VII

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Mari Pov

Vado a letto parecchio stanca, provata dalle esperienze di oggi.
Nella mia mente continuano a riaffiorare le immagini di questa giornata.
Le volte in cui Kanan mi ha preso la mano... soprattutto questa sera, quando mi ha promesso che ci sarebbe sempre stata.
Perché ho reagito in quel modo, eh, cervello?
Se fossi in inside out in questo momento nel mio cervello si scatenerebbe il panico e tutte le emozioni si ucciderebbero tra loro.
Perché, cervello? Non spiego il motivo, ma quel suo gesto mi ha fatto sentire speciale... non so, penso di essere diventata tutta rossa.
Tornando agli eventi di stamattina, mi dispiace davvero tanto di averle rovinato la giornata.
Ora, l'unica cosa che potrei fare sarebbe affondare la faccia nel cuscino e piangere... ma sono troppo stanca per muovere anche un solo muscolo, addormentandomi immediatamente.

***

Questa mattina mi sveglio, incredibilmente,  senza aver fatto alcun incubo.
So che dovremmo fare l'esperienza sul campo, così per sicurezza indosso il costume sotto ai vestiti.
Metto una maglia lilla e un paio di pantaloncini neri corti, le sneaker e mi sistemo i capelli nello chignon, che ormai è diventata una delle mie pettinature preferite.
Esco dalla camera, per fare colazione, incontrando Kanan, che è già pronta.
Lei mi saluta, e io ricambio.
Sono felice di sentire che ha dormito bene pure lei, così le chiedo se ha fatto colazione.
"Ho preparato i pancakes" dice, con un sorriso.
I miei occhi si illuminano di pura gioia. "Ti adoro! Io amo i pancakes! " esclamo.
Lei ridacchia, ed entrambe ci sediamo per mangiare.
Quando le chiedo se ha voglia di venire a lezione con me, lei fa una strana espressione e sospira.
Subito penso al fatto che si stia chiedendo come recuperare le lezioni.
"Per oggi le lezioni sono cancellate, tutte le classi fanno esperienze sul campo" spiego, con un sorriso.
Lei fa un sospiro di sollievo.
"Meno male".
La ringrazio per la colazione e lei mi offre un sacchetto: È il pranzo al sacco.
La ringrazio, promettendole, anzi, minacciandola, che preparerò io la cena di questa sera.
Usciamo dell'appartamento puntuali, io con la sacca e Kanan con lo zaino, pronte per partire.
Devo ammettere che ho un po' paura, ma Kanan ha promesso che sarà con me.
Quando entriamo in classe, tutti quanti sono molto agitati e aspettano che il professore spieghi cosa faremo.
"Ragazzi, quest'oggi visiteremo un ecosistema del nostro territorio!" annuncia, entrando in classe.
Andiamo proprio bene, sisi.
Gli occhi di Kanan brillano di felicità... sono contenta per lei, sembra che il mare le piaccia davvero tanto, così sorrido pure io: È bello vedere gli altri felici.

Kanan Pov

Appena il professore ci da la documentazione e il programma di oggi usciamo dall'edificio e un pulman è pronto ad aspettarci.
Dopo circa venti minuti arriviamo in una spiaggia completamente deserta dove ci aspetta una barca.
Il professore ci fa salire e salutiamo la donna che ci guiderà oggi.
La barca parte e vedo Mari un po a disagio, le metto una mano sulla spalla e le sorrido.
Andrà tutto bene.
Lei mi sorride leggermente e ci giriamo verso il professore che ha chiesto la mostra attenzione.
"Bene ragazzi, oggi faremo un po di pratica.
So che siete impazienti di lavorare sul campo per questo faremo dell'immersioni e fotograferete i vari pesci e le varie piante.
Scenderemo con voi io e i miei due colleghi per tenervi d'occhio.
Siete in 14 oggi, sceglietevi un compagno e mettetevi la muta fra poco arriveremo a destinazione" afferma sorridendo.
Il professore spiega i segni che dovremmo farci sott'acqua per capirci e Mari ascolta attentamente.
Sento che ha paura.
Tutti sembrano molto entusiasti e iniziano a mettersi la muta aiutati dai due professori.
Il professore mi raggiunge.
"Signorina Matsuura so che suo nonno possiede una barca e fate spesso immersioni, lei oltre a fare il suo lavoro dovrà dare un'occhiata ai suoi compagni chiaro?".
Annuisco.
"Sono molto fiducioso nelle sue capacità, non mi deluda".
"Si professore" dico con tono serio.
Lui sorride e mi lascia con Mari che fissa la muta con sguardo assente.
"Mari va tutto bene?" Le chiedo avvicinandomi.
Mi sorride timidamente chiedendomi come si mette la muta che ha in mano.
Le sorrido un po divertita.
"Ti aiuto io va bene?".
Sorrido a mia volta
"Va bene, anche se avrei preferito cantare una canzoncina e diventare una sirena come Luchia invece di mettere quella... cosa".
Rido non riuscendo a trattenermi.
"È un po pesante ti avviso.
Ehm non posso mettertela sopra i vestiti peró..." dico un po imbarazzata.
Le sue guancie diventano rosse.
"ehm... come.. cioè, se mi spieghi come funziona faccio io" dice imbarazzata.
Rido.
"Va bene fai quello che faccio io".
Lei annuisce e cosí le mostro come si fa.
Finito di mettere la tuta, le passo il resto dell'attrezzatura.
L'aiuto a mettere lo zaino con le bombole, la maschera e le pinne.
"Pronta?"le chiedo.
"Pronta se lo sei anche tu, Kanan".
Annuisco e quando arriva il nostro momento ci buttiamo in acqua.
Appena siamo sott'acqua vedo già Mari in difficoltà.
L'attrezzatura è pesante e ho promesso di aiutarla.
Cosí l'aiuto a mettersi nella posizione giusta e e gli faccio vedere come fare.
Le prendo la mano e la porto con me cercando di tranquillizzarla.
Sembra apprezzarlo.
Inizio a farli vedere le bellezze degli abissi, i pesci sono meravigliosi e lei sembra molto felice.
È difficile muoversi mano nella mano quindi le chiedo con i segni se è pronta per nuotare da sola.
Anche se un po titubante mi risponde con il segno dell'okay.
La lascio e procedo piano seguita da lei.
Sta andando bene, sembra un po meno tesa.
Ne sono contenta.
Le faccio segno di guardare dove le sto indicando.
Ci sono dei pesci di vari colori che nuotano insieme.
Sono bellissimi.
L'acqua è cristallina e il mare è calmissimo oggi, la giornata perfetta per fare sub.
Perfortuna va tutto bene e torniamo su senza alcun problema.
Mari è esausta ma sembra davvero contenta.
Come me del resto.

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