Kanan Pov
La mattina dopo mi sveglio presto.
Voglio andare a correre per un oretta prima di andare a lezione.
Mi metto una maglietta e dei pantaloni della tuta e prendo telefono e cuffiette per sentire la musica.
Faccio il solito giro e dopo un oretta sono di ritorno in camera.
Non avevo notato quel biglietto sul tavolo prima.
È di Mari, è pronta per parlare.
Camera sua è vuota, che ci abbia ripensato?
Scuoto la testa ed apro la porta del bagno per fare la doccia e mi ritrovo la mia coinquilina con solo l'asciugamano addosso e i capelli bagnati.
Allora non era andata via.
"Scusami pensavo fossi uscita" dico imbarazzata.
"Ehm... non fa nulla..." dice imbarazzata.
"Se mi dai un momento..."
"Fai quello che devi fare intanto mi faccio una doccia".
Mari esce dal bagno e io sospiro.
Speriamo che questa aria pesante vada via dopo.
Mi faccio una doccia rilassante e mi vesto.
Vado in cucina dove Mari sta facendo colazione.
"Kanan, per prima cosa ti devo ringraziare per ieri sera. Ho capito solo ora che quello che hai fatto era per proteggermi e non lo avevo capito, come al solito..."
Mi siedo vicino a lei.
Sembra abbia capito.
"Va bene... ma sembri non a tua agio con me.
Mi odi ora?"
Ho bisogno di sapere.
"Odiare... te? No, odio il mio stupido carattere..." osserva il pavimento e vedo le sue guance arrossarsi.
"Guardami.
Parliamo di quello che è successo?" Le chiedo con tono dolce.
Alza lo sguardo fino a guardarmi negli occhi.
"Io... non avevo mai giocato ad un gioco così, non voglio che tu pensi che io sia una persona a cui fanno paura questi giochi, sono le persone a mettermi paura" ammette.
Sospiro.
"Non dovevamo andare a guardare e basta.
Dovevo capirlo che ci saremmo messe nei guai" dico con tono più duro.
"Cosa ti ha fatto paura?".
"Il fatto è che... più che giocare quei tizi pensavano solo a bere... sembrava volessero farci del male" dice "e sapevo di non essere in grado di far nulla, non sono abbastanza coraggiosa, non ho neanche avuto il coraggio di restare" aggiunge.
Non capisco se ne vuole parlare o no.
"Ho passato parecchie situazioni del genere al liceo, invece per te era la prima volta.
Non si tratta di coraggio".
"Perchè te ne sei andata? Era solo un bacio? Mi stavi guardando mentre stavo per fare quella cosa ma ti ha dato fastidio un bacio?" Chiedo stranita.
"Io... come faccio a spiegartelo?! È stato più forte di me, va bene? Non so che cosa mi sia successo, lo so anche io che era solo un bacio!".
"E comunque si, si tratta del fottutissimo coraggio che non ho, e del fatto che i miei non mi hanno mai fatto uscire di casa..." dice abbassando la voce.
Mi sta salendo il nervoso.
Perchè si comporta così?
"Dimmi una cosa.
Dove sei andata a scuola fino all'anno scorso?"
"Vuoi davvero saperlo? Studiavo a casa, per colpa di quella cazzo di famiglia che mi ritrovo, va bene? Non sai quanto ti invidio certe volte..." dice alzando di nuovo la voce.
"Okay ora basta.
Abbassa la voce con me.
Non sopporto chi mi urla addosso" ringhio.
Rimane in silenzio per un po', poi si alza e sistema il suo piatto nel lavandino, per pulirlo.
"Io... io non sopporto le litigate per il mio carattere, se preferisci cambio stanza" dice con calma. "Non ti sto chiedendo di darmi ragione, non la ho, ti sto solo chiedendo di capire la mia situazione"
Mi alzo in piedi e sbatto il pugno sul tavolo.
"Cazzo Mari io capisco la tua situazione!
Capisco tutto! L'altra sera ti ho protetto perchè sei mia amica e tengo a te!
Come puoi dire di cambiare camere? Sei uscita di cervello?!" Sbotto furiosa.
Sta davvero esagerando.
Le ho detto solo di abbassare la voce.
La situazione sta andando alla deriva.
"Scusa... ho detto solo ciò pensavo, mi sembrava giusto, perchè ti voglio bene" si siede sul divano, trattenendo le lacrime.
Mi siedo accanto a lei.
"Anche io ti voglio bene, è per questo che questa situazione mi mette in confusione...
Scusami" mormoro.
"No, tranquilla, sono incasinata anche io..." con la mano che trema, cerca la mia mano e la stringe. "Ma non mi importa, solo non voglio perderti"
"Posso chiederti una cosa sul nostro bacio?" Le chiedo imbarazzata.
"Chiedi..." arrossisce di nuovo.
"Ti è piaciuto?".
Che domanda del cazzo.
Mi sto scavando la fossa da sola.
Brava Kanan sei proprio un genio...
"Ehm... è stato il mio primo bacio..." rispondoe imbarazzata.
"Però... pensavo che il primo bacio fosse peggio".
È un modo carino per dirmi di no.
Perchè dovrebbe? Non sono un ragazzo...
Che scema che sono...
"Capisco...".
"Ehm... guarda che non ti volevo offendere... è che non avevo mai dato un bacio prima" mi spiega.
"Va bene capisco".
Non importa se non gli è piaciuto.
Non importa.
"Ehm... ok" ridacchia imbarazzata.
"Dai rilassati con me.
Siamo amiche su.
È tutto passato" le dico sorridendo.
"Grazie"
"E di che? Io mi stavo prendendo un colpo l'altro giorno per quella cosa che dovevo fare" dico rabbrividendo.
"Stavo per svenire dalla paura giuro" aggiungo.
"Lo immagino... avevo paura per te." Mi sorride dolcemente "ma ora non pensarci".
"Va bene.
Andiamo che è tardi" le dico sorridendo.
Vorrei abbracciarla ma ci vorrà un po di tempo prima che riprenda confidenza con me.Mari Pov
"Che succede Mari?" Chiede Kanan, preoccupata.
"Ho fatto un incubo orribile..." mi asciugo velocemente un'altra lacrima bastarda.
Lei subito mi abbraccia e mi accarezza i capelli.
È rilassante, ed è davvero dolce da parte sua.
"È tutto okay era solo un incubo..." sussurra.
Sto bene ora, quando mi abbraccia mi sento molto meglio.
"Kanan, c'eri anche tu, te lo giuro, è stato orribile... spero che non succeda mai"
"Che cosa è successo?" Mi chiede piano continuando ad abbracciarmi... tempo, fermati ora, va benissimo così!
"Eravamo a fare sub... credo basti dirti che nel sogno finiva male per entrambe" spiego, più tranquilla.
Kanan mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi.
"Non succederà, io ti proteggeró" afferma, decisa.
"Io... grazie, ti voglio bene, davvero"
è stata dolcissima, le sue parole mi hanno rassicurata.
"Ti va di fare colazione con me?" domando, con un sorriso.
"Certo, cucini tu?" sembra felice.
Sono contenta che le piaccia il mio modo di cucinare.
"Certo che cucino io, tu siediti a tavola che la colazione arriva" ridacchio.
La sento ridere mentre prende posto a tavola.
Faccio i pancakes con il cioccolato, io davvero li adoro, spero piacciano anche a lei.
Nel frattempo canticchio piano la sigla delle Mermaid Melody... ehi, avete qualcosa contro la mia infanzia per caso?!
Appena sono pronte le divido in due piatti, facendo colare il cioccolato fuso su entrambe le 'montagnette' di pancakes.
"Ecco qui, buon appetito, spero davvero che ti piacciano, sono una ricetta della mamma".
Ricordo i giorni della mia infanzia quando mia madre le preparava mentre io vedevo la tv, proprio per questo prima mi è venuta in mente quella canzone.
Beh, che dire... buon appetito!

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Deep Blue
Fiksi PenggemarMi chiamo Kanan Matsuura e ho 18 anni. Voglio diventare una biologa marina. Quando ho scoperto di essere stata accettata in uno dei migliori college di Tokyo sono rimasta sorpresa e sono stata felicissima, non credevo che mi avrebbero ammesso! Vivo...