XVII

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Kanan Pov

Dopo colazione ci salutiamo per andare a lezione.
Oggi ho solo tre ore di lezione ma il pomeriggio ho il turno in caffetteria subito dopo pranzo.
Ad anatomia non mi annoio.
Mi interessa l'argomento e prendo appunti.
Lo stesso vale per la materia dopo.
Uscita dall'aula controllo il telefono e vedo che Mari mi ha scritto se volevo pranzare con lei.
Le rispondo di si ma che ho soltanto un ora libera prima e poi ho da fare.
Pranziamo insieme in un ristorante ramen del campus che è buonissimo e non costa molto.
Parliamo di varie cose e finito di mangiare la saluto.
Sono un po triste perchè lei ha finito per oggi e vorrei stare un po di più con lei, ma ho bisogno di questo lavoro.
Staró con lei questa sera e magari le cucineró qualcosa per farmi perdonare.

***

Il pomeriggio passa in fretta e torno in camera distrutta.
C'era ancora più gente oggi possibile?
Sento il rumore della doccia e quindi decido di cucinare la cena.
Vedo il preparato per il sushi che avevamo preso io e Mari al supermercato del campus e penso che sarebbe un ottima idea prepararlo insieme.
Sarebbe divertente.
Vado vicino alla porta e lo chiedo a Mari e lei accetta con piacere.
Quando anche io ho finito la doccia e sono finalmente in tuta, prendiamo tutto e lo mettiamo sul tavolo.
Mari ha comprato proprio tutto.
Roba di ottima qualità per giunta.
Io so prepararlo il sushi ma voglio sapere se anche lei è capace.
"Sai preparare il sushi?" Lei chiedo sorridendo.
"Sinceramente, no... mi insegni?" chiede interessata.
Annuisco.
Mi avvicino a lei.
"Allora, da cosa cominciamo?"
"Allora cominciamo con il riso".
Cuociamo il riso e gli mostro cosa fare mentre io prendo il pesce.
"Va bene... uh, non sembra difficile!".
Sembra divertirsi un sacco sono contenta.
Prendo le alghe e le taglio della misura giusta per fare i maki e taglio il pesce.
"Vuoi provare?" Le dico porgendoli il coltello.
"Spero di non tagliarmi le dita" ridacchia cercando di tagliare come ho fatto io...
La guardo e le mostro meglio come fare.
È un po imbranata ma impara in fretta.
Quando abbiamo finito di fare una decina di maki li mettiamo in frigo per farli raffreddare.
Prepariamo anche un po di onighiri e li mettiamo in frigo.
"Preferisci i nighiri o gli uramaki?" Le chiedo sorridendo.
"Uramaki tutta la vita, tu?" domando a mia volta
"Entrambi" dico ridacchiando.
"Come li facciamo? Di solito come li ordini?".
Voglio che sia lei a decidere.
"Beh... è uguale, basta mangiarli!".
"Salmone e avocado va bene?" Le chiedo prendendo gli igredienti anche per i nighiri.
"Va benissimo" mi sorride, mentre mi aiuto a prendere tutto quello che serve.
"Lo sai che mia madre diceva sempre che se canti mentre cucini ti rilassi ed esce meglio?" domanda.
Inizia a intonare una canzone delle Twice:
Cheer.
"Sei bravissima... hai fatto scuola di canto?" chiede curiosa.
Scoppio a ridere.
Se sapesse che non me la posso permettere che direbbe?
Scuoto la testa e gli mostro come fare gli uramaki.
"cavolo, saresti bravissima... conosco un tizio che ha una scuola di canto, ti darò il suo numero... se lo trovo in rubrica" dice ridacchiando, e cominciando ad imparare come si fanno gli uramaki.
Scuoto la testa di nuovo.
"Scusa ma non fa per me" le dico mettendo il salmone sul riso per fare i nighiri.
"Perdonami se ho insistito... ma canti davvero, davvero bene, cavoli! Come vorrei cantare così"
Metto il sushi dentro al frigo.
"Grazie... di solito non canto davanti alle persone, sicuramente l'ho fatto sovrappensiero" dico arrossendo.
"Cavoli, non vedo l'ora di mangiarlo"
Ridacchio e finiamo di mettere il sushi che abbiamo appena fatto dentro al frigo.
Ho le mani un po scottate per il riso preso troppo caldo.
Metto le mani sotto l'acqua mentre Mari mette ordine sul tavolo.
"È stato divertente" dice avviandosi verso il rubinetto per lavarsi le mani.
"Quelle scottature non devono essere proprio piacevoli".
"E no, ma sono abbastanza frettolosa quando preparo il sushi e finisce così praticamente tutte le volte" dico facendo spallucce.
"Ma che brava" ridacchia. "Aspettami che torno con la crema, non voglio sentire repliche" dice rivolgendomi un sorriso.
L'aspetto mentre metto apposto e apperecchio il tavolino vicino alla tv con due cuscini.
Metto anche le bacchette e la salsa di soia.
"Dammi qui queste mani, santissimo cielo... la prossima volta stai più attenta, okay?" Mi rimprovero con dolcezza, mentre mi mette la crema.
"Bene, ora che hai le mani alla Olaf di Frozen possiamo mangiare... uh, hai sistemato tutto, grazie!"
Prendo tutto dal frigo e lo sistemo nei piatti.
Ci mettiamo sui cuscini e cominciamo a mangiare.
Sono ottimi.
"Sono ottimi, siamo state bravissime" dico mangiando un maki.
"Sono buonissimi... sei tu che sei stata una brava insegnante"
Prende un maki anche lei mentre cambia canale con il telecomando.
"Che vuoi guardare?"
"Ora dovrebbe esserci quell'anime sulla presidente che fa la maid nel tempo libero" dico prendendo un nighiri.
"Che voglia quella tizia, a me non piace fare la cameriera, preferirei stare in cucina" dice prendendo un altro maki.
"Sarebbe meraviglioso lavorare come cuoca part-time in giro"
Mi sento un po offesa.
Io sto facendo la cameriera in quella caffetteria e da quando è stata rinnovata devo mettere anche la divisa da maid.
A me piace molto...
"Già..."
"Kanan... ho per caso detto qualcosa di sbagliato?".
Scuoto la testa.
"Come la prenderesti se scoprissi che io lavoro come maid?".
Voglio capire come la prenderebbe.
"Come la prenderei? Uh, che domanda strana...".
"Chiederei se posso cucinare lì!"
La guarda strana.
"Intendo se te lo avessi tenuto nascosto".
"Kanan..." appoggia le bacchette sul tavolo. "Hai finito con queste domande? Ovviamente mi incazzerei a morte, che cavolo, perchè non avresti dovuto dirmelo?Sembra un interrogatorio..."
Rido nervosamente.
"Ma stavo solo scherzando, mi vengono spesso questi pensieri guardando questo anime".
Lo sapevo, non devo dirle nulla.
"Oh... beh, okay." rimane in silenzio.
Mi viene in mente di quando aveva sussurrato che aveva un fidanzato mentre stavamo giocando al gioco della bottiglia.
Ma magari ho sentito male.
Non voglio parlarne.
Continuo a mangiare in silenzio.
La vedo pensierosa.
"Kanan... che cosa ti succede? Davvero, se ho detto qualcosa di sbagliato dimmelo!"
Sbuffo.
"Non succede niente.
È tutto apposto davvero".
"Se lo dici tu...".
Si alza e si dirige alla finestra, a guardare le stelle.
"Sai, a volte l'immensità del cielo rende i problemi piccoli...".
"È proprio vero".
La serata passa tranquilla e Mari sembra che non sia più arrabbiata con me.
Non sono pronta di dirle chi sono davvero.

Mari Pov

Quando torno in camera, sono piena di dubbi.
Quelle domande... quelle domande hanno fatto nascere altre domande e ciaone cervello.
Che davvero voglia fare la maid? Che già lo faccia? Perchè non me lo dice?
'Mari, basta' mi ordina il mio cervello.
Dopotutto, sono affari suoi, anche se ci rimarrei davvero male a scoprire qualcosa del genere.
Mi viene in mente il mio segreto: se Kanan scoprisse della mia famiglia, la famiglia Ohara, non mi parlerebbe più.
Potrebbe scoprirlo per errore da qualche professore sbadato... ho paura.
Così, rimango da sola nella mia stanza a pensare, mentre la luna illumina con il suo raggio il mio telefono, sul quale ho impostato la sveglia per domani.
Mi sveglio con un tremendo mal di testa, non sto affatto bene... sono riuscita a dormire solo poche ore.
Indosso le prime cose che trovo e metto nella borsa i libri necessari.
Quando vado in cucina, Kanan sta già facendo colazione.
"Buongiorno" la saluto.
"Hey non hai un bell'aspetto.
Hai la febbre?" Mi chiede un po' preoccupata.
"No, ho solo un po' di mal di testa, non ho dormito molto questa notte" rispondo.
È gentile a preoccuparsi per me.
"Ah, buon appetito" aggiungo, con un sorriso
Lei annuisce.
"Oggi abbiamo lezione insieme.
Ti va se stiamo un po insieme?" domanda
"Si, volentieri." aspetto che finsca di fare colazione, io per questa mattina passo.
"Quando sei pronta andiamo"
Kanan finisce di mangiare e prende la borsa.
"Su andiamo".
Entriamo in classe e ci sediamo al solito banco.
La lezione di oggi è piuttosto noiosa, ma la seguo comunque.
Il mal di testa non mi da pace... spero di non essermi presa l'influenza.
"Ti è piaciuta la lezione?" chiedo alla mia amica, finite le due ore.
"Molto interessante" approva lei.
"Ne sono felice... ora che hai da fare?" domando
"Ho biostatistica, tu?"
Cerco di ricordare mentalmente l'orario. "Anatomia... ci vediamo dopo" la saluto, dirigendomi verso la mia classe.
Quando arrivo in classe, scopro che oggi non ci sarà la lezione per mancanza del docente, così abbiamo tutti un'ora libera.
Ne approfitto per tornare in appartamento a prendere una tachipirina, credo di essermi presa l'influenza, ma non mi importa: ho promesso a Kanan di passare una giornata con lei, quindi così farò.
Prendo un the caldo con calma, mentre Kanan mi manda un messaggio: "Alle 12 al parco della scuola? abbiamo un paio di ore libere prima delle classi delle 14"
rispondo che per me va bene, avviandomi verso il parco.
In giro non c'è quasi nessuno... meglio, non ho voglia di vedere gente, perchè la maggior parte delle persone è capace di sparlare di metà campus nel giro di 0,5 secondi.
L'erba è stata appena tagliata, questo posto mi stupisce sempre di più.
Kanan mi aspetta in fondo al parco, su una panchina proprio sotto all'albero più grande.

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