Capitolo 65: voli cancellati.

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Songs: Jesse McCartney - Better with you.
ZAYN - Let me.

«Mi hanno cancellato il volo per Londra.» Afferma dall'altro capo del telefono.

«Già, anche a me hanno cancellato il volo» rispondo, mentre attraverso la strada per raggiungere la fermata della metro. La mia unica speranza di poter rivedere la mia famiglia dopo mesi e prendermi del tempo da dedicare a me stessa per riflettere è completamente svanita a causa del maltempo.

«Quindi... passiamo il Natale insieme?»

Oddio, cosa?

«No. Non... non credo sia una buona idea.»

«Scherzi? È l'idea più bella che abbia mai avuto!» Esclama entusiasta.

«Harry...» sospiro. Quando si punta su qualcosa, è impossibile fargli cambiare idea. Su questo siamo sempre stati simili.

«Ho anche trovato il regalo da farti.»

«Io non ti farò nessun regalo.»

«Potrei rimanerci male.»

«Potrebbe non interessarmi» pinzo il labbro inferiore per non sorridere, cercando di mantenere un tono serio.

«Figurati, non ci credi tu stessa. Domani andiamo a fare la spesa insieme.»

«Scordatelo.»

«Eddai, qui a Manhattan non c'è neanche il pericolo di incontrare il tuo ex!»

«Ti ha infastidito così tanto quell'incontro? Non ci hai nemmeno parlato» chiedo curiosa ripensando a quel giorno in Toscana.

«Passerò a prenderti dopo pranzo.» Evita la mia domanda.

«Solo se lasci decidere a me cosa cucinare.»

«Tu decidi ed io cucino. Come abbiamo sempre fatto, no?»

«A domani.» Riattacco senza riuscire più a reprimere il sorriso, con il cuore che scalpita nel petto.

📸📰

Infilo le scarpe ed il cappotto, poi mi siedo sul davanzale della finestra della mia camera aspettando Harry.
Rimango spiazzata quando suona il campanello e davanti la porta trovo proprio lui.
Pensavo che avrebbe indossato qualcosa per non farsi riconoscere, come la barba e i baffi finti che usava sempre in Italia e, invece, ha un semplice cappellino con la visiera che non nasconde granché il suo volto.
Si sporge verso di me per lasciarmi un bacio sulla guancia.

«Sei pronta?»

Annuisco con un'alzata di spalle, probabilmente, avrà escogitato qualche altro piano.

Facciamo la spesa in tutta tranquillità, lui si ferma solo per qualche foto con alcune fans che lo riconoscono, chiede loro di non dire a nessuno di averlo visto, invano.

Infatti, quando ci troviamo di fronte le vetrate dell'uscita, alcuni paparazzi e altre fans attendono solo che Harry esca.

«Dobbiamo andarcene prima che la situazione diventi più complicata, c'è ancora poca gente e potremmo uscire tranquillamente senza chiedere di passare da un'uscita secondaria.»

«Harry, sarebbe più opportuno che non passaste dall'entrata principale, c'è solo un altro uomo della sicurezza con me e...»

«Ce la facciamo» risponde interrompendo Robert.
Mi prende la mano e aumenta il passo per varcare l'uscita del supermarket, sento il cuore battere all'impazzata per l'agitazione, le mani mi sudano ed evito di alzare lo sguardo per non incontrare l'obiettivo delle macchine fotografiche. Alcune ragazze acclamano Harry e spintonano la security per poterlo toccare, mentre i paparazzi gli chiedono chi sia la ragazza in sua compagnia.
Robert ci guida fino all'auto, salgo senza voltarmi mai indietro e il cantante si siede al mio fianco.
La macchina parte e, finalmente, siamo al sicuro.
Harry si avvicina posando una mano sulla mia vita e, soltanto adesso, mi rendo conto di essere rimasta con la schiena dritta e rigida ed una mano ferma sul petto, come se avessi il potere di rallentare i battiti troppi veloci e il respiro affannato.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora