Capitolo 17: buoni propositi per questo 2018?

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Quanto può essere bella la sensazione di fare il conto alla rovescia la sera dell'ultimo dell'anno, per poi baciare chi ami allo schiocco della mezzanotte?

Mia sorella mi ha trascinata ad una festa in città, dicendomi che non mi avrebbe mai lasciata a casa a giocare a tombola.
Ma quando mi sono resa conto che c'è un tipo che le piace e che sembra ricambiare, non ho voluto fare il terzo incomodo e me la sono svignata prima che scoccasse la mezzanotte, cosicché anche lei potesse ricevere il suo bacio di Capodanno senza sua sorella tra i piedi.

Mi sono fatta una bella camminata ed ho raggiunto Piazzale Michelangelo.
Ammetto che inizialmente ho pensato di aver fatto un enorme cazzata: camminare da sola al buio con gli ubriaconi che girano a quest'ora non è stata proprio una bella idea...
Ma adesso che sono qui e riesco a vedere la magnificenza di questa città dall'alto — senza corpi sudati che ballano appiccicati, musica a tutto volume e puzza di alcool — sento di esser tornata a respirare.

Può sembrare una cosa totalmente triste ed io potrei sembrare una persona fin troppo asociale, ma in realtà non mi dispiace starmene un attimo da sola con la mia bella Firenze.

Tra due giorni partirò di nuovo per New York e chissà quando mi ricapiterà di ammirare la città in tutto il suo splendore.
I fuochi d'artificio colorano il cielo sereno e migliaia di altri luci rendono magica questa notte. Riconosco Ponte Vecchio in lontananza alla mia sinistra, mentre di fronte a me, la Cupola del Brunelleschi si innalza nella sua grandezza al di sopra dei palazzi.
Il vento porta lontani gli schiamazzi delle persone che si divertono in città, mentre io mi soffermo ad ascoltare l'artista di strada che suona il suo violino sotto l'immensa statua del David.

Penso ad Harry e al fatto che mi piacerebbe portarlo quassù e bere insieme un bicchiere di vino rosso.

Non so in che modo io sia passata dall'odiarlo all'avere voglia di baciarlo di nuovo.
Forse, è per il semplice fatto che quando siamo usciti insieme ho conosciuto una nuova parte di Harry.
La parte più gentile, serena e premurosa. Quella parte che non ha timore ad aprirsi e raccontarsi.
O forse, è stato solo quel sorriso vero che ho visto per la prima volta alla première e i suoi occhi verdi che brillavano.

Gli ho mandato un messaggio poco dopo la mezzanotte augurandogli un buon inizio per l'anno nuovo, ma non mi ha ancora risposto.
L'ultima volta che l'ho sentito è stato il giorno di Natale e mi ha chiesto se la situazione che gli avevo accennato fosse migliorata, senza essere troppo invadente.
Mi è piaciuta la delicatezza con cui si è interessato a ciò che mi turbava, oramai mi ha dimostrato a pieno di non essere quel ragazzino viziato e maleducato che credevo all'inizio.

Anche se magari non staremo mai insieme perché non è nel nostro destino, spero solo che sia sincero e leale con me.
Non voglio rimanere delusa e stare di nuovo male per un ragazzo.

In questi giorni, ho sentito anche le ragazze del lavoro, Chris e Trisha.
Sono contenta di avere finalmente delle persone su cui poter contare anche a Manhattan; non sostituiranno mai la famiglia e questo è ovvio, ma almeno non mi sento più sola come quando ero appena arrivata.

«Liz!» la voce acuta di mia sorella mi risveglia da miei pensieri e, quando mi volto per dare le spalle al panorama, la vedo camminare verso di me con i lunghi capelli neri mossi dal vento. «Sei venuta quassù da sola? A piedi?»

Alzo le spalle come per dire "sono ancora viva, non mi è successo niente".

Chiara in risposta incrocia le braccia sotto il petto.
«Sai, non ho mai capito perché i nostri genitori hanno sempre sostenuto che sia io quella più spericolata di cui non ci si possa fidare, quando tu non pensi neanche prima di fare qualcosa!»

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora