Cap 11💛💛
Pov Mari
Siamo scese di nuovo dopo una piccola pausa.
Io e Kanan stiamo nuotando nell'acqua gelida, ammirando i pesci che nuotano attorno a noi.
Le loro squame sono tutte di colori differenti e adoro guardarli, perché sono bellissimi.
La muta è davvero pesante, sento che il mio corpo sta andando verso il basso senza controllo.
La mia pinna sinistra non si muove più, devo guardare che cosa sta succedendo.
La mia testa mi ordina di rimanere calma, di cercare di spiegare a me stessa che una pinna incastrata tra due rocce può essere tolta con calma.
Il mio cuore comincia a battere fortissimo, mentre la muta sembra diventare più pesante.
Kanan si accorge della mia situazione, cercando di aiutarmi.
Comincio a sentire il panico gelarmi le ossa... potrebbe finire l'ossigeno da un momento all'altro e io potrei morire, trascinando anche Kanan con me.
La mia mente mi riporta all'incidente di tanto tempo fa, mentre sento che Kanan sta togliendo la pinna dalle rocce.
Ad un certo punto, sento l'ossigeno finire di colpo: l'insenatura dove siamo ha delle rocce sporgenti sul soffitto, che a quanto pare mi hanno bucato la bombola di ossigeno.
Cerco di ricordare il segnale che mi hanno insegnato per dire che mi manca ossigeno, per fortuna ci riesco.
Ho paura, ho paura che per colpa mia la mia amica non possa resistere...
Lei mi presta un po' del suo ossigeno, mentre mi aiuta a risalire in superficie.
Quando risalgo e sento il vento tra i capelli, non posso evitare che le lacrime scendano copiose dai miei occhi.
Kanan mi aiuta a risalire sulla barca della scuola e io mi metto in un angolino, così che meno gente possibile mi noti, ma per fortuna sono ancora quasi tutti in acqua.
Vorrei sparire in questo momento, ho rovinato tutto.
Ho rovinato la passione di Kanan, la nostra ricerca scolastica e quella che sembrava una bellissima giornata di sole.
Lei si avvicina a me, sciogliendo i suoi capelli scuri senza pronunciare una singola parola.
"Grazie" sussurro, tremando per il freddo.
Lei mi passa un asciugamano, io mi ci avvolgo e per un po' mi sento al sicuro.
Ora è tutto passato.
È stato solo un brutto sogno, non è vero?
Quando però poi senti il vento in faccia scompigliarti i ciuffi di capelli che sono usciti dallo chignon capisci che non è un sogno... ma solo una grande, epica stronzata del destino.Kanan Pov
L'ho salvata, ce l'ho fatta.
Per un momento ho avuto davvero paura di perderla.
Sono un idiota gli avevo detto che sarebbe andato tutto bene ma niente è andato bene!
Non vorrà mai più rivedere l'oceano ora...
Dopo aver aiutato Mari a rimettersi i suoi vestiti, la lascio nel suo angolino a riflettere.
È terrorizzata, vorrei fare qualcosa ma capisco che ora vuole stare un po da sola.
Mi accanisco verso l'assistente che ci aveva dato le bombole che dovevano essere completamente piene.
Mari poteva morire per la sua disattenzione accidenti!
Ci urlo parecchio e lui mi chiede scusa inventandosi una stupida scusa.
Chiamo il nostro professore che dopo averli raccontato la situazione si accanisce ancora più pesantemente sull'assistente.
Se lo merita, penso che verrà sospeso o peggio perderà il lavoro.
Ben gli sta.
Mi rilego i capelli e prendo qualcosa da mangiare e da bere sulla barca e la porto alla mia coinquilina.
Ha perso molte energie e peggio ha preso un grande spavento deve riprendersi o si sentirà male.
Metto per terra il piatto di sandwich e il succo all'arancia e mi siedo vicino a lei.
"Mari...?" Sussurro.
Alzo gli occhi e osservo Kanan, è stata molto gentile a portarmi il pranzo.
"Ti ho sentito prima parlare con l'istruttore... non... non c'era bisogno di gridare così" dico, prendendo il succo d'arancia.
"Grazie."
Cazzate.
Dovevo pigliarlo a schiaffi quell'idiota.
Cerco di calmarmi.
"C'era bisogno eccome.
Ho promesso di proteggerti, ti ho messo in pericolo, non doveva succedere" ringhiai guardando male quell'assistente idiota.
"Kanan, non è stata affatto colpa tua, stai tranquilla" dico piano, mangiucchiando il panino.
"Io... ti devo la vita."
Arrossisco leggermente accorgendomi di averle preso la mano poco prima mentre cercavo di calmarla.
Non mi allontano.
Mi fa piacere quel contatto.
E incredibilmente riesce a calmarmi.
È davvero carina quando arrossisce.
Sospiro, lei non mi deve la vita.
"Come stai ora?".
Decido di cambiare argomento.
Kanan rimane vicino a me, non posso negare che accanto a lei mi sento più tranquilla.
"Meglio, grazie. Scusami, avevo davvero perso il controllo sott'acqua... sai, io e il mare non andiamo molto d'accordo"
Penso bene a cosa dire, è un momento delicato.
"L'ho notato dal primo giorno in cui ci siamo conosciute Mari.
Dovevo stare più attenta" dico sentendomi in colpa.
"Non... non è successo nulla, tranquilla." Per un attimo stringo più forte la sua mano per rassicurarla, ora sto davvero meglio.
"Il destino ha voluto che io avessi accanto qualcuno con dell'esperienza" sorrido timidamente.
Le sorrido.
Ció che ha detto è stato carino e mi scalda il cuore, ma dovrei essere io a calmare lei e non il contrario.
"Ti voglio bene Mari faró di tutto per proteggerti.
Dentro e fuori dall'acqua" dico seria.
Ci conosciamo poco ma avevo bisogno di dirglielo.
Arrossisco in viso e sento il mio cuore battere a mille.
"Anche... io ti voglio bene." ripenso a quello che ha fatto per me, vorrei abbracciarla ma... la conosco da poco, così mi limito ad osservare il panorama, sempre tenendole la mano.
Sembra sul punto di abbracciarmi ma poi non lo fa.
Non voglio metterla a disagio.
Voglio solo che si senta a suo agio con me.
La vedo stanca.
"Vuoi dormire un po?" Le chiedo dolcemente.
Sembra quasi che mi legga nel pensiero.
"Magari, sarebbe un'ottima idea."
Picchietto la mia spalla e le sorrido.
"Ti sveglieró io quando saremo tornati va bene?" Le chiedo sorridendo.
"Va bene, grazie"
Chiudo gli occhi e, appoggiandomi alla sua spalla lascio che il vento mi accarezzi i capelli, che nel frattempo avevo sciolto.
Non faccio incubi, ma sono sicura di sapere il motivo: ho ancora la mano stretta nella sua, per adesso sono al sicuro.
Non le lascio la mano, mentre si addormenta sembra tranquilla e non riesco fare a meno di spostarle una ciocca di capelli davanti agli occhi.
"Dormi bene amica mia" sussurro.
STAI LEGGENDO
Deep Blue
FanfictionMi chiamo Kanan Matsuura e ho 18 anni. Voglio diventare una biologa marina. Quando ho scoperto di essere stata accettata in uno dei migliori college di Tokyo sono rimasta sorpresa e sono stata felicissima, non credevo che mi avrebbero ammesso! Vivo...