Capitolo 8: dammi la forza.

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Mi tolgo i tacchi e li abbandono sul parquet appena varco la soglia del mio appartamento.
Mi sarebbe piaciuto diventare una di quelle donne in carriera che indossano tacchi dalla mattina alla sera, ma purtroppo non riesco a farmi amiche le scarpe troppo alte; proprio non riesco a sopportare questo terribile mal di piedi.

«Sicura che posso rimanere a dormire da te?» chiede Chris entrando dopo di me.

«Sì, tranquillo. Dopo una serata del genere, non mi va certo di stare da sola ad affogare nei miei pensieri».
L'orologio segna le quattro del mattino passate e mi sento davvero stanca, ma scommetto che non riuscirei comunque a chiudere occhio vista la serata movimentata.

«Già, per te è stata proprio una serata bomba!» ride prendendosi gioco di me.

Sbuffo togliendo lentamente il cappotto, soprappensiero. Non appena l'immagine del bacio mi si presenta davanti gli occhi, sento lo stomaco contorcersi ed il battito del cuore aumentare. Scuoto la testa, obbligandomi a non pensarci più, anche se mi risulta abbastanza difficile e continuo a maledirmi mentalmente per non averlo respinto non appena le sue labbra hanno sfiorato le mie.

«Credi che il direttore ci abbia visti?» chiedo poi preoccupata mentre mi avvio verso la mia camera per togliermi questo stupendo — ma davvero scomodo — vestito di dosso.
Infilo velocemente il mio caldo pigiama e, prima di tornare in salotto da Chris, raggiungo la cucina e verso del vino rosso in due bicchieri.

«Perché ti preoccupa così tanto quello che pensa Rodger?» domanda corrugando le sopracciglia.

«Ho solo paura di perdere il lavoro...» dico mentre mi butto a peso morto sul divano. «Ti ricordo che Harry Styles è la stessa persona con cui la moglie lo ha tradito».

«Beh non so se vi abbia visti o meno, comunque Rodger non mi sembra il genere di direttore che licenzia per un motivo simile».

«Lo spero. Tu, invece, ho notato che hai passato l'intera serata con Tomlinson...» ammicco facendogli l'occhiolino.

«Già, é un tipo divertente e mi fa sentire bene» ammette con una scrollata di spalle. «Diciamo che, almeno per qualche ora, è riuscito a non farmi pensare ai vari problemi».

«C'entra qualcosa quello che volevi dirmi?» chiedo vedendolo preoccupato.

Christopher annuisce. Lo vedo dare un lungo sorso al bicchiere di vino e dopo un grosso sospiro sembra esser pronto a parlare.

«Mia madre: mi sono fatto coraggio e le ho parlato. Ovviamente, ha ammesso di sapere già tutto e l'ho vista davvero felice. Poi, all'improvviso... è scoppiata a piangere. Elizabeth, lei...»
Vedo gli occhi di Chris diventare lucidi, così mi avvicino e gli stringo la mano accarezzando il dorso. «Lei m-mi sta per lasciare. È malata ed io non sapevo niente. Capisci?»

Rimango spiazzata, immobile.
Come potevo immaginare una cosa del genere?
Di colpo, l'immagine di Chris che entra in redazione chiedendomi di parlare mi riaffiora la mente, aveva lo stesso sguardo spento che vedo adesso di fronte a me.
Probabilmente sono giorni che lui porta il peso di questa notizia sulle spalle, ed io non gli sono stata vicino perché non ho saputo mettere l'orgoglio da parte.
Adesso, mi sento terribilmente in colpa.

«Chris, guardami,» dico circondando il suo volto pallido e pieno di lacrime con le mie mani «adesso devi restare vicino a tua madre e devi darle la forza di combattere fino alla fine. Non puoi farti vedere fragile da lei, perché l'unica cosa che vuole è sapere che ti lascerà felice con una vita che ami e che non ti abbandonerai al dolore quando lei non ci sarà più».

«E a me chi dà la forza?» chiede tra i singhiozzi.

«Ci sono io con te. Ci sono io a darti la forza di cui hai bisogno e ci sarò sempre. Anche se ci conosciamo da poco tempo, so che sei una persona magnifica e farò qualsiasi cosa per vederti sereno. Okay?» rispondo con le mani che tremano e il battito del cuore che si é accelerato nel vedere il ragazzo di fronte a me distrutto in mille pezzi.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora