Capitolo 11: Dunkirk première (1° parte).

7.8K 294 51
                                    

Riguardo il cellulare ancora una volta, prima di uscire dalla mia stanza.
Il direttore mi aveva promesso che mi avrebbe fatto sapere qualcosa riguardo le condizioni di Claire, ma ancora niente.
Lascio il cellulare sul comodino, non potendolo portare dietro, prendo il cappotto ed esco dalla camera con la speranza di trovare il messaggio che tanto aspetto al mio ritorno.
Sono le 5:30 pm e la première inizierà alle 7:00, ma ovviamente noi dobbiamo essere lì in anticipo per poterci posizionare e fare le prove per la diretta.

Faccio un grosso sospiro prima di uscire dall'ascensore, cercando di nascondere l'ansia.
Appena raggiungo la hall, mi guardo intorno alla ricerca del mio collega.
Trovo subito Christopher seduto su una poltrona con accanto tutta la sua attrezzatura ad aspettarmi e, non appena mi vede, si alza per venirmi incontro.

Trovo subito Christopher seduto su una poltrona con accanto tutta la sua attrezzatura ad aspettarmi e, non appena mi vede, si alza per venirmi incontro

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Ehi, ma sei uno splendore!»
Arrossisco al suo complimento mentre, prendendomi per mano, mi fa fare un giro su me stessa.
Ho raccolto i capelli in una coda laterale bassa lasciandoli lisci e poi sono riuscita — facendo una maschera prima del trucco e con un po' di correttore — a coprire le occhiaie dettate dalla stanchezza e dallo stress.

«Anche tu non sei niente male» mi complimento facendogli l'occhiolino.
In queste occasioni, come in tante altre, invidio gli uomini per il semplice fatto che per loro non è poi così difficile vestirsi eleganti: sono sufficienti un pantalone ed una giacca abbinati con una camicia; se si vuol dare un tocco di classe in più, basta aggiungere una cravatta o un papillon ed il gioco è fatto.

Mi aggrappo al braccio piegato di Chris e insieme raggiungiamo l'auto che ci sta aspettando di fronte l'hotel.
Per fortuna il meteo è migliorato, i raggi solari risplendono deboli sull'asfalto bagnato.
Ma, ahimè, è pur sempre dicembre e l'aria gelida mi soffia fin dentro le ossa della schiena coperta solo dal mio cappotto.

La prima parte della première — in cui faremo le interviste e gli attori sfileranno sul tappeto rosso — si terrà a Leicester Square, una piazza situata nel centro di Londra; mentre la seconda parte della serata in cui sarà proiettato il film sarà, grazie al cielo, in una parte coperta.

Appena metto il piede fuori dalla macchina ed il tacco si appoggia su l'asfalto, una scarica di brividi attraversa la mia schiena, mentre le mie mani iniziano a tremare nel vedere il famoso tappeto rosso.
Le urla dei fans, il parlare freneticamente dei vari giornalisti che fanno le prove davanti le telecamere ed il personale dello staff che corre da una parte all'altra per sistemare gli ultimi dettagli mandano il mio cervello completamente in tilt.

«Liz, Liz!» mi volto verso il mio amico che mi guarda con occhi spalancati, forse stava richiamando la mia attenzione già da un po'.
«Tutto bene?»

Annuisco, mandando giù un groppo che mi si è formato alla gola.
Tolgo il cappotto e lo lascio nei sedili posteriori dell'auto, dato che sarà la stessa che al termine della première verrà a riprenderci. Tutto questo grazie al direttore che, chiaramente, immaginava che non sarebbe stato semplice trovare un taxi in una serata del genere.
Christopher afferra la mia mano ancorata allo sportello e lo chiude al mio posto, dato che non avevo proprio intenzione di staccarmi da lì.

Due mondi troppo distanti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora