LI

21 6 1
                                    

Kanan Pov

La situazione è molto pesante nelle settimane che vengono.
Mari mi guarda con un tale odio che... beh mi vergogno tanto.
Eppure è stata lei a distruggermi per prima.
A volte Kenji dorme con Mari, non so se fanno cose ma sapere che Mari dorme abbracciata a quello stronzo è una delle tante punizioni che mi sono arrivate addosso come tante pugnalate al cuore.
Quando torneremo dalle vacanze non avrò più la borsa di studio quindi dovrò pagarmelo da sola il college.
Sono al secondo anno non posso lasciare tutto cosí.
Devo realizzare il mio sogno non posso buttarmi giù.
Era solo una ragazza.
Non sto nemmeno più con Ruby e Dia, mi sembra una violazione nei confronti di Mari.
Ora ho solo Kayn ma ci sto poco tempo, preferisco stare da sola.
Ora tutto è confuso per me e non mi sento più me stessa.
Non ho più neanche voglia di fare surf o nuotare.
Me ne sto semplicemente seduta sulla sabbia a pensare.
Devo sbloccarmi da questo stato pietoso e so che durante le vacanze sarà cosí.

***

La mattina della partenza prendo tutto ció che mi serve ed esco dalla mia stanza.
Vedo qualcosa davanti alla mia porta.
È un pacchettino.
Lo raccolgo e lo apro.
C'è dentro l'ipod di Mari.
Leggo il biglietto e sono tentata di lasciare tutto davanti alla sua porta.
Prima di uscire lo riprendo e lo metto nella tasca esterna del borsone.
Guardo per l'ultima volta la porta della sua stanza e poi esco dall'appartamento.
Lascio la chiave della stanza in segreteria e vado in stazione.
Quando arrivo a casa mio nonno è sorpreso che sia arrivata tanto presto e che sopratutto non l'abbia chiamato per farmi venire a prendermi, ho preso un autobus.
Ha capito che è successo qualcosa, ho ancora un aspetto terribile.
Quindi mi porta a fare un giro in barca come facevano quando avevo qualcosa.
L'oceano mi ha sempre tranquillizzato.
Ormai è ora di pranzo chissà se Mari ha già preso il treno o è arrivata a casa.
Sporgo la mano verso il sole, come se fosse Mari, irraggiungibile.
"Nonno, è finita" sussurro oscurando il sole con la mano.
Lui mi mette una mano sulla spalla.
"Raccontami tutto" mi dice con dolcezza.

Mari Pov

Tornare a casa mi ha distrutto.
Prima di andarmene mi sono voltata: Kanan già era andata via, così sono entrata in camera sua e mi sono buttata sul letto per respirare il suo profumo un'ultima volta.
"Mari, tuo padre ci aspetta." sulla porta mi aspetta Kenji.
In quest'ultimo periodo è diventato come un fratello maggiore, un amico, a nessuno dei due piace l'altro, però mi sostiene.
"Kenji, mi manca..." lui lascia che io mi butti tra le sue braccia, ed io comincio a piangere.
Le sere che abbiamo passato insieme gli ho confessato tutto.
"Sai bene che a tuo padre non sarebbe mai stata bene una ragazza." mi aveva spiegato, la prima sera.
Adesso mi sciolgo dal suo abbraccio, e poi ci avviamo in segreteria.
Lasciamo le chiavi e ci dirigiamo fuori, dove ci aspetta la limousine.
Papà ha voluto fare le cose in grande.
"Andiamo." Kenji mi apre la portiera e, mentre passiamo, vedo la stazione, dove tante volte ho preso il treno con lei.
Appena arriviamo in hotel, i nostri genitori ci spediscono nelle nostre rispettive camere.
"Stasera sarà una grande serata, piccola." mia madre mi saluta con un sorriso.
Annuisco forzatamente, poi entro in camera.
Sul comodino metto una foto mia e di Kanan in spiaggia, giusto per avere un ricordo di colei che mi ha spezzato il cuore.
Continuo a pensare alla totale impossibilità di una relazione tra lei e Kayn.
Kenji me lo avrebbe detto prima sicuramente , so com'è fatto.
Trovo sul letto un vestito viola con la gonna di quelle che fanno la ruota, mi arriva fino ai piedi ed ha le maniche corte.
Mi lavo e mi pettino, poi lo indosso, guardandomi allo specchio.
La figura riflessa è quella di una ragazza matura, con i capelli ben raccolti e un abito elegante. Sembro quasi una principessa, ma questa non sono io, non è la vera Mari Ohara.
Io sono diversa.
Sono la classica ragazza che starebbe per ore con una felpa gigante e un paio di jeans a fare quello che le piace, amando chi le pare come le pare.
Per mia fortuna la serata passa veloce, io e Kenji ci troviamo costretti a ballare assieme davanti ad un sacco di tizi amici di mio padre, ma non importa, cerchiamo di divertirci.
Quando la festa finisce, io e Kenji ci salutiamo e ciascuno va nella sua stanza, dopo aver salutato anche tutti gli ospiti.
Mi metto il pigiama e sciolgo i capelli, e poco dopo entra mia madre.
"Mari, posso?" domanda.
Annuisco.
"Tesoro, stasera non mi sembravi molto felice..." mi dice piano.
"È che..." non riesco a trattenere le lacrime.
Mia madre apre le braccia ed io mi ci tuffo dentro.
Non mi chiede cosa succede, non mi domanda nulla.
"Mi manca" sussurro solo.
Mamma continua a stare in silenzio e mi culla tra le sue braccia, fino a quando non mi addormento come quando ero piccola.
La luna resta a a guardare, asciugando le mie lacrime e trasportandomi tra le braccia di Morfeo.

Deep BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora