XI

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Kanan Pov

Le vacanze passano in fretta, il tempo per ora è stato meraviglioso e fare il servizio turistico di pomeriggio è stato sempre bello.
La gente che paga per fare immersioni subaquee e girare le grotte è entusiasta e simpatica.
Ho molto da fare quí ma trovo del tempo per me stessa la mattina e la sera per fare delle immersioni da sola e studiare.
Non sento Mari molto spesso, sono sicura che si sta divertendo con i suoi amici mentre io come al solito sono una solitaria.
Mi manca la sua presenza e quando ogni tanto ci vediamo in videochiamata mi sento molto felice.
Quí ho rivisto delle amiche con cui andavo al liceo.
Dicono che potrei provare qualcosa per lei ma non le ascolto è solo un'amica, provo solo sentimenti di amicizia per lei.
Roba da matti, io e lei qualcosa di più?
No, sono etero e lei non ricambierebbe.
Sto pensando a cose strane, ho sempre letto manga shojo, ho avuto qualche relazione con qualche ragazzo ma nessuno mi è mai interessato da starci veramente insieme.
Quindi per correttezza la facevo finita.
Non ho mai letto di Yuri, non sono mai stata interessata al genere diamine.
Fra poco torneró al college, sono felice ma sarà dura lasciare di nuovo il mare.
In questi casi penso che se riusciró a finire il college con ottimi risultati riusciró a fare carriera e a quel punto il mare sarà il mio lavoro e finalmente avró esaudito il mio sogno.
Prendo la cassa con dentro il pesce che stamattina mio nonno ha pescato e lo metto sul furgone insieme alle altre casse per andarlo a vendere al mercato.
Cerco di fare il più possibile visto che quando andró via il nonno se la dovrà cavare da solo.
Entro in macchina e parto per il centro dove oggi c'è il mercato.
Abbiamo uno stand tutto nostro dove vendere la nostra merce che aspetta solo me.
Avvio la riproduzione casuale sul cellulare e parte una canzone che avevo sentito sul telefono di Mari.
Mari, chissà come se la sta cavando.

Mari Pov

Le vacanze sono quasi finite, ma non sono affatto triste: Mi mancano le lezioni, mi manca un po' tutto del campus, ma soprattutto Kanan.
Sono appena tornata dalle terme e ora me ne sto sdraiata sul letto, aspettando che mio padre finalmente torni a casa dopo tutto quel tempo che ha passato in inghilterra per lavoro. Con lui dovrebbe esserci anche Kenji, quello che sarà il mio futuro sposo, a quanto hanno deciso mamma e papà.
Mi lego i capelli in una treccia, adornandola di ibiscus, alcuni tra i miei fiori preferiti, che adora anche mio padre.
Indosso un abito rosso in tinta con i fiori, un regalo di mia madre per lo scorso natale.
Sono pronta per incontrare papà, non vedo l'ora di vederlo... quanto a Kenji, farei volentieri a meno.
Scendo le scale per andare nel suo studio, dove la segretaria mi farà entrare per vedere papà.
"Signorina Mari, che piacere vederla così elegante" sorride Mikane, la segretaria.
"Ciao Mikane, mio padre è già arrivato?" chiedo, con una punta di emozione nella voce.
"Signorina, a quanto pare suo padre dovrà stare via un altro paio di mesi... Kenji doveva arrivare con lui, quindi neanche lui ci sarà" la interrompo subito.
"Grazie Mikane. Ah, avvisa in cucina che stasera non ceno, grazie." corro in camera mia, tuffandomi immediatamente sul letto, in lacrime.
Sono distrutta mentalmente e fisicamente, mi ero preparata così solo per lui e quell'odioso di Kenji!
Mio padre... oh, papà, ma perchè non ci sei mai?
Mi tolgo i fiori dai capelli, butto il vestito nell'armadio e mi corico sul letto, con la treccia tutta sfatta.
Ho solo voglia di dormire...
Kanan, se ora fosse qui potrei sfogarmi con lei, guardare qualche puntata di  Big Bang Theory e mangiare gelato fino a farmi venire il mal di pancia.
Lei è l'unica persona che a quanto pare tiene a me... e se la chiamassi?
Mentre compongo il numero mi tremano le mani, chiamare le persone mi mette sempre in agitazione.
Lei sembra confusa quando risponde, quindi le chiedo immediatamente se per caso è un momento no per una telefonata.
"No, tranquilla. Avevi bisogno di qualcosa?" domanda, disponibile come sempre.
"Avevo bisogno solo di parlare con qualcuno, sai, mio padre non è tornato a casa per le vacanze" spiego. "Tu invece tutto bene?" chiedo poi, per non sembrare una scocciatrice con i miei problemi.
Lei è sempre premurosa nei miei confronti.
"Ah, mi spiace tanto" dice infatti. Poi mi chiede di mia madre per sviare la conversazione, cosa di cui la ringrazio  confermandomi poi che da lei va tutto bene.
"Tranquilla, non fa nulla. Mamma è passata un paio di volte... ma dopotutto se non è venuto papà non è venuto nemmeno quello scocciatore di Kenji" dico ridendo.
Cavolo... ho nominato Kenji, ed ora?
"Kenji? Chi è questo Kenji?" La sento ridere abbastanza nervosamente.
"Il figlio di un amico di papà, un essere umano detestabile da chiunque" decido di cambiare argomento per farla sentire più a suo agio.
"E tuo nonno? Sta bene?"
Lei ignora la mia domanda, chiedendo se Kenji è un tipo snob.
"Si, abbastanza." cerco di sviare l'argomento Kenjistronzo "Non so se tu te ne sia accorta, ti ho chiesto come sta tuo nonno" scoppio a ridere di cuore, immaginando Kanan davanti a me guardarmi male come a dire 《non me ne sono dimenticata, mia cara》.
La sento sbuffare divertita.
"Mio nonno sta bene, è ancora giovane e non ha problemi che di solito hanno i nonni".
Che mito suo nonno, parlare con lei mi fa tornare di buon umore.
"Tra un po' si torna al college" la canzono, ridendo.
Ride per quello che ho appena detto
"Essì contenta?" commenta.
La immagino in riva al mare, a guardare il cielo.
"Sì, direi..." arrossisco, ma per fortuna lei non può vedermi "Sai, mi mancano le maratone di serie tv con te."
Lei sembra d'accordo: "Per fortuna che io e te sappiamo bene l'inglese se no non capiremmo nulla di the big bang theory"
Ha ragione, no english no party.
"Stai meglio ora? Ti sento più felice" domanda poi, con tono sereno.
"Si, grazie, se non ci fossi stata tu..." mi mordo il labbro, nervosa. "Se non ci fossi stata tu probabilmente ora sarei chiusa nella mia stanza a piangere... grazie, Kanan, scusa il disturbo, ciao"
imbarazzatissima per quello che ho detto la saluto rapidamente e metto giù la chiamata, sperando mi capisca.
No, ho sbagliato... ho sbagliato, scusami, Kanan.
Le lascio un messaggio sulla segreteria, promettendole che la richiamerò, poggiando il telefono a caricare sul comodino.
Notte, Mari, mi spiace tanto, davvero tanto.

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