Capitolo 27: pizza per tutti.

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«Cosa significa che ti ha fissata per un tempo indefinito?» chiede la mia migliore amica guardandomi con gli occhi spalancati e le sopracciglia inarcate.
Abbiamo passato l'intero pomeriggio a cucinare dei cookies, visto che fuori diluvia e i nostri programmi di andare a fare shopping sono saltati.

«Quello che ho detto, Trisha. Non so, sembrava sommerso dai suoi pensieri».

«E poi?»

«E poi mi ha lasciato un bacio sulla guancia e se n'é andato con un "ci vediamo"» dico nel tentativo di imitare la voce sensuale di Harry, senza ovviamente riuscirci.

«Tu, però, avresti preferito un vero bacio» sentenzia lei, sottolineando con il tono di voce la parola "vero".

«Assolutamente no» rispondo a gran voce, da sembrare più convinta. «Ti ho già detto che quella sera sono uscita con Sebastian».
In realtà, sì: avrei preferito che Harry mi baciasse e mi chiedesse di non andare a quell'appuntamento per restare con lui e passare la serata insieme. Ma queste cose succedono solo in quegli stupidi film d'amore che io mi ostino a voler guardare e riguardare per rendermi sempre più conto di quanto la vita reale sia molto più deludente e complicata.
Ovviamente, non ammetterò mai tutto ciò ad alta voce. È stato già abbastanza difficile ammetterlo a me stessa.

«Tu e Rodger,» dice con l'accenno di una risata che però esce fuori più come un verso di disgusto «sapevo che sarebbe finita così».

«Che vuoi dire?» chiedo corrugando le sopracciglia.

«Ho capito che Rodger avesse un debole per te dal primo giorno in cui mi hai parlato di lui e ne ho avuto la conferma quando lui ti ha invitato a quella festa» risponde sicura di sé, con le braccia incrociate al petto.

«Stai parlando della festa in maschera organizzata dalla Jenner?»

«Sì, quella modella insulsa che è diventata famosa solo perché fa parte della famiglia Kardashian» dice con sdegno, facendomi sorridere. «Quale altro direttore si sarebbe interessato al diverbio tra te e Styles e avrebbe fatto di tutto per farti chiarire con lui? Andiamo, non ha senso! Non dirmi che ci hai creduto!»

 «Quale altro direttore si sarebbe interessato al diverbio tra te e Styles e avrebbe fatto di tutto per farti chiarire con lui? Andiamo, non ha senso! Non dirmi che ci hai creduto!»

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Rimango in silenzio. Che male c'era nel credere che lui volesse aiutarmi? È strano, okay. Ma Sebastian é sempre stato un uomo che mi ha ispirato fiducia e non sono mai stata a farmi troppe domande quando si trattava di lui.

«Comunque, com'é andato questo appuntamento?» continua Trisha non ricevendo alcuna risposta da me.

«Abbastanza bene» rispondo stringendomi nelle spalle. «Ma sarebbe andato meglio se poco prima non avessi visto Harry, non ho fatto altro che pensare a lui...»

«E allora perché ti ostini a cacciarlo via per poi uscire con quel tipo tutto rigido in giacca e cravatta?»

«Sebastian non è... rigido. Lui è un gentiluomo. Il classico tipo che ti apre lo sportello della macchina, che ti apre le porte e ti fa entrare per prima nei locali e cose di questo tipo...»

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora