Due mondi troppo distanti. || H.S.

Capitolo 7: bordeaux.

Song: R3hab & Sofia Carson - Rumors.

Sono passati giorni dalla discussione con Christopher, giorni interminabili in cui nessuno dei due si è deciso a fare il primo passo.

Io non cerco lui, lui non cerca me.

Sono arrabbiata con me stessa perché, ancora una volta, ho distrutto un'amicizia speciale che si stava creando. Nella mia vita, posso dire di esser stata fortunata in amore ed aver vissuto una bellissima storia che, anche se terminata, ha lasciato tanti bei ricordi e nessun rancore da entrambi le parti, ma non posso dire di essere stata altrettanto fortunata nelle amicizie che sembrano scivolarmi di mano come olio.
Ammetto, però, di essere infuriata e delusa anche con lui, perché non aveva il diritto di trattarmi in quel modo e di urlarmi contro, quando io stavo semplicemente cercando di fargli capire il punto di vista di sua madre.
Non mi sarei mai permessa di confessare ai suoi genitori una questione così privata che tantomeno mi riguarda, è stata sua madre a dirmi di essere a conoscenza della verità ed io volevo solo convincere Christopher a parlarle. Ma visto come sono andate le cose, avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa.

Dopo quella cena, non ci è più capitato di lavorare in coppia, quindi, anche volendo, non abbiamo avuto la possibilità di chiarire e questo non fa che farmi sentire peggio.

Adesso sono qui, seduta dietro la mia scrivania in disordine a scrivere articoli, mentre continuo a maledirmi per non aver ancora trovato il coraggio di chiamarlo.

L'unica cosa positiva di questa giornata è che, appena sono arrivata in redazione questa mattina, ho trovato vicino al computer la rivista fresca di stampa con Louis Tomlinson in copertina.
"Dio, quanto è bello" è stata la prima cosa che ho pensato, ovviamente.
Però, dopo aver letto il post-it che mi ha lasciato il direttore, ho realizzato che in prima pagina non c'era solo la foto di un bellissimo ragazzo famoso, ma anche le citazioni riprese dall'intervista che io stessa gli ho fatto.

"Ecco il frutto del tuo lavoro, Keller.
Continua così.

A pag. 3-4 L' (tua) intervista completa.
S.R."

Diceva il post-it che mi ha strappato un sorriso. Così, per la prima volta nella mia vita, mi sono sentita soddisfatta e orgogliosa del lavoro che faccio.
Inoltre, le parole del cantante hanno scaturito un certo effetto sui suoi fans e sembra davvero che oggi non si parli d'altro sul web.
Anche adesso mentre scrivo, la rivista è qui vicino a me e ogni tanto la guardo con un'espressione fiera e felice; ed è ciò che farò ogni volta che mi sentirò demoralizzata dai miei insuccessi, perché io il mio lavoro lo so fare e non devo mai dubitare delle mie capacità.

Quando si fa il lavoro che si ama, non c'è niente che possa ostacolarci.

Mentre sono concentrata sulle parole che sto digitando al computer, vedo Christopher entrare in redazione e avvicinarsi in fretta alla mia scrivania. Alzo lo sguardo sorpresa sui suoi occhi, cercando di trovare la cosa giusta da dirgli, ma lui mi precede.

«Elizabeth, posso parlarti?»
Il suo sguardo è spento mentre si rivolge a me, un alone scuro intorno ai suoi occhi azzurri mi suggerisce che è da un po' che non riposa.
Separo le labbra per rispondergli, ma la segretaria del signor Rodger mi precede «Hale, è in ritardo! Il direttore la sta aspettando nel suo ufficio».

Con una smorfia seguita da uno sguardo dispiaciuto che non riesco a comprendere, Christopher se ne va senza aggiungere altro.

In silenzio, torno a svolgere il mio lavoro nonostante, ormai, i miei pensieri siano rivolti verso Chris e sua madre.