Capitolo 2: lavoro vs vita privata.

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Mai avrei pensato di ritrovarmi in una posizione così scomoda il giorno della mia prima intervista. La faccia di Harry Styles è così vicina alla mia che posso sentire il suo respiro affannato su di me, mentre tiene le mie braccia bloccate al muro con una presa decisa.

«Dammi le foto che hai scattato. Adesso».

Non posso certo dire che stia usando un tono gentile... anzi, tutt'altro. Sembra volermi intimidire con questo suo fare arrogante, ma la verità è che non mi spaventa affatto. Mi sembra solo di avere a che fare con un ragazzino viziato e presuntuoso. «Mi dispiace, ma io non ho nessuna foto» dico con un sorriso sornione sulle labbra.

Prende entrambi i miei polsi e li sorregge con un'unica mano, mentre con l'altra inizia a toccarmi le gambe e controllare le tasche ai lati dei miei jeans. Se prova a toccarmi il fondoschiena con la scusa delle tasche posteriori, giuro che lo ammazzo a mani nude.

«Tu non riesci a stare più di dieci minuti senza toccare una donna?» chiedo.

Il ragazzo si blocca e torna a guardarmi, occhi negli occhi. Sembra sorpreso dalla mia affermazione. Poi, le sue labbra rosee si aprono in un sorriso beffardo. Le pietruzze di smeraldo hanno perso tutta l'armonia che mi ha catturata durante l'intervista.
«Ti piacerebbe essere toccata da me in quel senso» dice avvicinando pericolosamente la sua bocca alla mia «ma io con una giornalista: MAI! Mi dispiace deluderti».

«Ah capisco, ti piacciono le donne sposate che sono pronte a tradire il marito con il primo ragazzino che capita!» rispondo a tono cercando di liberarmi dalla sua presa, ma lui sembra non accorgersi minimamente del mio sforzo.

«Mi hai dato del ragazzino?» chiede con la fronte corrugata.

«Già e a me non sono mai piaciuti i ragazzini, caro Styles!» gli tiro una ginocchiata nelle parti intime ancor prima di finire la frase.
Lo vedo cadere dolorante con le ginocchia a terra ed io non ci penso due volte a scappare da qui.


«Elizabeth, finalmente! Tutto bene?» chiede preoccupato Chris appena mi vede entrare in redazione.

«Beh, potrei aver tirato una ginocchiata nelle parti basse di Styles...» rispondo con nonchalance.

«Cosa?! Ti ha raggiunta?»

«Sí, ma sono riuscita a liberarmene facilmente. Allora, hai già detto tutto al direttore?»

«No, volevo fossi presente anche tu. Ci sta aspettando nel suo ufficio».

«Andiamo!» dico prendendolo a braccetto, camminando così fino all'ufficio.

Dopo aver fatto avere il video dell'intervista al direttore, raccontiamo tutta la messa in scena e il direttore ne rimane esterrefatto.

«Grandioso, ragazzi! Devo ammettere che vi sottovalutavo. Non sarà sicuramente stato facile, ma voi siete stati in grado di cavarne le gambe senza riscontri negativi per la rivista e siete riusciti a portarmi ciò che avevo chiesto. Adesso, che ne dite di farmi vedere le foto?»

Chris passa il suo cellulare al direttore e lui inizia a scorrere le varie foto scattate.
Sui suoi occhi si forma un velo di lacrime, proprio come immaginavo.
Senza riuscire più a guardarci in faccia, ci congeda velocemente, ricordando al mio collega di fargli avere tutte le foto.

«Che strana reazione...» afferma Chris una volta usciti dall'ufficio.

«Beh, vorrei vedere te, se scoprissi così che tua moglie ti tradisce!» ammetto a bassa voce.

«Cosa?! Merda, non ci posso credere! Secondo te, se lo aspettava? Voglio dire, ha avuto una reazione così controllata...»
D'un tratto sentiamo un rumore sordo che ci fa sobbalzare, come se Rodger avesse dato un cazzotto alla sua scrivania in legno.
«...o forse no!» continua Chris mentre ci allontaniamo velocemente dalla porta dell'ufficio.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora