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Kanan Pov

È davvero difficile scappare da Mari tutti i giorni, ma non riesco proprio a stare in sua compagnia, mi fa stare male.
Guardarla negli occhi e sapere che tutto questo è stata solo un illusione.
Sono delusa, arrabbiata, triste.
Ho provato a passare del tempo con lei, ho provato a chiederle se c'era qualcosa che doveva dirmi.
Zero.
Da quel giorno esco presto e torno tardi.
Ora dovrò davvero cavarmela da sola e sento che lavorare tutti i giorni mi servirà.
Quando non lavoro passo il mio tempo con Kayn.
Lui cerca di tirarmi su di morale e posso confermare che è un bravo ragazzo.
Li voglio bene e inizio a pensare che se le cose andranno davvero come penso potrei iniziare ad uscire con lui.
Potrebbe piacermi.
È sera tardi, sono davvero stanca.
Apro la porta dell'appartamento e mi stupisco di vedere Kenji guardare la tv tranquillamente, da solo.
Non lo saluto e togliendomi le scarpe noto che non ci sono quelle di Mari.
Lei dov'è?
"Dobbiamo parlare Matsuura" dice il ragazzo con tono calmo e pacato.
Lascio la tracolla sulla sedia e mi siedo sul divano e spengo la tv.
"Dov'è Mari?".
Lui mi guarda.
"Non lo so, pensavo che fosse con te, ma poi ci ho ripensato, insomma guardati allo specchio.
Hai un aspetto orribile, devi amarla davvero molto per ridurti in questo stato" esclama.
Non mi aspettavo niente di meno da lui.
Mi sto facendo da parte che altro vuole?
"Non sono affari tuoi, è tutta colpa tua.
Se tu non ci fossi stato forse...
È stata tutta una menzogna.
Li ho donato il mio cuore e guarda che fine ho fatto?
Stavo bene senza nessuno.
Senza tutte queste bugie..." sussurro.
Sento Kenji ridere.
"Kanan finalmente siamo sinceri l'una con l'altra.
Mari non è mai stata tua, non ha mai avuto una scelta come non l'ho avuta io.
Questo è solo stato divertimento per lei.
Qualcosa per svagarsi durante il college, le sei capitata sotto mano e ti ha usato.
Come tu hai fatto con lei perchè si vede lontano un miglio che ti piace Kayn.
Anche io ho avuto delle ragazze ma niente di serio.
Smettila di stare cosí, è stato solo un gioco.
Devi rispettare le regole per continuare a giocare a questo gioco.
Purtroppo c'erano cose che non dovevi fare e sarò io a mettere a posto tutto.
Spero che tu abbia risparmiato abbastanza dal tuo lavoro da Maid, perchè non te la passerai molto bene durante il tuo prossimo trimestre".
Non posso crederci.
Mi sta minacciando, mi sta chiaramente dicendo che mi sarà tolta la borsa di studio.
Mi sta dicendo che non dovevo amare Mari.
"Allora è cosí? Non sono l'unica che ha mentito".
Entrambi ci giriamo e vediamo Mari sulla soglia dell'ingresso.
Mi alzo e lei avanza.
Un forte schiaffo mi arriva sulla guancia.
Abbasso lo sguardo mentre Kenji si gode lo spettacolo.
"Kenji, vattene. Dobbiamo parlare io e lei. Vattene, essere schifoso!" Sbotta furiosa.
"No, lascialo restare.
Chiariamo le cose una volta per tutte OHARA" dico con tono gelido marcando il suo cognome.
"Io le avrei volute chiarire, cara la mia maid. Peccato che non ti sia fatta vedere per tutto questo tempo" sibila.
Rido.
"Ma davvero? Quanto tempo hai avuto per dirmelo? Un'anno e mezzo?
Ma perfavore" sbotto.
"Sai quante persone mi odiano per il mio cognome? Lo sai?!"
Avanzo e gli tiro uno schiaffo, più forte del suo.
"Me ne sarei sbattuta!
Io sono furiosa perchè non me lo hai mai detto!
Credevo fossi una brava persona!
Il cognome non cambia le persone.
L'hai nascosto dalla prima volta!" Sbotto.
Si sfiora la guancia dolorante.
"Hai ragione, ma non potevo saperlo."
Esibisce un sorriso triste.
"Il mio destino era già segnato, provare a cambiarlo non è servito a niente... Ma tu, anche tu mi hai nascosto il tuo lavoro!"
Le tiro un'altro schiaffo, di solito non sono per la violenza ma sono davvero arrabbiata.
"Come ti permetti di dire una cosa del genere come?!
Il destino te lo crei razza di cretina.
Ma hai ragione tu.
Non sei forte per niente.
Ti ho nascosto il mio lavoro perchè sono una poveraccia e tutto quello che mi sono pagata l'ho fatto spaccandomi la schiena non come te che non hai mai lavorato in vita tua!" Stringo i pugni e la fulmino con lo sguardo.
Mi spinge via.
"Il destino nella mia famiglia non esiste." dice semplicemente, con tono duro.
"Io... io ci ho provato."
"Non toccarmi in quel modo. Una volta puoi farlo ma..."
Vedo Kenji alzarsi, ma Mari lo ferma.
"Sei una stupida cazzo e io sono una completa imbecille hai giocato con i miei sentimenti.
Se non eri abbastanza forte non dovevi iniziare tutto questo.
Sei orribile" dico facendo un passo indietro.
"Non ho giocato con i tuoi sentimenti... sono stata un'egoista, lo so, ma era troppo forte quello che provavo per te, lo capisci?! Come faccio a... controllare ciò che provo? Era la prima volta che qualcuno mi amava per quella che ero..."
Devo farla finita davvero.
"Come lo hai scoperto?"mi chiede cominciando a piangere.
Non mi importa.
"Dalla stupida rivista.
È stato solo uno stupido gioco per te, voi ricchi siete tutti uguali.
Vi prendete quello che volete ad ogni costo e poi la buttate.
Siete infidi e maligni.
Tutto questo tempo per cosa? Te lo potevi risparmiare".
Mari mi guarda negli occhi seria come non mai.
"Ma senti chi parla non è stato un gioco anche per te?".
Ho il cuore a pezzi.
Non pensavo sarei arrivata a questo punto.
Mi tocca mentirle per dimenticarmi, per lasciarla al suo destino.
Lo faccio per entrambe anche se me ne pentirò amaramente.
Anche se so che sto perdendo la ragazza cha amo con tutta me stessa.
Alzo lo sguardo e mi faccio forza.
È ora di seguire il cervello Kanan.
"Sappiamo entrambe che è stato un gioco, anche io l'ho fatto.
Quando non stavo con te stavo con Kayn, io amo lui".
Mentre lo dico mi sento morire, mi sembra di avere appena detto una bestemmia ma è necessario.
So che se non lo faccio me la porteranno via definitivamente.
Kenji me lo ha detto chiaro.
Soffrirò nel vederla ogni giorno ma almeno non andrà via.
Pagherò ciò che ho detto a caro a prezzo.
Ma ho dovuto farlo.
So che me ne pentirò.
Questo è il colpo di grazia.

Mari Pov

Non è possibile.
I miei sentimenti per lei erano veri... invece lei ha giocato tutto il tempo.
Una specie di vendetta, insomma.
Ma che motivo aveva?
Non riesco a guardarla un minuti di più.
"È stato un gioco anche per te." le ripeto, abbassando lo sguardo.
"un fottuto gioco del cazzo." sbotto, piangendo.
Mando al diavolo Kenji, mentre lui se ne va da questo appartamento, avvisandomi che Kanan perderà la borsa di studio.
Meglio, meglio così.
Me ne vado in camera e ci rimango per tutto il tempo, non riesco a toccare cibo neanche per cena. Tutto quello che faccio è piangere, piangere e piangere ascoltando le "nostre" canzoni. Scrivo a Ruby, sembra quasi che non mi creda quando le racconto di Kayn e Kanan, ma non importa.
Io ho il cuore spezzato e basta.
I giorni seguenti non sono molto diversi, evito Kanan come la peste e salto le lezioni, dicendo che non mi sento bene.
Ruby mi copre, ed ogni tanto viene a sgridarmi perchè non mangio praticamente nulla e non faccio altro che dormire e stare a letto tutto il giorno.
È sabato, e per la prima volta in vita mia mi viene in mente la parola suicidio.
No.
Non posso, ma che cazzo mi viene in mente?! Ho tutta la vita davanti, anche se farà cagare la affronterò.
"Il destino te lo crei" mi ha detto Kanan quel giorno. Sì, ma come?
Nonostante lei mi abbia spezzato il cuore, continuo a dubitare del fatto che lei amasse Kayn.
Quando una persona è davvero innamorata le brillano gli occhi, a loro due no quando si guardavano.
Ho in mente una cosa, spero che funzionerà.
Prendo il mio iPod e lo metto in un pacchettino, poi ci scrivo un biglietto.
"Ti prego, non romperlo. Ascoltalo, anche se non cambierà nulla.
È molto importante per me, mi ricorda di noi. Non mi fido delle tue bugie su Kayn."
Lo metto davanti alla porta della sua camera, poi mi sdraio sul divano e mi addormento, sfinita.
I miei incubi ritornano allo stato iniziale, annego di nuovo.
Questa volta, nessuna Kanan mi salverà.
quando mi sveglio, mi viene in mente la prima canzone che c'è in quell'iPod, una delle mie preferite.
Si chiama "Yozora wa nandemo shitteru no?" ed è di un gruppo giapponese, le Cyaron.
Ripenso al testo.
"Come fa il cielo notturno a sapere tutto questo?"
Guardo fuori: neanche una stella.
Davvero, sta leggendo i miei sentimenti?

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