Capitolo 60: domani.

4.8K 198 9
                                    

Song: Fabrizio Moro - Domani.

«Lizzie» Vanessa mi richiama sedendosi vicino a me e porgendomi un bicchiere di birra.

«Ehi» abbozzo un sorriso e poi la ringrazio.

«Nelle ultime settimane ti ho vista sempre giù di morale. È finita male con il tipo con cui avevi una relazione top secret?»

«Già».

«Posso sapere cos'è successo?»

«Non si sentiva pronto per una relazione e se n'è accorto dopo sette mesi che stavamo insieme, giusto dopo la prima difficoltà».

«Che idiota! Si è comportato proprio come un ragazzino».

«Già» sorrido con nostalgia, ripensando a quel nomignolo che gli avevo affibbiato proprio io.
«Tu, invece, come va con il cameriere?»

«Sta succedendo qualcosa di strano». Corrugo le sopracciglia, non capendo a cosa si riferisca. «C'è solo lui, non l'ho mandato a fanculo dopo la prima notte passata insieme e non sto frequentando nessun altro perché... mi basta, mi fa sentire completa. Non sento più il bisogno di vedere altri ragazzi, credo di volere solo lui» ammette così a bassa voce che fatico a sentirla.

«Beh, è riuscito nel suo intento. Sei cotta a puntino!» le do una spallata. Sono felice che almeno a lei le cose stiano andando per il verso giusto.

«Già, maledetto ragazzo. Mi sento un'altra persona quando sono con lui, mi riduco in poltiglia, sembro un'adolescente impacciata alla prime armi. Sembro rincoglionita, dannazione!» Non posso fare a meno di ridere alle sue parole, mentre la vedo maltrattare la cannuccia dentro il bicchiere di vetro. «Ho paura di rovinare tutto, io non sono portata per le relazioni serie».

«Non farti problemi che non sussistono, Vanessa. Pensa solo a viverti ogni momento con lui».
Mi sorride, facendo un grosso sospiro.

Vedo Bentley camminare verso di noi con una bevuta tra le mani, la posa sul tavolo e poi mi porge una mano con il palmo rivolto verso l'alto.
«Balliamo?»

«No.» Scuoto la testa, ridendo.
Ho già fatto un enorme passo solo uscendo di casa, figuriamoci se mi metto a ballare.

«Sì. Alza le chiappe!» urla la mora spingendomi sulla schiena incitandomi a farmi alzare.

«Ma non sta ballando nessuno!»
Lui mi prende comunque la mano e mi porta in mezzo alla massa di gente sotto il parco che canta le canzoni del gruppo che sta suonando.

Che vergogna, spero che nessuno si accorga di noi.

Mi allontana dal suo corpo e, senza lasciare la mia mano, fa stendere le nostre braccia per poi tirarmi a sè facendomi girare su me stessa.
Mi ritrovo con la schiena contro il suo petto e non posso fare a meno di notare tutti gli occhi puntata su di noi.

«Rilassati». Sento le sue labbra sfiorare il mio orecchio sinistro.

Mi scosto velocemente e mi giro nella sua direzione, non perde tempo a posare di nuovo la mano destra alla base della mia schiena e far combaciare l'altra con la mia.

«Ci stanno guardando tutti».

«Nah, è solo una tua impressione!» ride.

Vorrei pestargli un piede per fargli passare la voglia di ballare, ma lui mi allontana facendomi fare una giravolta sotto il suo braccio.
Anche se sono imbarazzata per tutti gli occhi puntati su di noi, ammetto che mi sto divertendo.
Quando la band ci nota in mezzo a tutte le persone, inizia a suonare Jailhouse Rock di Elvis Presley ed io inizio a ridere come una scema, mentre Ben mi tiene le mani e insieme balliamo a tempo di musica, o almeno ci proviamo.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora