III

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Mari Pov

Dopo la lezione di biologia, saluto Kanan con la mano e mi dirigo verso l'aula dell'ora successiva, anatomia.
In classe mi siedo all'ultimo banco, ma la mia compagna di banco non è per nulla simpatica.
L'unica cosa che fa durante la lezione è passarsi il rossetto... credo che ormai ne abbia tipo 2 strati.
Anatomia è interessante, prendo un sacco di appunti e riempio qualcosa come 5 pagine di quaderno.
Mentre tutti guardano il video che si sta mostrando il professore, io penso a quanto già mi manchi la compagnia di Kanan.
Pensando a lei sento le guance diventare rosse, ma subito vengo interrotta dal professore.
-Signorina Ohara, mi ripeterebbe il contenuto del video?-
Per fortuna era un video su Youtube, quindi si vede il titolo.
-La composizione ossea nei mammiferi.- dico, sorridendo.
Per fortuna, vengo salvata dalla campanella, che mi evita altre domande.
Prima di pranzo avrei un'altra ora, ma non mi sento per nulla in vena di andarci, sono parecchio stanca.
Mi siedo su una panchina in giardino, pensando al sogno di stanotte.
Acqua, acqua e solo acqua, nulla di più e nulla di meno.
Ripenso alla possibilità di fare quelle che l'insegnante ha definito "esperienze sul campo" sperando si tratti di esperienze in uno studio veterinario di quelli semplici.
Smetto di pensarci, prendendo le cuffiette dallo zaino e comincio ad ascoltare le mie canzoni preferite, rilassandomi.
Visto che non c'è nessuno, posso anche cantare e questa cosa mi rende felice, come ha sempre fatto.
Mentre canto, la mia mente vaga in cerca di ricordi, come quando mia madre mi portò per la prima volta a lezione di canto, o come quando cantavo davanti allo specchio fingendomi una idol famosa con tanto di abito e scarpe con tacco.
Sento un rumore di passi, bloccandomi immediatamente: È Kanan, che si avvicina con un sorriso.
Tolgo le cuffie, lasciando che il silenzio ci avvolga.
Siamo solo noi in questo prato, noi e la natura che ci circonda.
Il sole splende, gli uccellini cinguettano e... oh, mamma, sembra la descrizione di un libro di fiabe.
-Pensavo avessi lezione.- mi dice Kanan, rompendo il silenzio che si era creato.
Annuisco.
-Non avevo voglia di andare, sono stanca.- le spiego, sorridendo.
Le porgo una cuffia, che lei accetta.
Decido di farle ascoltare la canzone che amo di più, la canzone della mia vita: "Fight song".

Kanan Pov

Riconosco subito la canzone che Mari mi sta facendo ascoltare.
È una delle mie canzoni preferite, sono felice che abbia dei buoni gusti musicali.
Stiamo in silenzio ascoltando la musica.
Le faccio sentire le mie canzoni preferite e lei mi fa ascoltare le sue.
È strano come questa ragazza mi faccia sentire felice, nessuna dei miei coetanei mi ha mai fatto sentire particolarmente felice.
Mi fa sentire strana ma penso che possa diventare una mia amica.
Sembra fare sul serio, non è una di quelle ragazze che fa finta che gli piaci e poi ti parla dietro alle spalle.
Mari mi da un idea di essere una persona sincera.
Mi accorgo che ho fame.
"Andiamo a mangiare?" Chiedo sorridendole.
Mi sorride arrossendo leggermente.
"Volentieri, sai dov'è la mensa?".
"Potremmo prendere qualcosa in uno dei negozi del campus e poi mangiare al parco se ti va.
Se no andiamo a mensa" le rispondo.
Annuisce.
"Come preferisci tu, per me va bene tutto".
Ripenso alle mie risorse monetarie e penso che dovrei proprio trovarmi un lavoro quí al campus per mantenermi...
"Ti spiace se andiamo in mensa?
Mi sono appena ricordata di aver dimenticato il portafoglio in camera" dico con un sorriso imbarazzato.
Non voglio che pensi che sono una poveraccia...
Mi trascina per un braccio verso la mensa.
"Va bene signorina smemorella, per oggi mensa" dice ridacchiando.
Rido imbarazzata e la seguo fino ad arrivare a un piccolo edificio vicino ai dormitori.
Entriamo.
"Sono indecisa tra la pasta e la pizza... quella sbobba marrone mi fa paura, secondo te quali tipi di rifiuti ci sono in mezzo?" Dice ridendo.
Mi pento di non aver speso soldi in uno di quei negozi che abbiamo sorpassato.
"Non ne ho idea, io prendo quel panino col prosciutto, formaggio e lattuga e tu?" Chiedo prendendolo insieme a una bottiglietta d'acqua.
"Direi la pizza".
Ci sediamo a mangiare in un tavolino vicino alla finestra, dalla quale si vede il panorama.
"Certo che a te piace proprio tanto la pizza.
Da dove vengono i tuoi?" Chiedo interessata.
"Mia madre è giapponese, mentre mio padre è italo-americano" mi spiega "da qui deriva il mio amore per la pizza. I tuoi, invece?".
"Siamo tutti giapponesi in famiglia" dico sperando che non mi chieda di mia madre.
"che bello!".
Nota che la mia espressione è cambiata.
"Va tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato per caso?".
"No tranquilla, ora devo andare che fra poco ho una lezione.
Ci vediamo dopo Mari" dico cercando di sorridere.
La bionda rimane per un attimo in silenzio, ma poi mi lascia andare.
"A dopo allora" dice sorridendo appena.
Mi dirigo verso l'edificio dove seguo la maggiorparte delle lezioni e cerco l'aula di biostatistica.
La trovo facilmente e mi siedo dove mi capita.
Riesco a distrarmi poche volte, anche se è un po noiosa.
Prendo un po di appunti e quando la professoressa ci lascia andare penso che posso farmi un giro per il campus per vedere se trovo un lavoro.
Non è perniente facile, ma alla fine trovo un lavoretto che non mi dispiace per niente.
Lavorerò solo il pomeriggio dei finesettimana, ho bisogno di spazio per studiare e sopratutto per rilassarmi.
Tanto la paga è buona e cosí mio padre non dovrà pagare nulla.
Ho vinto una borsa di studio in fin dei conti se no chi se la poteva permettere un college cosí...
Rietro in camera tardi e stanca e decido di andare subito a dormire visto che sono a pezzi.
Vorrei salutare Mari ma qualcosa mi frena e tra l'altro è nella sua camera e non vorrei disturbarla.

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