XXXIII

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Kanan Pov

Passeggiamo un po chiacchierando di cosa abbiamo fatto durante le vacanze.
Mari mi racconta che si è annoiata molto e Kenji l'amico di suo padre le sta sempre addosso.
Quanto lo odio vorrei che sparisse dalla faccia della terra.
Sono molto contenta quando scopro che questa sera dormirà da me, è davvero un primo dell'anno meraviglioso.
Dopo avere parlato un po con mio nonno le mostro la casa e andiamo nella mia stanza.
Le preparo un futon e le presto un mio pigiama.
Lei si cambia nel bagno mentre io mi cambio in camera mia.
Sistemato tutto spengo la luce e ci mettiamo nei futon che abbiamo unito e parliamo.
Ogni tanto ci scambiamo qualche bacio e ci abbracciamo.
Sono felice anche se non stiamo facendo nulla di che, ma per me è importante andarci piano perchè Mari per me è importante.
Vediamo insieme l'alba abbracciate.
È bellissima ed è bellissimo vederla con la ragazza che mi piace.
Dopo un po ci addormentiamo.

***

Ci svegliamo tardi ma mio nonno non dice niente.
Facciamo colazione e poi dopo aver ringraziato mio nonno Mari va a casa.
Le dico che visto che starà con i suoi nonni per qualche giorno la chiamerò con la luce della barca di mio nonno.
Lei abita in una villetta in alto quindi di sicuro la vedrà.

***

Cosí passano i giorni e io sono felicissima di stare con lei.
Le faccio fare un giro in barca e pranziamo insieme.
Ma purtroppo questa sera se ne deve andare e io sono triste.
Ma fra una settimana torneremo al college quindi posso aspettare.
Io e i suoi nonni l'accompagnamo alla stazione dei treni e l'abbraccio forte dicendole che ci saremmo sentite presto.
Lei l'ha presa sicuramente peggio di me, ha la faccia di chi non vorrebbe mai andarsene ma deve.
Siamo solo amiche per la sua famiglia e non deve farne un dramma ci rivedremo presto.
Ci salutiamo con un'altro abbraccio e saluta i nonni per poi salire sul treno.
Mi saluta appena si siede sul suo posto con la mano e io faccio lo stesso.
A presto Mari.

Mari Pov

Da quando sono tornata a casa, i bellissimi giorni che ho passato con Kanan mi sono sembrati così lontani... quasi un miraggio.
Per fortuna, domani tornerò al college e la rivedrò. La sento tutte le sere, ma dentro me so che le ho raccontato tante bugie.
Kanan, se solo sapesse la verità sulla mia famiglia probabilmente non vorrebbe più vedermi. Decido di lasciar fare il suo corso al destino... perchè accelerare i fatti quando puoi stare accanto alla persona che ami? Può sembrare egoistico, ma se non potessi più vederla soffrirei, ma anche lei soffrirebbe.
Rivelando la mia vera identità lo saprebbero tutti e a quel punto mio padre mi farebbe lasciare gli studi, portandomi verso l'incubo che mi sta aspettando dietro l'angolo: fidanzarmi con Kenji per la sua gioia.
Comincio a preparare la valigia, mettendo dentro tutti i vestiti che mi serviranno, il mio capello preferito e una valanga di accessori per capelli che amo, non bastano mai.
Poi sistemo lo zaino, mettendo al suo interno i libri, le cuffie, il portafoglio e il biglietto del treno per andare al college.
Sono indecisa su come vestirmi, ma decido di pensarci in un secondo momento, magari dopo.
Prendo dalla borsa che avevo dai nonni alcune foto: le ho stampate collegando il cellulare alla stampante, ora posso guardarle con calma.
Nella prima, fatta da Ruby, io e Kanan ci stiamo dando un bacio, con dietro l'alba e il mare. È bellissima, così la incollo in una pagina della mia agenda.
La seconda è un selfie che ho fatto con la ragazza che amo e le gemelle Kurosawa durante la festa di fine anno, quindi decido di incollare anche questa all'agenda.
Le altre le conservo in una tasca della borsa, deciderò dove metterle una volta arrivata al college.
Mentre sto finendo di preparare le mie cose, verso le 21, in camera mia entra Kenji.
"Mari, disturbo?"
Lui?! Qui?!
"Eh... cosa ci fai qui?" lui sorride. "Sono venuto a dirti che se tutto va come deve ci fidanzeremo appena finirai il tuo secondo anno di college. Buona serata." esce dalla porta senza aspettare una risposta.
CHE COSA?!
No, non è giusto. Non voglio...
Comincio a piangere, è più forte di me.
Mi fiondo nel letto, affondando il volto nel cuscino.
Un peso scivola lentamente sul mio cuore, la certezza che la ragazza che amo prima o poi sarò costretta a vedere in segreto perchè mio padre potrebbe addirittura minacciarla di non farsi mai più vedere.
Ho paura, non voglio che la mia vita sia scelta da altri.
Prendo un fazzoletto e mi asciugo gli occhi.
Basta piangere, devo essere forte.
Domani vedrò Kanan, la mia bellissima Kanan, farò finta di nulla e l'amerò come ho sempre fatto.
"Ciao Kanan, dormi bene, a domani. Ti aspetto in stazione se ti va❤" le scrivo, ma mi addormento prima di ricevere la sua risposta, con il telefono ancora in mano.

39💛

Kanan Pov

Le vacanze sono finite.
Ho il treno fra un'ora.
Dopo essermi vestita prendo il borsone e mi metto il cappotto con una sciarpona che mi ha regalato mio nonno per natale.
L'adoro è calda e morbida come la pelliccia di una volpe.
Mio nonno insiste per accompegnarmi in stazione e durante il tragitto parliamo un po di Mari.
In questi giorni non lo abbiamo fatto perchè eravamo un po indaffarati ma ora possiamo farlo.
Mio nonno è impressionato.
Di solito fa fatica a farsi piacere la gente, come me del resto.
Ma Mari gli è piaciuta da subito.
Mi fa arrossire quando mi dice che a entrambe brillavano gli occhi quando ci siamo viste.
Mi ha chiesto se ci siamo già dette il famoso ti amo e perchè ancora non siamo fidanzate.
Li rispondo che mi sembra ancora presto per dirglielo.
E per la questione di stare insieme, penso che la famiglia di Mari sia molto tradizionalista e penso ma spero che sia solo una mia stupida impressione, il padre si Mari voglia fare sposare la figlia con quel figlio di papà di Kenshiro.
Si esatto cosí l'ho sopranominato.
Rido e mio nonno ride con me per la battuta che ho fatto.
Mi dice che spera come me che prima o poi le cose cambiano.
Vuole che io sia felice.
Ci salutiamo in stazione con un abbraccio e gli dico che lo chiamerò presto.
Io e Mari abbiamo preso le coincidenze quindi in teoria lei dovrebbe salire sul mio stesso treno.
Durante il tragitto che mi separa dal paese di Mari ascolto un po la musica leggendo un libro.
Arrivata a destinazione il treno si ferma e vedo Mari.
Alzo la mano per salutarla e lei mi vede e sale sul treno sorridendo.
Poco dopo entra nella carrozza.
"Kanan!"
Le vado incontro, sono troppo felice di vederla.
In pratica Mari mi salta in braccio e io la saluto sorridendo accarezzandole i capelli.
"Ciao Mari".
"Non ne potevo più, questa settimana mi è sembrata un'eternità." le prendo il viso tra le mani per baciarla mentre lei mi accarezza i capelli.
Aw è troppo dolce.
Sembra una gattina in cerca di attenzioni.
Ci baciamo per un po e poi lei si siede vicino a me.
"Ho una richiesta mooolto importante da farti, Kanan-chan; riguarda l'appartamento"
Non vorrà mica andarsene?
"Ti ascolto" dico un po titubante.
"Non voglio dormire da sola nella mia stanza stanotte, mi fai compagnia?" chiedo, facendo gli occhi dolci.
Sospiro e annuisco.
Niente di grave.
"Certo ma non abituartici, l'ultima volta mi sono svegliata con la tua dolce testolina sulle mie tette" dico ridacchiando.
"Hai qualcosa contro?" ridacchio. "La mia testolina ama le tette."
"Ama cosa?" Dico gonfiando le guance.
"Hai sentito bene, non fare la finta tonta, Kanan." scoppio a ridere
"Peccato che non ami solo le mie.
Andranno a dormire nella loro camera allora" dico gonfiandole ancora di più.
"Guarda che io amo solo le tue, baka." sorrido maliziosamente. "Se proprio ci tieni ne avrai una dimostrazione pratica."
Spero non mi prenda per una pazza molestratrice, ma tanto nessuno può dirmi nulla se non lei, siamo solo noi qui.
Arrossisco e mi mordo il labbro inferiore.
"Fa-fa come vuoi".
Non voglio spaventarla.
"Guarda che non ti obbligo." le accarezzo i capelli.
"o forse si..."
Mi mordo di nuovo il labbro inferiore.
"Mari..."
La mia voce ha un che di implorante.
Ho bisogno del suo tocco ora!
"Sia lodata tua madre..." oh Gesù, date una statua alla donna che le ha donato codeste tette per favore.
"Sei perfetta."
Appoggio la testa sulla sua spalla e la lascio fare.
Non riesco a trattenere un gemito.
Maledizione.
Non ho mai avuto voglia di...
Se può farlo lei posso farlo anche io.
Avvicino le mani al suo seno e le tocco.
Wow, non ha nulla da invidiare a me!
"Kanan..." adoro, adoro troppo.
Mi appoggio a lei, trattenendo i gemiti... cazzo, e mio padre che mi riteneva etero! Sogna papà, sogna!
Mi sposto e comincio a baciarla continuando a toccarle i seni.
Inizio a non pensare più lucidamente.
Devo-devo fermarmi...
Siamo su un fottuto treno!
"Kanan..." comincio ad accarezzarle i capelli.
Diavolo, però... siamo su un cazzo di treno... insomma, potrebbero salire persone a momenti!
Anche se vorrei tanto, solo che...
"Mi sa che siamo quasi arrivate in stazione..." sospiro.
"Peccato" aggiungo sottovoce.
Uffa!
"Stavo pensando la stessa cosa" dico ridacchiando.
Sarà molto difficile non saltarle addosso ora che stiamo prendendo così tanta confidenza.
La voce automatica del treno segna la nostra fermata.
È davvero ora di scendere

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