X

53 8 4
                                    

Kanan Pov

I mesi passano e sono felice.
Io e Mari siamo molto amiche e piano piano scopro sempre qualcosa di nuovo di lei.
Da quella volta in cui abbiamo fatto lezione all'aperto e c'è stato quell'incidente a Mari il professore ha sempre fatto fare esperienze diverse.
Non siamo più andati a fare esperienze subaquee.
Sono felice e triste allo stesso tempo.
Felice perchè non voglio vedere preoccupata la mia amica e triste perchè mi manca nuotare nell'oceano.
Me ne faccio una ragione però perchè Mari sta diventando importante per me e forse io per lei.
Le voglio bene e mi mancherà durante le vacanze estive.
Sono già passati quattro mesi da quando sono arrivata quí e non mi sono mai sentita cosí a mio agio.
Fuori fa abbastanza caldo ma perfortuna il nostro piccolo appartamento è abbastanza fresco.
Oggi torno a casa per le vacanze estive e sono felice di tornare a casa da mio nonno.
Mi manca tanto e spesso lo chiamo per sapere come sta.
Prendo il borsone con tutto ciò che mi serve, prendo la tavola da surf ed esco trovando Mari con un trolley vicino a lei.
Mi metto il borsone su una spalla.
"Non te l'ho mai chiesto di dove sei?" Chiedo incuriosita.
Ho passato tanto tempo con lei eppure non so molto.
La vedo arrossire.
"Beh, io in realtà abito con i miei genitori non troppo lontano da qui... in un paesino vicino all'accademia Uranoshi, non so se lo conosci"
Non è molto lontano da dove abito io.
"In un paesino vicino al mare.
Come sai abito con mio nonno.
Devi prendere il treno o qualcuno ti viene a prendere?"
"Prendo il treno, Uchiura è abbastanza distante e mio padre è impegnato con il lavoro ed è fuori città al momento"
"È vero che lavoro fanno i tuoi? Non me lo hai mai detto" dico incuriosita.
Mentre prendiamo le nostre cose e usciamo.
"Papà gestisce un hotel... mamma lavora all'estero e lui ogni tanto le da una mano" dice imbarazzata, prendendo il trolley.
Questo spiega molte cose.
La mia coinquilina è una ragazza molto elegante e sospettavo che venisse da una ottima famiglia.
"Deve essere dura vederli poco" dico camminando insieme a lei verso la stazione.
Sospira
"Ormai sono abituata, è cosi fin da piccola" mi sorride, mentre entriamo in stazione.
"E tuo nonno? Com'è vivere con lui?".
È curiosa, si vede.
Almeno lei i genitori li ha ancora.
Ma deve essere dura comunque per lei non vederli.
Ad ogni modo non ho mai sentito un hotel chiamato con il cognome di Mari forse non è giapponese.
"Ci capiamo molto bene noi due.
È una vita semplice ma è soddisfacente" dico sorridendo.
"Beh immagino, deve essere davvero bello condividere tutto quel tempo con tuo nonno" sorride. "Tutto... tutto bene?" domanda preoccupata.
Annuisco.
Gli indico la stazione, ci abbiamo messo davvero poco ad arrivare.
"Credo di dover prendere il tuo stesso treno" dico sorridendo.
Non voglio che si preoccupi è storia passata.
"Credo di si... speriamo che ci sia l'aria condizionata, molti dei treni ultimamente stanno cadendo a pezzi" dice ridendo.
Rido anche io.
Timbriamo i biglietti e controlliamo il treno che dobbiamo prendere.
Nel tragitto non parliamo, dopo qualche minuto troviamo il binario e il treno.
Saliamo e vediamo che non c'è molta gente cosí ci sediamo vicino.
Parliamo molto e dopo un'oretta lei scende mentre io rimango sul treno.
Sembravamo sul punto di abbracciarci ma poi ci siamo fermate e ci siamo salutate solo con le parole.
Sono sicura che ci sentiremo durante le vacanze, ci siamo scambiati il numero di cellulare.
Dopo un'ora scendo.
Finalmente sono a casa.

Mari Pov

Appena arrivo all'Hotel, la prima cosa che faccio prima di entrare è guardarmi indietro.
Kanan... se lei dovesse scoprire di questo posto, scoprirebbe in qualche modo anche il mio cognome e tutto il resto sarei... sarei nei casini come al solito.
Entro nella mia stanza e poso la borsa a terra, pensando a quanto mi mancherà la mia compagna di stanza.
Avrei voluto abbracciarla, tra le sue braccia mi sono sempre sentita al sicuro.
Poi mi sono fermata, non so perchè e ora nel mio petto si annida una senso di colpa assurdo.
Perchè?
Sospiro, cercando di non pensarci e di pensare alle sue parole "passa delle buone vacanze, ci sentiremo per telefono" sorrido, salvando il suo numero con un pesciolino accanto al nome, un pesciolino dello stesso colore dei suoi capelli.
È stata la mia prima vera amica, parlare di lei al passato mi fa sentire ancora di più la sua mancanza.
Quando scendo per andare a fare un giro alle terme e rinfrescarmi, una delle addette mi ferma.
"Signorina Ohara, si tratta di suo padre." è Liza. "Ha detto che non tornerà a casa fino al prossimo mese. Ci teneva tanto a farle una sorpresa ma..." la fermo subito, ringraziandola e andando verso le terme con le lacrime agli occhi.
Mio padre... mio padre non è mai a casa, questa cosa mi mette una tristezza infinita.
In questo momento avrei bisogno di una serie tv da vedere con Kanan, magari Big Bang Theory, di un paio di risate assieme come al college... non vedo l'ora di tornare là, qui sono sempre sola.
L'acqua delle terme mi rilassa, non c'è ancora nessun cliente a quest'ora, quindi mi immergo con calma e mi godo la pace e la serenità.
Uffa, ma quanto dureranno queste vacanze?
Penso con un sorriso alla prima volta che ho conosciuto la mia compagna di stanza, a quella volta che mi lasciò il bigliettino dalla porta e a tutti quegli altri bellissimi ricordi che tengo stretti nel mio cuore.
La mia prima amica... oh insomma Crono, muoviti e fai passare queste cavolo di vacanze, dai!
Finito il bagno termale, ascolto un po' si musica, prima di asciugarmi, sdraiata sul lettino.
Parte una bella canzone, di quelle che mi ha consigliato Kanan... ma perchè mi viene sempre in mente lei, ok che è carina...
"Mari, sei etero" ricordo a me stessa, ridacchiando.
Vado verso le docce per poi cambiarmi, con ancora quella canzone in testa...
La canzone è in coreano, ma ho cercato la traduzione in inglese, così si capisce...
"I'm scared you'll find out how I feel about you
Come closer to me just as you are now
It's not gonna take too long"
è stupenda, credo che a chiunque passerà qui vicino toccherà sentire il mio concerto.

Kanan Pov

Uscita dalla stazione, mio nonno è lí ad aspettarmi con un gran sorriso.
Ha una sesantina di anni ma sembra più giovane.
Ci salutiamo con un abbraccio e durante il tragitto in macchina gli racconto tante cose.
Oggi ha chiuso il servizio per venirmi a prendere, ne sono felice ma avrei potuto tornare a casa anche con l'autobus.
Glielo faccio notare ma lui mi risponde che per un giorno non fa niente e mi ripete che io sono più importante di tutto il resto.
La nostra casa è vicino alla spiaggia dove c'è un piccolo molo dove c'è la nostra barca.
Annuso l'odore di salsedine e sorrido di essere tornata.
Entriamo in casa e sorrido, è sempre la stessa.
È una casa tradizione in stile giapponese ma abbiamo anche cose tecnologiche naturalmente.
Vado della mia stanza e sistemo tutto.
È una stanza semplice, più piccola di quella del campus ma che adoro perchè c'è tutta la mia vita quí.
Finito di sistemare vedo che inizia a tramontare il sole cosí decido di andare a fare un bagno.
Prendo il cellulare, le casse, l'asciugamano e scendo giù salutando il nonno che sta leggendo il giornale.
Poso l'asciugamano e faccio partire la mia nuova playlist contenente le canzoni che mi ha fatto ascoltare Mari.
La metto ad alto volume, metto gli occhialini e mi tuffo in acqua.
Sospiro sollevata, adoro l'acqua e nuotare con la canzone "fight song" in sottofondo è meraviglioso.
Mi ricordo la prima volta che Mari me l'ha fatta sentire, l'ho adorata dal primo momento.
All'improvviso sono triste e non più felice.
Sento che Mari mi mancherà molto e questo non lo avevo previsto.
Vado sott'acqua, raggiungo il fondale continuando a sentire quella melodia e mi sento bene.
Mi sento in pace con il mondo, questa sensazione l'adoro ecco perchè amo stare sott'acqua.
Nuoto insieme ai pesci e faccio attenzione a non allontanarmi troppo.
Quando mi sento stanca di nuotare esco e stoppo la playlist.
Mi guardo intorno:
Domani ricomincieró con il servizio turisti.
Gli farò vedere il posto e gli farò fare sub.
Non siamo solo pescatori.
Non vedo l'ora.

Deep BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora