Kanan Pov
Guardiamo per un po il cielo stellato mentre ci teniamo la mano e Mari sta appoggiata a me.
"Andrà tutto bene Mari, sento che riusciremo a essere felici" le sussurro guardandola con dolcezza.
Lei sembra preoccupata, incredula, ma so che anche lei sogna con me il momento in cui saremo finalmente libere di amarci senza limiti.
Si stacca da me e mi bacia dolcemente accarezzandomi i capelli.
Faccio lo stesso con lei.
Questa sembra la notte perfetta.
La notte perfetta per appartenerci per sempre.
Ci alziamo ci prendiamo per mano e sorridiamo.
Entrambe lo vogliamo.
Entriamo nella tenda che ci hanno portato Dia e Ruby e la chiudiamo.
Forse quelle due sapevano che questa sarebbe stata la notte giusta.
Cominciamo a baciarci.
Dolcemente perchè voglio godermi la mia ragazza.
Voglio godermi ogni singolo secondo di questa notte.
La biondina si sposta e mi rassicura con lo sguardo.
Si toglie la felpa rimandendo con una t-shirt, mi invita a toglierla con lo sguardo e io non me lo faccio ripetere.
Gliela levo mentre lei leva la mia.
Rimaniamo in intimo e torniamo a baciarci, con la differenza che poso le mani sulla sua pelle cominciandola ad accarezzare.
Le slaccio il reggiseno e tocco i suoi seni sodi.
Lei geme nella mia bocca e anche il mio reggiseno non serve più.
Il suo tocco è più delicato del mio in questo momento.
Forse lei è anche più spaventata di me.
La prima volta.
Faccio un passo avanti.
"Ora rilassati" le sussurro all'orecchio.
Comincio a baciarle il collo per poi scendere.
Le bacio i seni, la pancia e le faccio qualche succhiotto che non sarà visibile alla gente ma solo a me e a lei.
A me importa che li veda lei.
Le stimolo i capezzoli con la lingua.
"Ti piace Mari?" Le chiedo.
Il suo gemito mi fa sogghignare.
Amo che gema sotto il mio tocco e i miei baci.
Ella si fionda su di me.
Sono sotto di lei e ora tocca a me gemere sotto le sue carezze.
Le sue labbra sulla mia pelle sono qualcosa di bellissimo.
Sento che potrei benissimo venire così contando che quel giorno in treno stavamo venendo solo toccandoci le tette e baciandoci.
Capovolgo la situazione trovandomi la mia ragazza sotto di me.
Mi sorride come se fossi la cosa più bella e importante che abbia mai visto nella sua vita e probabilmente io sto sorridendo nella stessa maniera.
Sono pazza di lei.
Sento di poter mettere la sua felicità prima della mia.
Non so il perchè ma so che potrebbe succedere.
"Sei sicura?" Le chiedo un ultima volta con il cuore che batte a mille.
Io la desidero da morire e quando lei annuisce sento che potrebbe esplodere.
Voglio ogni parte di lei.
Sono troppo felice.
Le poso un bacio sulle labbra e levo le mutandine.
Lei leva le mie e le buttiamo i un angolo dove stanno il resto dei nostri vestiti.
Iniziamo a sfregare i nostri sessi baciandoci con passione questa volta.
Mi tremano le mani, sento già il cervello andare a puttane.
Anzi andare a Mari.
LoL le battute brutte anche in questi momenti.
Ci fermiamo e iniziamo a masturbarci a vicenda, quando sento un dolore incredibile capisco che Mari mi ha appena sverginato e io ho fatto lo stesso con lei.
Siamo troppo eccitate per andarci piano ormai.
Mi allontano e le allargo le gambe sorridendo in modo innocente.
"Vuoi che faccia qualcos'altro per te Mari-Chan?".
Lei annuisce vigorosamente.
Inizio a leccare la sua intimità e il suo clitoride sentendo la sua mano sui miei capelli gemendo il mio nome.
Cerca di trattenere i gemiti ma proprio non ce la fa, questo mi sprona a fare di meglio.
Geme il mio nome e quando lo urla so che le ho regalato il primo orgasmo.
Torno a guardarla, sembra distrutta.
È leggermente sudata e i suoi occhi brillano di eccitazione.
Alcune lacrime sono scese sulle sue guance e mi appresto a baciarle.
Deve aver fato un po male, come a me.
Tutta mia.
Continuo a dare piccoli baci sul suo corpo fino ad arrivare alle sue labbra, le sfioro con il pollice mordendomi il labbro inferiore.
"Mari..."
Anche io voglio venire grazie a lei, anche io voglio essere totalmente sua, ma non so se è troppo stanca per pensare a me o semplicemente si vergogna.
Lei mi accarezza la guancia e io mi godo quell'attimo di piacere.
"Ti prego... ne ho bisogno..." la imploro.
Lei annuisce sorridendo.
Si mette accanto a me e incomincia a masturbarmi.
È brava e improvvisamente mi sento la sua preda.
Si mette a cavalcioni su di me e sfrega le nostre intimità masturbandomi di tanto in tanto.
I miei gemiti sono alti e non ho niente da stringere per calmarmi, anzi no ho il cuscino.
È davvero troppo bello.
"Apri gli occhi Kanan-Chan, voglio vederti mentre gemi il mio nome" mi sussurra andando più veloce.
"Mari-chan..." gemo.
Sento le guance arrossarsi incredibilmente ma ubbidisco e dopo pochi secondi gemo il suo nome.
"Sto per venire..."
Mi aggrappo al cuscino e lo stringo forte.
Sento il corpo tremare e urlo il suo nome.
Lei mi sorride.
Toglie le dita dalla mia intimità e le mette in bocca gustandole con un ghigno stampato in faccia.
"Sai di buono Kanan-Chan".
Arrossisco violentemente e sposto lo sguardo sul mio corpo con qualche succhiotto.
Mari si sdraia su di me e mi da un bacio a fior di labbra.
"Sei stata bravissima" mi sussurra.
"Anche tu..."
Si mette di fianco a me e mi abbraccia.
L'abbraccio anche io unendo di nuovo i nostri corpi nudi.
Le accarezzo i capelli e le sussurro parole dolci e piene di speranze.
Lei fa lo stesso con me e prima di addormentarci sento dirmi ti amo e sento di aver fatto lo stesso.
La notte più bella della mia vita.Mari Pov
Quando mi sveglio, Kanan dorme ancora.
Mi accorgo di essere senza vestiti, e i ricordi di ieri sera mi investono come un treno in corsa.
Le mie guance si colorano di tipo... rosso peperone, mentre mi vesto.
Esco dalla tenda sistemandomi i capelli: Dio, devo essermi addormentata con tutti i capelli scompigliati.
Non è ancora giorno e fa abbastanza freddino, ma il maglione tiene caldo, non posso certo lamentarmi della temperatura, contando che sono solo le 6:30 di mattina.
Faccio un giro sul bagnasciuga, i miei pensieri corrono ancora a ieri notte, è stato bellissimo: mi ero sempre immaginata il tutto con un ragazzo, quando ero più piccola, ma a quanto pare la mia sorte era un'altra, ma per fortuna! Lei è tremiladuecentoinfinitamente volte meglio di quel pesce lesso di Kenji.
Squilla il telefono, è un messaggio di Ruby.Da Ruby:
"Notte di fuoco?" con tanto di faccina pervertita.Decido di fare l'antipatica, visto che "notte di fuoco" sono due parole con le quali inizia il pezzo di una canzone italiana che anche lei conosce.
A Ruby:
"Comincia la danza, di frecce con dietro attaccata una targa... dammi una special, l'estate che avanza, dammi una vespa e ti porto in vacanza!"Da Ruby:
"Mari! Guarda che sono seria, ti è piaciuta?"Ma guarda tu questa...
A Ruby:
"Ti sembrano cose da chiedere? Ovvio che si uu".Lei sembra contenta, mi risponde con un "evvai!" corredato da tante faccine, quindi direi che sono a posto.
Cammino ancora un po' sul bagnasciuga, anche se rischio di inciampare in un sasso e di ammazzarmi, ma riesco ad evitarlo.
Mi accorgo di essere arrivata un po' lontano dalla tenda, così torno indietro.
Sicuramente Kanan si sarà svegliata, è quasi l'alba e di solito si sveglia molto presto per andare a correre (sì, lo so, è pazza).
Voglio vedere l'alba con lei, quindi è meglio se si sbriga altrimenti la prendo a cuscinate... oppure la butto in mare.
No, meglio la prima opzione, non mi va di buttarla in acqua di prima mattina quando è ancora mezza addormentata.
"Kanan-chan! Sbrigati!" le grido, fiondandomi dentro la tenda.
Lei si stiracchia, e mi guarda un po' male.
"Ma che bisogno hai di urlare così?" domanda, ridendo.
"Sbrigati, che voglio vedere l'alba, ti aspetto fuori!"
Ritorno in riva al mare ad aspettarla, mentre i primi segni di luce compaiono all'orizzonte: se non si sbriga la prendo e la butto davvero in mare, questa ragazza, anche se la amo troppo per farle una cosa del genere... su, dai, un po' di romanticismo non fa vomitare nessuno, no?
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Deep Blue
FanfictionMi chiamo Kanan Matsuura e ho 18 anni. Voglio diventare una biologa marina. Quando ho scoperto di essere stata accettata in uno dei migliori college di Tokyo sono rimasta sorpresa e sono stata felicissima, non credevo che mi avrebbero ammesso! Vivo...