emozione non ha voce.


Un anno dopo

«Sebastian, sul serio, mi sembra una pessima idea

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«Sebastian, sul serio, mi sembra una pessima idea. Le fans di Harry non mi sopportano, non puoi chiedere a qualcun altro di intervistarlo?»
Ho perso il conto di quante volte io sia entrata in questo ufficio nulle ultime due settimane, solo per convincere il mio capo a far intervistare Harry da qualcuno che non sia io.

«No, sei tu la sua ragazza e voglio che si crei una situazione particolare, divertente. Qualcosa che non abbiamo mai fatto prima, un'intervista diversa da tutte le altre. Abbiamo già chiesto sui social quali domande vorrebbero fare a Harry Styles, ne sto scegliendo alcune e poi tu gliele porrai in diretta».

«Quando sapranno che sarò io a intervistarlo, leggerai solo commenti di odio» replico incrociando le braccia sotto il seno.

«Andiamo, non puoi farne di tutta l'erba un fascio! Sono sicuro che ci sarà qualcuno a cui preme di più la carriera di Harry, anziché la sua vita privata. Tra i suoi fans ci sarà pur qualcuno che non ti detesta! Comunque è deciso, lunedì farai questa intervista».
Mi apre la porta facendomi segno di uscire dal suo ufficio ed è quello che faccio senza, però, trattenere uno sbuffo.

Una volta arrivata a casa, dopo una doccia rilassante, mi preparo un toast per cena e aspetto la videochiamata con Harry.
Non mi sono ancora abituata a queste stanze così ampie, le vetrate che mostrano il panorama su una città così confusionaria e che, spesso, riesce a farmi sentire meno sola quando lui non è in casa. Nonostante mi abbia lasciata cambiare qualcosa nell'arredamento — come le poltrone in salotto e qualche nostra foto incorniciata che ho aggiunto alle pareti troppo bianche — non riesco ancora a sentirla casa mia quando sono da sola. Mi piace abitare qui, soprattutto amo convivere con il mio ragazzo, ma non sono abituata al lusso di nessun genere, a questi mobili così tanto costosi ed è per questo che non faccio altro che rendere l'arredamento meno ricercato modificandolo con il mio tocco.

«Ehi, ti sei tagliato i capelli!» esclamo sorpresa non appena vedo il mio ragazzo sullo schermo. Adesso, sono molto più corti ai lati e il ciuffo è stato portato indietro con un po' di gel, ma è ancora abbastanza lungo tant'è che alcune ciocche gli ricadono davanti gli occhi.

«Lo hai notato subito!» dice passandosi le dita tra i capelli, soddisfatto del nuovo taglio. «Stavano diventando di nuovo troppo lunghi» alza le spalle.

«Sai che a me piacciono anche lunghi».

«Sì, ma così almeno sembro più serio e adulto. Sai com'è, ormai ho una certa età e non mi va più di apparire spettinato!»

Sorrido, scuotendo la testa per poi cambiare discorso. «Ti ricordi dell'intervista di lunedì?»

«Certo, arriverò a New York in mattinata, ma ci vedremo direttamente in redazione. Non vedo l'ora!» esclama entusiasta.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora