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Kanan Pov

"Quindi è cosí che è andata" dico al nonno tirando su con il naso.
Ci siamo seduti su un sedile della barca.
Gli ho raccontato tutto quello che è successo e non mi ha interrotto neanche una volta.
Mi fa segno di abbracciarlo e cosí faccio tornando a piangere.
Non piango quasi mai lui lo sa, lo faccio solo quando sono a pezzi.
"Mi dispiace tanto Kanan.
Mari mi sembrava davvero la ragazza che faceva per te.
È pazzesco che lei non si sia opposta neanche un po'...
Tanto valeva non cominciare nulla.
State soffrendo entrambe moltissimo" mi sussurra.
Annuisco.
"Mi sento a pezzi nonno...
Lei è tutto per me e scoprire la verità mi ha spezzato.
Ho dovuto essere spietata per non farla portare via se no non si sarebbe arresa...
Mi ha lasciato questo prima di partire".
Le mostro il biglietto e l'ipod con le canzoni.
Mio nonno sorride tristemente.
"Devi essere forte Kanan.
Goditi l'estate, divertiti e non pensarci".
Annuisco.
"Non posso neanche godermi troppo l'estate perchè quello stronzo del suo fidanzato mi ha fatto togliere la borsa di studio.
Sono nella merda..." sussurro.
A mio nonno non danno fastidio le parolacce quando sono necessarie.
"Potrei aiutarti, ma so che non me lo lasceresti fare".
Annuisco.
"Conto di lavorare sul ristorante sulla spiaggia di sera".
"Va bene ma non ti affaticare troppo.
Questa è una vacanza".
Lo so ma in qualche modo i soldi li devo trovare.
È difficile ma lo devo fare.
Lei non è tua mi ripeto.
Non lo è mai stata.

***

Le vacanze passano tranquillamente.
La sera lavoro al ristorante mentre la mattina mi riposo e faccio surf o nuoto.
Nel pomeriggio porto in giro la barca con i clienti, ma non lo faccio sempre.
Il nonno ha trovato una ragazza della mia età che ama il mare quanto noi.
L'aiuta anche la mattina con il mercato e va a pesca con lui.
Sono felice.
È una brava ragazza Aiko e non si lamenta mai del tanto lavoro che c'è da fare nonostante la paga bassa.
Sto condividendo molto tempo con lei e francamente mi sento bene.
Cerco di non pensare a Mari, Aiko mi aiuta a non pensarci.
Sa che ho avuto una grossa delusione di amore.
Andiamo spesso a fare sub insieme e le sto insegnando a surfare.
È mattina tardi e sto aspettando che Aiko arrivi dal mercato.
Oggi è davvero una bella giornata e immergersi sarà fantastico.
Ho fra le mani l'ipod di Mari.
È passato tanto tempo e finalmente mi sento di ascoltare le canzoni.
Attacco il cavo e comincio ad ascoltare.
Ben presto sento le lacrime scendere sulle mie guance e penso a tutti i momenti passati insieme.
Non ce la faccio.
Stoppo, lo spengo e lo metto di nuovo in borsa.
Da lontano vedo Aiko che sta correndo con il suo borsone e mi asciugo in fretta le lacrime.
"Hey scusa per il ritardo, tutto bene?" Mi chiede la castana preoccupata.
Annuisco.
"Si scusami, stavo ascoltando delle canzoni che mi hanno fatto emozionare" confesso.
Lei annuisce.
Si inginocchia sulla sabbia e mi abbraccia.
"Mi dispiace che faccia cosí male".
Ha capito che sto male per Mari.
Ricambio l'abbraccio e sento il bisogno di sfogarmi.
Piango finchè non ho più lacrime da versare e Aiko è quí con me.
Mi consola e mi sussurra che le cose cambieranno.
Che la supererò.
Qualche giorno prima ho visto l'articolo in cui il fidanzamento è stato confermato e da quel giorno è stato un inferno per me.
È successo.
Ricordo le parole di mio nonno quando ha letto l'articolo dopo di me.
"Devi lasciarla andare, questo è il suo destino, non puoi farci niente.
Ti riprenderai, vedrai".
Deve succedere, so che non c'è speranza.
"Andiamo è già tardi" dico alzandomi.
"Kanan..."
Mi asciugo le lacrime e raccolgo tutto dirigendomi verso la barca.
Vedo Aiko seguirmi e sorridermi.
"Sarà una meraviglia fare immersioni oggi" mi dice mentre avvio il motore.
Annuisco e partiamo.
Dopo una decina di minuti spengo il
motore faccio scendere l'ancora e ci mettiamo le mute.
Ben presto siamo sott'acqua ad esplorare le meraviglie dell'oceano.
Stiamo molto la sotto e mi fa sentire bene tutto questo silenzio.
È meraviglioso l'oceano.
Io e Aiko nuotiamo insieme e ci divertiamo molto.
Quando torniamo in superficie prima salgo io sulla scaletta e poi aiuto lei.
Tutto il peso delle mute e delle bombole non sono il massimo.
Ci lasciamo il bikini e prendiamo il sole pranzando e chiacchierando.
Aiko mi dice che finalmente andrà al college e quando scopre che verrà nel mio sono molto felice.
Frequenterà i miei stessi corsi ed essendo al secondo anno passeremo un sacco di tempo insieme.

Mari Pov

Finalmente sono tornata al college.
Kenji ed io scendiamo dalla limousine e lui mi aiuta a scaricare la valigia. "Come dobbiamo comportarci?" gli chiedo.
"Come si aspettano da noi, purtroppo." sospira, ridacchiando.
Ormai siamo migliori amici, durante queste vacanze ci siamo confidati un sacco di cose, e soprattutto abbiamo parlato un po' di quanto i nostri genitori siano persone rigide.
Mi prende per mano.
"Andiamo, futura mogliettina." entrambi scoppiamo a ridere, salutando l'autista e andando verso l'entrata del college.
"Ti accompagno alla tua stanza. Ah, a proposito, come tua compagna di stanza c'è ancora _lei_ purtroppo per te" mi dice Kenji, mentre facciamo le scale.
"Che scatole stare in stanza con lei." prendiamo le chiavi in reception. "Eppure, non vedo l'ora di vederla..." lui mi ferma.
"Mari, questo è farsi male da soli. Cerca di non pensare a lei, non ti ha mai amato, ignorala"
annuisco, mentre mi accompagna in camera.
Mi aiuta a sistemare le valige, poi mi saluta sull'uscio con un abbraccio.
"A domani, ciao Mari." mi saluta, rispondendo ad una chiamata di suo padre. "Ciao, a domani."
Kanan è seduta sul divano, io mi limito a salutarla con la mano, sorridendo forzatamente.
Sospiro: spero che non sia troppo evidente la mia tristezza...
I giorni passano, io e lei non ci parliamo mai.
Forse mi vede trattenere le lacrime e sorridere, l'importante è che le persone credano che vada tutto bene.
Già, credano nella mia felicità.
Adesso, mentre ascolto Ligabue, un cantante italiano, con le cuffie, una frase mi colpisce:
"Sono sempre i sogni a dare forma al mondo
sono sempre i sogni a fare la realtà...".
Magari, se fossero davvero i sogni a fare la realtà potrei aver avuto una storia felice con una ragazza sincera, senza che quest'ultima amasse un ragazzo e senza i miei genitori così costrittivi.
Come vorrei che queste parole fossero vere...
sono stanca di nascondere tutto dietro ai sorrisi, per poi sfogarmi solo quando sono con Kenji o con le gemelle Kurosawa.
In classe con me c'è una nuova ragazza, Clare, di origine inglese.
È venuta a studiare qui perchè dicono sia il miglior college per veterinaria ed è in classe con me.
La aiuto con la lingua, visto che so parlare sia inglese che giapponese, ma se la cava abbastanza bene perchè ha seguito un corso intensivo con alcuni madrelingua prima di venire qui.
Ogni tanto esco con lei assieme a Ruby e Dia e questo mi aiuta molto ad uscire dalla mia camera e trovare un po' di pace.
"Come stai?" mi chiede infatti Dia, quando usciamo per un gelato.
"Al solito." rispondo, mentre Clare mi porge il mio cono alla fragola.
"Grazie, Clare. E grazie, a tutte quante."
sanno benissimo che mi riferisco al loro supporto, e ricevo un abbraccio di gruppo.
Mi viene da piangere, mi ricordo i suoi di abbracci, ma stavolta non mi trattengo: era da troppo tempo che non mi sfogavo.
"Andrà tutto bene." mi promette Ruby.
Annuisco, asciugandomi le lacrime e convincendo me stessa che quella ragazza non mi ha mai voluto sul serio.
Il mio cuore non appartiene a nessuno.

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