Capitolo 45: relax a cinque stelle.

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Song: Elton John - Don't Go Breaking My Heart

Finalmente venerdì. Harry mi ha mandato un messaggio appena sono uscita da lavoro dicendomi semplicemente di preparare un borsone con un cambio ed un costume da bagno, un'ora dopo è passato a prendermi con il suo autista, restando nascosto nei seggiolini posteriori dietro i vetri oscurati.

Adesso siamo nel suo appartamento. Mi ha detto che preparerà la sua borsa velocemente, dato che oggi non ha avuto molto tempo.
Come al suo solito, non mi ha voluto dire dove mi porterà, ma immagino si tratti di una spa o qualcosa del genere, altrimenti non si spiega il costume da bagno.

Girovago per il suo salone, mentre aspetto Harry che è al piano superiore a prepararsi. Mi avvicino difronte alla sua libreria perfettamente in ordine che, inglobata dalla parete bianca, fa da separè con la cucina. Riconosco classici come Il piccolo Principe, Romeo e Giulietta, Orgoglio e pregiudizio... finisco per trovare anche opere di letteratura francese come Notre dame de Paris — nonché il mio preferito —, Madame Bovary e L'assommoir.

«Non pensavo fossi un appassionato di classici» dico sentendolo scendere le scale.

«È stata mia madre a trasmettermi questa passione» dice posando il suo borsone sull'ultimo scalino per poi dirigersi in cucina. «Al liceo, letteratura era la mia materia preferita».

Sorrido in risposta, perché è bello scoprire di avere delle passioni in comune, come la fotografia e la letteratura. Nonostante la mia professoressa di letteratura al liceo fosse una terribile stronza, non è mai riuscita a farmi odiare la sua materia.
Spostando lo sguardo su un'altra mensola della libreria, mi salta all'occhio un libro lasciato sdraiato di fronte agli altri perfettamente in ordine. Quando lo afferro, riconosco la copertina fin troppo familiare.

«Quello non è mio, lo ha dimenticato mia sorella l'ultima volta che è stata qui» dice tornando da me con un bicchiere d'acqua in mano.

«The paper swan, è stato l'ultimo libro che ho letto» che ho letto tre o quattro volte, a dire la verità. «Credo sia diventato il mio romanzo rosa preferito».

«Beh anche a mia sorella stava piacendo molto. Quando è salita sull'aereo e si è accorta di non averlo con sé, mi ha chiamato e si è incazzata con me, come se la sua sbadataggine fosse una mia colpa!» la voce di Harry mi arriva lontana, ovattata, quando poso il libro al suo posto e vicino alla mia mano qualcosa attira la mia attenzione.

«Harry» non posso fare a meno di prenderla e guardare ogni dettaglio, ogni sfumatura dorata che mi ricorda quella sera. Sembra proprio lei.
«È uguale alla mia» sussurro più a me stessa che al ragazzo di fianco a me.

«Perché è la tua» dice facendomi alzare lo sguardo sui suoi occhi stretti dall'accenno di un sorriso.

«Originale la maschera» qualcuno mi sussurra all'orecchio. È la sua voce. È lui. Ormai non posso più confondermi.

«Styles» mi volto verso di lui.

«Almeno così non la perdi».

«Cosa?»
Ma non fa in tempo a rispondermi, che Kendall Jenner lo trascina via, lontano da me.

Era la sera del party d'inverno della rivista, adesso le sue parole mi riaffiorano alla mente e trovano un senso.
«Credevo di averla persa» continuo a riflettere. No, ero sicura di averla persa. Ma quella sera non avevo capito che cosa volesse dire la sua frase, come faceva lui a sapere che avevo perso la maschera che avevo usato alla festa privata di Kendall?

«L'avevi lasciata sul tavolo del buffet. L'ho riconosciuta subito, sapevo che era tua. E l'ho presa, non so nemmeno io perché... è stato un gesto istintivo, credo. Mi avevi lasciato su due piedi come un coglione dopo la nostra discussione, mi sentivo in colpa per tutto quello che era successo e soprattutto per quello che avevo detto di te durante quella famosa intervista in tv» ammette imbarazzato grattandosi la testa. «Se ci tieni, puoi riprenderla».

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora