Capitolo 55: tra un calcio ed una delusione.

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Rallento la corsa una volta uscita da Central Park con Chris alle calcagna.
Se in Italia preferivo di gran lunga rimanere chiusa dentro le mura di una palestra e odiavo andare al parco a correre, da quando mi sono trasferita a Manhattan ho cambiato completamente idea. Central Park è un posto magico in ogni stagione e questo mi incita a venirci spesso, non solo per correre, ma anche per liberare la mente, schiarirmi le idee o passare un bel pomeriggio sdraiata sull'erba insieme agli amici.
In inverno, è impossibile non sentire l'atmosfera natalizia se abiti in questa città, la neve brilla in ogni angolo, sui rami di ogni albero ormai spoglio e, nonostante il freddo gelido, non c'è cosa più bella del sentire le canzoni natalizie provenire da ogni dove e fermarsi ad ammirare il luccichio degli addobbi. Sembra di far parte di uno di quei  film che non puoi far a meno di guardare in quel periodo.
A primavera, invece, i ciliegi colorano il parco di rosa, il sole ci riscalda con i suoi raggi ancora deboli, mentre il forte odore dei fiori riempie le narici.
In estate — il periodo che mi godo meno — dei magnifici tramonti rossi creano un'atmosfera unica insieme alla musica a tutto volume proveniente dai numerosi festival. È senza alcun dubbio il periodo in cui le persone si dedicano di più allo sport nei grandi giardini, al contrario di me che rimango a prendere il sole sotto l'ombrellone al mare o sul prato di casa mia.
E poi, in autunno, le strade in cui amo correre diventano un tappeto di foglie gialle, arancioni, rosse. Le giornate si fanno sempre più corte, le piste di pattinaggio sono già aperte, ma il clima rimane piuttosto mite.
È forse la mia stagione preferita, con l'umore un po' euforico per il ritorno a lavoro, ma allo stesso tempo nostalgico per l'estate appena finita e la famiglia che torna a mancare.
Quest'anno, si aggiungono i bei ricordi che mi ha regalato il tempo trascorso con Harry: i pomeriggi nella nuova piscina montata dietro casa, le sere sdraiati sull'amaca, il mare di notte, fare l'amore sulla spiaggia con il timore di essere scoperti.

Sento Chris che si lamenta come al suo solito quando si tratta di fare un po' di sport, mentre entriamo nel palazzo dove abito.
Da quando siamo tornati dall'Italia e mi sveglio quasi ogni mattina accanto a Harry, trovo difficile svegliarmi un'ora prima e separarmi da lui per venire a correre; così, ho iniziato a venire la sera dopo il lavoro.
Pochi giorni fa, il mio migliore amico ha deciso di venire a farmi compagnia e, inizialmente, ero entusiasta di avere la sua compagnia e passare un più di tempo con lui; ma adesso che so che non riesce a stare zitto neanche mentre corre, preferisco di gran lunga venire da sola e godermi la pace di questo posto.

Salgo in ascensore seguita da lui e mi chiedo se Harry sia già arrivato oppure no.

«Da quando ho conosciuto questo ragazzo, mi sto rendendo sempre più conto di quanto sia più semplice la vita se frequento qualcuno che non si vergogna di te. Capisci?»

«No, Chris. Sai benissimo che Louis non si vergogna di te, la faccenda è alquanto più complicata.»

«E lui non fa nulla per renderla più semplice!» Alza la voce allargando le braccia in un gesto arrendevole. «Sto iniziando a pensare che dovrei lasciarlo e ricominciare da capo con qualcuno che non abbia paura di stare con me. Ho bisogno di questo.»

Infilo la chiave nella toppa e apro la porta di casa scuotendo la testa contrariata dal discorso del mio migliore amico; capisco perfettamente che si sia stancato di essere il ragazzo segreto di Louis Tomlinson, — dato che mi trovo nella sua medesima situazione — però, so anche che Christopher tende sempre ad agire troppo impulsivamente e, se è realmente innamorato di Louis come ormai so da mesi, finirà per pentirsi della scelta che sta per fare.
Continua a dire che non basta l'amore per portare avanti una relazione ed ha ragione: amare una persona non significa mettere da parte sé stessi e i valori in cui crediamo, ma prima di prendere una decisione troppo affrettata dovrebbe seriamente parlare con il suo ragazzo di tutti problemi che ci sono tra di loro, di quello che non riesce più a sopportare e, solo dopo, agire di conseguenza.
Attaccarsi al primo ragazzo conosciuto in un bar e autoconvincersi che potrà prendere il posto della persona che si ama non serve a niente, spero che il tempo riuscirà a farglielo capire.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora