XLI

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Kanan Pov

Vediamo l'alba insieme abbracciate.
Vederla al mare è tutta un'altra cosa.
Ci stringiamo nella coperta e non diciamo una parola.
Dopo aver visto sorgere il sole prendiamo tutte le nostre cose e torniamo in camera.
Dobbiamo prepararci per le lezioni.
Quando siamo pronte andiamo a prenderci un caffè per svegliarci un po' e poi ci dividiamo.
In aula trovo Dia che mi sta aspettando.
Ha un sorrisetto ironico stampato in volto e io non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
Mi siedo vicino a lei e prendo il quaderno con gli appunti e una penna.
"Allora com'è stato?" Mi chiede sogghignando.
Cerco di simulare un espressione confusa.
"Di che parli?".
"Avanti, Mari ha vuotato il sacco con Ruby.
Sto aspettando" dice mettendosi comoda.
Le mancano solo i popcorn.
Sospiro.
"Va bene...
È stato meraviglioso.
Mi sono sentita completa da quel momento.
Sento che Mari ora è solo mia" le dico sinceramente.
Dia sorride.
"Sono contenta per voi, ma cosa farete con il ragazzo prediletto di suo padre?".
Sospiro di nuovo.
"Non lo so...
Se Mari ha deciso di non dire niente ai genitori ci deve essere un motivo...
Spero di non sbagliarmi ma il padre di Mari sembra tanto intenzionato a farla fidanzare con lui..."
Lei annuisce.
"Penso la stessa cosa.
Kanan spero che riuscirete a stare insieme" dice con tono incoraggiante.
La ringrazio e poi cominciamo a seguire la lezione che è cominciata.

***

Nei giorni successivi iniziamo gli esami e sono completamente fuori controllo.
Studio fino a tarda notte bevendo caffè fino ad addormentarmi, mi prendo poca cura di me stessa e di Mari.
Anche lei ha gli esami ma sembra tranquilla.
Mancano solo due giorni alla fine degli esami e io mi sento distrutta.
Infatti appena arrivo in camera non trovo Mari.
Lascio tutto sul tavolo di camera mia e mi butto sul letto ancora vestita.
Metto una sveglia per le 9 di sera.
Avrò dormito sei ore ore e sarò più rilassata a quel punto.
Dopo qualche minuto che mi sono stesa mi addormento.

Mari Pov

Ieri sera sono arrivata a casa tardi e Kanan stava ancora studiando.
Deve essere molto in ansia per gli esami, lo sono anche io ma lei è una ragazza così sensibile... vorrei fare qualcosa di più per aiutarla, sono preoccupata.
Questa mattina è uscita velocemente senza nemmeno aver fatto colazione, ha preso solo un caffè: gli esami uccidono, cioè, al confronto le scritte sulle sigarette fanno un baffo.
Ormai dovrebbe aver terminato le lezioni, io ho appena finito.
Saluto Ruby, che oggi passerà il pomeriggio in spiaggia con sua sorella, poi mi viene una bella idea. Anche io sto studiando molto, e visto che abbiamo biologia come materia in comune potremmo aiutarci a vicenda e sarebbe meno faticoso... almeno, credo.
Le scrivo, sembra piacerle la mia idea.
Mi siedo sotto un albero nel grande giardino del college e le mando la posizione su Whatsapp, anche perchè dirle che "sono sotto un albero." potrebbe essere leggermente vago in mezzo a questo verde.
L'appartamento è poco lontano qui, a piedi sono 5 minuti, quindi potremmo restare tutto il tempo che ci serve.
Appena arriva, posa la borsa a terra.
Mi saluta con un bacio e poi mi propone di fare una passeggiata: una buona idea per ripassare e fare anche attività fisica.
Ci facciamo domande a vicenda, per vedere quanto sappiamo sugli argomenti studiati.
"Il capodoglio è un pesce?" le chiedo, fingendo di essere l'insegnante di biologia.
"No, il capodoglio è un mammifero di ordine cetaceo." risponde ridacchiando con fare da saputella, facendomi anche la linguaccia.
"Brava la mia secchiona." Mi complimento.
"Mari..." vedo il suo sorriso spegnersi, e prima che possa finire la frase mi sviene tra le braccia.
La prendo in braccio cercando di non farmi prendere dal panico: probabilmente è solo molto stanca, lo ripeto... lo studio fa male!
La porto fino in camera, chiedendo a Ruby e Dia se potevano riportarci in appartamento le borse.
Mi avvicino a Kanan, sono preoccupatissima per lei: per fortuna, non ha febbre, quindi probabilmente tra poco si sveglierà.
Le gemelle mi portano le borse e mi salutano.
"Facci sapere come sta Mari." Mi dice Ruby.
"È una testa dura, quella ragazza, non ha neanche pranzato per studiare." Dia sorride, lasciandomi le borse.
"Prenditi cura di lei, ci sentiamo dopo."
saluto entrambe e torno dalla mia ragazza, che ha aperto gli occhi.
Per fortuna, sembra stare bene.
Mi siedo sul letto, accanto a lei, cercando di non picchiarla per lo spavento che mi ha fatto prendere.
"Kanan, hai finito di farmi prendere infarti?"
Lei si stropiccia gli occhi. "Cos'è successo?" domanda
"Mi sei praticamente svenuta tra le braccia, mi sono spaventata davvero tantissimo." le spiego.
Lei sospira.
"Non ho più tempo Mari, dopodomani ci sono gli esami finali e devo ripassare ancora tutto.
Per non parlare di domani che ho altri esami.
Devo rientrare tra i 100" Il college uccide... uccide, punto e basta!
"Ti stanno distruggendo... è giusto che tu ti prenda una pausa ogni tanto, passerai comunque gli esami!" ribatto.
"Passare non basta! Perchè non capisci?!" Sbotta esasperata. Che testona...
"Non dovresti sottovalutare la tua salute..." Mi alzo dal letto. "Ma fa pure come vuoi. Non mi sento di dirti ciò che sarebbe meglio che tu facessi, dopotutto non sono certo tua madre."
"Cosa dovrei fare secondo te?" domanda sbuffando.
"Dovresti studiare senza esagerare, prenditi un po' di tempo per liberare la mente, altrimenti lo stress sarà il tuo peggior nemico." la avviso. "Lo dico solo perchè ci tengo a te."
Sembra arrendersi. "Va bene..."
Evviva! Ho vinto!
"Credo che ti serva uno di questi..."
Mi avvicino a lei e la abbraccio.
Mi stringe forte e inizia a piangere.
"Non ce la faccio più...
Ho paura di non farcela Mari...
Se non ce la faccio non solo non potrò permettermi il secondo anno ma ti perderò". confessa, tra le lacrime.
"Tu ci riuscirai... mi rifiuto di stare qui senza di te." la tengo stretta a me.
"Senza di te questo posto sarebbe uno schifo... però se tu piangi..."
viene da piangere pure a me, e decido che non mi importa, posso farlo.
I sentimenti valgono molto di più delle parole.
Io non voglio perdere lei, lei non vuole perdere me.
Più tardi studieremo ancora un po', ma le impedirò di fare le ore piccole anche a costo di ricevere un vaffanculo o più.
La amo, e voglio proteggerla.

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