Capitolo 28: complicato.

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Song: Avril Lavigne - Complicated

Getto nel cestino i cartoni della pizza, lascio i bicchieri e le posate sporche nell'acquaio di cui mi occuperò dopo e raggiungo Harry sul divano.

Trisha e Chris se ne sono andati via poco fa con la scusa della stanchezza e della sveglia che domattina suonerà troppo presto, ma so benissimo che la loro intenzione fin dall'inizio era quella di lasciarmi da sola con Harry e così hanno fatto.

«Allora, come sono andate le vacanze sulla neve con Kendall? Ho visto che ti ha seguito anche in tour...» dico sedendomi accanto a lui, ma tenendo comunque un po' di distanza. È così strano vederlo qui, seduto sul mio divano.

Styles si volta verso di me con le sopracciglia alzate e una faccia sorpresa che presto si tramuta in un sorriso strafottente.
«E l'appuntamento con Rodger, com'è andato?»

«Non ti hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, Styles?»

«Uuh! È andato così male?» chiede continuando a guardarmi dritto negli occhi e l'espressione sempre più divertita.

«Cosa? No! Non mettermi in bocca parole che non ho detto» distolgo lo sguardo.

«Beh se non rispondi, deduco che tu non sia stata bene con lui» insiste.

«Ti sbagli, invece» rispondo con tono altezzoso e mento alto. In fondo, è la verità.
Nonostante il momento di imbarazzo prima del "bacio", non posso dire che l'appuntamento con Sebastian sia andato male.
Come avevo intuito la sera della festa organizzata dalla Jenner — quando mi invitò a ballare — Rodger è il classico uomo elegante che riesce a farti sentire importante, a concentrare ogni sua attenzione su di te. Ma oltre a questo, sa anche essere divertente e sa perfettamente come farti sentire a tuo agio. «Comunque, neanche tu hai risposto alla mia domanda».

«Ma Kendall non è la mia ragazza, ne tantomeno una che sto frequentando per mio volere!» risponde terminando la frase con un'espressione disgustata.

«È così antipatica?»

«Nah. In realtà, siamo amici. È solo un po' troppo piena di sé, non potrei mai avere una relazione con lei» scrolla le spalle.

«Ha parlato il ragazzo umile...» lo prendo in giro, fingendomi seria.

«Beh, non puoi negare che ci siano altre milioni di donne che pagherebbero per essere al tuo posto, in questo momento».

Alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto. Pensavo di non dover più credere che lui fosse così. Se c'è una cosa che non sopporto di Harry, è proprio questa: quando si comporta da ragazzino viziato e pieno di sé.
Mi dà letteralmente ai nervi.

«Sto scherzando, Elizabeth!» scoppia a ridere notando la mia espressione. «Non sono realmente così, devi solo imparare a conoscermi» dice facendomi l'occhiolino per poi circondare un braccio intorno alle mie spalle, facendosi più vicino a me. Il mio povero cuore inizia a galoppare e mi irrigidisco per la troppa vicinanza. Quando sospiro per cercare di calmare il mio battito, il profumo di Harry mi invade le narici. Tabacco e vaniglia.
Chiudo gli occhi per un istante lasciandomi inebriare da questo odore che ricorda l'atmosfera di un club per gentleman inglesi ricca di aromi speziati e cognac, mentre penso a quanto sia erotico.
Oddio! Ma che dico? Come posso trovare un semplice profumo da uomo "erotico"?

«Quindi, se è andata bene, significa che uscirete di nuovo insieme?» chiede tornando al discorso precedente.

«Suppongo di sì».

«Come? Non ne avete ancora parlato?» chiede con tono quasi incredulo e le sopracciglia inarcate.

«Beh, la redazione non è certo il posto più adatto per parlare» cerco di dare una spiegazione che abbia una logica, anche se so perfettamente che il comportamento di Sebastian non ha assolutamente senso. Se non gli fosse piaciuta la serata trascorsa insieme, avrebbe semplicemente potuto dirmelo, anziché evitarmi ogni singolo giorno. Di nuovo.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora