Stai bene?.3

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Finalmente sabato! Stamattina mi sono svegliata con più entusiasmo, consapevole che domani posso dormire quanto voglio. Sono le 7:35 ed ho appena finito di prepararmi, perfetto faccio anche in tempo a fare colazione. <<Buongiorno famiglia>> urlo mentre scendo le scale <<buongiorno raggio di sole>> risponde mia madre mostrando uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Amo questo soprannome dato da mia mamma, mi chiama così da quando era piccola. Mi siedo a tavola e dopo aver finito di bere il latte con i cereali prendo il mio adorato zaino nero con le borchie <<Andiamo Eth, ciao ma, ciao pa>> dico prima di dirigermi in macchina. Dopo il breve tragitto casa-scuola parcheggio e saluto con un bacio il mio fratellino dopodiché mi dirigo verso la mia banda di matti. 

<<Ehilà matti>> saluto sorridendo <<buongiorno Mad>> rispondono i presenti, ma non erano tutti mancava qualcuno, quel qualcuno <<Justin?>> chiedo con tono un po preoccupato, <<è appena andato in bagno con una finta biondina niente male del terzo>> rispose ridendo Rayan <<Ah>> riuscì solo a dire. In quel momento mi senti come se fossi chiusa in una bolla, proprio come se per me si fosse fermato il tempo. Ero immersa nei miei pensieri e mille domande mi frullarono in testa finchè non mi sentì smuovere <<capito Mad??>> mi chiese Jaxon <<Cosa? scusate non stavo sentendo>> mi giustificai. <<Stavamo organizzando di andare in discoteca stasera sai è sabato,ragazze, alcool, ragazze>> disse sognante Chaz, risi leggermente <<si certo ci sono>> diedi conferma ai ragazzi. A salvarmi fu il suono della campanella, infatti salutai velocemente tutti e scappai in classe, ma prima mi sentì bloccare per un polso <<ehi Mad, stai bene?>> Chiese con tono preoccupato Jaxon, <<tranquillo Jax, ho solo un pò di mal di testa>> mentii. Gli do un bacio veloce sulla guancia e mi dirigo in classe a passo svelto. Subito dopo arrivò il prof di matematica e iniziò a fare l'appello <<Alecce>> <<presente>>, <<Bieber Jaxon>> <<presente prof>> <<Bieber Justin>> continuò il prof ma ottenne solo del silenzio, <<scusi il ritardo prof>> <<accomodati Bieber>> rispose il prof scuotendo la testa. In quel momento entra in aula un Justin con i capelli scompigliati intento ad aggiustarsi la maglietta, bellissimo ma pur sempre disgustoso. Mentre si incamminava al suo posto cercava il mio sguardo che ovviamente non ricambiai. Lui riesce a capirmi e volevo evitare che si accorgesse di quanto male c'ero rimasta. E' proprio vero quando dicono "gli occhi sono lo specchio dell'anima", penso che tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi, la lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai. 

Le prime tre ore furono abbastanza interessanti ma comunque pesanti, mentre "ascoltavo" il prof sentivo lo sguardo intenso di Justin bruciare sulla mia pelle, costantemente. Sentivo il cuore accelerare e avevo solo voglia di scappare via da qui. Il suono della campanella mi salvò per la seconda volta in una sola giornata, ringraziai mentalmente quel maledetto suono e mi diressi correndo fuori dall'aula. Era l'ora di pranzo e mentre tutti si dirigevano verso la mensa io andai direttamente nel posto più bello della scuola, la terrazza. E' un posto magnifico, isolato quindi ciò vuol dire: niente urla, niente idioti e troie, niente di niente. Adoro venire qui, mi rilassa e mi aiuta a pensare. In quel momento mi sentivo vuota, inutile, non abbastanza, incompresa... istintivamente mi scese un lacrima che subito scacciai via. <<Basta, sono stanca di piangere>> ripensai tra me e me. 

Poco dopo mi sentì coprire gli occhi (mmmh adoro quel profumo) <<chi sono?>> chiese una voce molto conosciuta <<fa che sia Johnny Depp, fa che sia Johnny Depp>> risposi con molto entusiasmo io. <<Così mi deludi bimba, io sono molto meglio>> replicò con tono modesto Justin, mi da un bacio in guancia e si siede accanto a me. I nostri sguardi si incrociano per attimi che sembrano durare un eternità. Era così bello! Quegli occhi color caramello che ogni volta che li guardo mi ci perdo dentro, capelli color grano e labbra a cuoricino. Ha un bellissimo fisico e adoro ogni suo tatuaggio marcato sulla sua pelle, ma la cosa che mi fa stare veramente bene  è il suono della sua risata, mi riempie il cuore. <<Stamattina non mi hai salutato>> tornò serio, <<eri impegnato>> risposi spostando lo sguardo verso il baso, eh si molto belle le mie Stan Smith. Mi prese delicatamente con due dita il mento e mi voltò verso di lui; alternava lo sguardo tra i miei occhi e le labbra e lo stesso feci anch'io, sentivo la sua presenza sempre più vicina e il suo respiro sul mio. Mi sentivo impacciata e come ipnotizzata per la seconda volta! A distrarci fu la suoneria del mio telefono <<Pronto Mad?>> era Clare <<ma dove sei? sei sparita!>> continuò <<emh, arrivo ragazzi>> risposi imbarazzata <<Justin è con te?>> chiese la mia migliore amica <<emh si, arriviamo>> chiusi la chiamata. <<Andiamo bad boy>> scherzai, mi sorrise e mi aiutò a scendere dal muretto in cui ero seduta <<mia signora>> disse scherzosamente indicandomi la strada, <<che scemo>> risi istintivamente.

Eravamo con le ragazze a casa mia e avevamo appena finito di prepararci: Allie aveva un pantalone nero e un top bianco, Clare un vestitino corto blu e tacchi bianchi, Jane un pantaloncino e un top verde e io un vestito corto rosso. 

Saluto i miei genitori e li avverto che stanotte dormo dai ragazzi

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Saluto i miei genitori e li avverto che stanotte dormo dai ragazzi. C'erano due macchine, io e Clare andammo con i fratelli Bieber, mentre Allie e Jen con Chaz e Rayan. <<Ciao ragazzi>> dicemmo all'unisono io e Clare, loro ricambiarono. Durante il tragitto sentivo lo sguardo di Justin addosso, ma nonostante ciò stasera mi sono promessa di non pensare a niente. 

L'unico obiettivo? Divertirmi.

Be Alright   |Justin Bieber|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora