XXXV

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Kanan Pov

È pomeriggio tardi quando usciamo per andare al mare.
Faremo solo una passeggiata, fa troppo freddo per fare surf.
Ci facciamo un po di foto con la sua nuova polaroid e le chiedo se posso tenerne una in cui mi da un bacio sulla guancia mentre mi abbraccia da dietro.
Lei me la da volentieri scrivendoci una dedica dietro.
Passeggiamo chiacchierando del più e del meno e mi ricordo che il nostro primo anno al college è quasi terminato.
Fra poco ci saranno gli esami di fine anno e io mi sento abbastanza tesa.
Dovrò ridurre gli orari di lavoro anche se mi scoccia.
Voglio dare del mio meglio e se sono stanca per il lavoro so che non posso farlo.
"Fra poco ci saranno gli esami di fine corso come ti senti?" Le chiedo curiosa.
"Come mi sento per gli esami? Spero che vada tutto bene." sospira.
" Tu?"
"Un po nervosa" dico ridacchiando.
Lei pensa che studi tantissimo visto che gli dico che sto sempre in biblioteca...
"Ma dai; sarai prontissima." mi rassicura.
"Se hai bisogno di una mano per ripassare ti aiuto volentieri."
Annuisco stringendomi nel cappotto.
"Hai freddo? Vuoi tornare dentro?"
"No, è tutto apposto..."
"Sicura?" mi prende la mano. "Guarda che se è successo qualcosa a me lo puoi dire."
E come potrei ora?
Non si fiderebbe più di me...
Probabilmente il prossimo anno non avrò più la borsa di studio...
Dovrò lavorare tutti i giorni...
"No tranquilla"
"Mi fido, ma solo perchè sei tu." mi da un bacio sulla guancia.
"Entriamo però ora, sto congelando."
Annuisco.
"Torniamo al campus o vuoi fare qualcosa?".
"Va bene tutto; basta evitare di diventare un ghiacciolo." ridacchio.
"Quanto rompi... ti va una cioccolata calda?".
Annuisco.
"Andiamooo" dico iniziando a correre.
"Ma dai, aspettami!"
Per ripicca mi salta sulla schiena.
"Andiamo al galoppo!" Corro via con lei che urla.
Mi diverto da morire.
"Kaaaanaaaaaan sei pazza! Pazza!" ride divertita.
"Siii pazza di te" dico correndo ancora più veloce scivolando con maestria sulla neve ghiacciata.
"Anche io, ma non puoi fare la smielata mentre rischio di cad..."
La tengo salda.
Non la farò cadere.
"Va bene se non ti fidi di me ti lascerò cadere" dico facendo finta facendole prendere un colpo.
"Ma quanto puoi essere stronza... ma mi piaci anche per questo."
Si metto con le braccia attorno al suo collo.
"Come ho fatto a perdere la testa per una pazza come te?" Chiede divertita.
Sorrido.
"Dai pago io questa volta" dico sorridendo.
Mi avvicino a un carretto del caffè.
"Dimmi cosa vuoi"
"La cioccolata va benissimo, ma la prossima volta tocca a me eh."
Le compro una cioccolata mentre io mi prendo un cappuccino.
La faccio scendere e glielo porgo.
Questo è il massimo che posso fare ora...
"Grazie, è stato troppo divertente. E grazie per la cioccolata." Mi prendo per mano mi porta dove c'è una panchina, poi ci sediamo.
"Di niente per cosí poco..."
"Io adoro la cioccolata, e poi sinceramente quello che mi importa è stare con te, qualunque cosa si faccia."
Le prendo la mano.
"Mari, io voglio baciarti quando mi pare...
Sono innamorata sul serio di te..."
"Kanan..." probabilmente sono rossa tipo... tipo un peperone.
"Anche io lo sono, ne sono felice però, sopratutto quando ti sento parlare così..."
lascio la cioccolata ormai finita sulla panchina, e mi bacia.
Quanto può essere dolce questa ragazza?
"Vuoi essere la mia ragazza?" Le chiedo titubante.
Non so se questo sia il momento giusto.
"Non voglio essere la tua ragazza. IO TI OBBLIGO PER CONTRATTO a farmi diventare la tua ragazza, Kanan-chan."
Aww muoio.
Ci baciamo.
"Mari..."
"Dimmi..."
Strofino il naso sul suo collo.
"Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, non lasciarmi mai per nessun motivo promesso?".
"Non ti lascerò mai, se lo facessi penso che perderei una parte di me."
L'abbraccio forte.
So che queste sono parole in fondo perchè so che lei nasconde qualcosa come faccio io.
Ma per ora mi godo questa pace meravigliosa.

Mari Pov

Passo la serata assieme alla mia ragazza, oddio, che bello dire questa parola.
"Ti ringrazio per oggi, sono felice di essere la tua fidanzata" le confesso, baciandola prima di addormentarmi accanto a lei.
Stasera dormiremo insieme; senza fare nulla di che: solo baci ed abbracci, si sta bene con le sue braccia che mi tengono stretta mentre mi tuffo nel mondo dei sogni.

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La mattina dopo, abbiamo una lezione assieme per due ore.
Mentre aspettiamo che la prof finisca l'appello, ci mettiamo a chiacchierare tra noi.
"Avete finito di fare confusione, voi due?" sbotta il tizio davanti a noi.
"No, perchè?" domanda Kanan ridendo.
"Sembrate due oche." commenta ancora il tipo... dovrebbe chiamarsi Alex credo.
"Come ti permetti?!" ribatte la mia ragazza.
"Mi permetto, visto che tu non sei altro che una che si monta la testa solo perchè sa fare surf."
Adesso davvero, gli spacco la faccia.
Lo invito a ripetere quello che ha detto, ma lui crede anche di farmi paura. "Che fai, difendi la tua fidanzatina?" ridacchia.
"Perchè, è per caso un reato?" domando, irritata.
Lui annuisce. "L'unico amore che può esistere è quello tra un uomo ed una donna, ignoranti." ci sfotte. "Mi fate schifo."
Kanan ci rimane molto male, ma io cerco di stare calma per non prenderlo a sberle, devo essere più forte di lui.
"Se non ti dispiace, io e lei abbiamo deciso di farti schifo insieme."
Visto che siamo in ultimo banco e ognuno si sta facendo i cavoli suoi a parte quel rompiscatole di Alex, ne approfitto per baciare Kanan davanti a lui.
Finalmente, sta zitto.
"Che ti va di fare oggi dopo la lezione?" le chiedo.
"Lo so che è presto ma io devo mettermi sotto subito per gli esami...
Per sai..." sussurra.
"Cioè... in che senso?" non capisco, sembra preoccupata, ma tanto agli esami andrà benissimo.
Il ragazzo davanti a noi si gira sogghignando.
"Sveglia!
La tua ragazza poveraccia cerca una borsa di studio!". Cosa ha appena detto lo stronzo vivente?
"Ma tu come ti permetti di immischiarti nelle nostre conversazioni? Sopratutto, qualcuno ti ha interpellato?" mi fa incavolare, come si permette?
"È la verità?"
Kanan annuisce. "Devo essere tra i primi della classe per averla..." mi spiega.
Alex ride mentre sembra quasi che lei voglia sparire dalla faccia della terra.
"Hai visto? Come ho detto io.
Poveraccia".
Prima o poi gli arriva un ceffone.
"Sei proprio uno stronzo. Lei farà quel che vuole, ma l'unica cosa che puoi fare tu è andare a fanculo"
Il tizio scoppia a ridere.
"Sta zitta lesbica o giuro che lo farò sapere a tutti" dice con cattiveria.
E ora che si fa?
Sento Kanan prendermi per mano... forse sa che potrei picchiarlo.
"Andiamo via, quel cretino non ha capito nulla" propongo.
"No." ribatte lei "Io non salterò una lezione per uno come te.
Fatti cazzi tuoi o giuro che ti farò prendere a calci da questi stessi piedi" dice prendendolo per il colletto tirandolo su.
Lui annuisce impaurito.
Lo lascia andare.
"Vorremmo essere lasciate solo se non ti spiace ora" dice lei con tono duro.
Lui si sposta immediatamente andando nei primi banchi. La sento imprecare.
"Kanan..." le stringo la mano. "Sei una persona coraggiosa." la voglio confortare, non mi importa se quel tipo rompe le palle.
"Sono una poveraccia e ora lo sai anche tu" dice ringhiando.
"Lo capisci che a me non importa?! Se ti giudicano ancora lì prendo a schiaffi, ma a me di quello che sei..." ho le lacrime agli occhi. "Di quello che sei non mi importa,io ti vorrò bene comunque!"
Non mi guarda neanche... Oh, manca l'insegnante.
"Ho bisogno di stare un po da sola" prende i libri ed esce senza dire altro.
"Oh... okay."
Dopo un po' che Kanan è uscita, me ne vado anche io. Sono triste, arrabbiata con me stessa per non aver capito prima che qualcosa non andava, sono stata una stupida.
Però... mi sarebbe piaciuto poterle essere d'aiuto e invece niente, come al solito non sono riuscita a fare nulla di utile... ora forse mi odierà, perchè non sono riuscita a capirla.
Fuori piove: perfetto, giusto perchè non ho l'ombrello.
Mi avvolgo nel cappotto, maledizione, non ho il cappuccio: poco male, mi laverò i capelli una volta in appartamento. Immagino che Kanan sarà in biblioteca come al solito, a studiare.
Corro fino in appartamento, e appena arrivo mi tolgo il giubbotto: è completamente zuppo d'acqua come i capelli e le scarpe.
Mi faccio una doccia calda, poi mi preparo una cioccolata e mi metto sul divano, con una coperta di quelle super morbide: credo sia di Kanan, spero non le dispiaccia... dopotutto ora è la mia ragazza, almeno credo. Non ho ancora capito se è arrabbiata con me o meno, era una situazione troppo incasinata.
Appena finisco la cioccolata la appoggio al tavolino e mi addormento sul divano, pensando a lei.
Kanan... perdonami per non averti capita prima, ma ho sempre la testa tra le nuvole.

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