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-Fermo!- urlai.
-chi sei?-
il ragazzo dopo qualche secondo mi rispose
-tu sei un umana. come puoi vedermi?-
-perchè tu non sei un umano?- risposi ironica
lui bisbiglió un no prima di sparire tra i cespugli.
Ero confusa non capivo "lui chi era? perche era stranito dal fatto che potessi vederlo? e soprattutto. perche aveva detto di non essere umano?"
queste domande non volevano proprio lasciare la mia testa.
Riflettei per tutto il tragitto verso casa.

-ciao mamma!- esclamai
-ciao- rispose dopo un pó
era molto strana, sembrava sovrappensiero.
Cominciai a mangiare il piatto di pasta che mi aveva messo davanti con una velocità mai vista.
Volevo solo tornare in camera a riflettere.
Ma mentre salivo le scale mamma mi fermó.
-vieni un attimo per favore- disse con aria preoccupata.
Mi precipitai da lei.
-si, cosa c'è-
-devo dirti una cosa importante, ti prego ascolta-

Mi sedetti sul divano e aspettai
-allora... ho saputo che hai visto un ragazzo oggi-
-sì, era strano, non capiva come facessi a vederlo... ma aspetta, tu come lo sai-
-me l ha detto lui-
-voi due vi conoscete? ma chee?!-
-fammi parlare!- disse arrabbiata
-okay- risposi
-lui non era umano, era una fata-
risi senza neanche lasciarle il tempo di continuare
-ascolta! non sto scherzando-
sembrava seria quindi continuai ad ascoltare
-le fate esistono davvero, non è una semplice leggenda. I o ero una di loro da giovane, poi ho avuto te e ho deciso di tornare umana per crescerti lontano dalla magia.-
Ero sbalordita non potevo credere alle mie orecchie, non sapevo che dire.
-è tutto vero?-dissi con un filo di voce
-si-rispose mia madre
solo allora pensai che non mi aveva mai detto niente e il mio sangue cominció a ribollire di rabbia
-perchè non me l hai detto? Mi hai tenuto allo scuro di tutto!!- urlai infuriata e ancora incredula
- calma! Le fate nascono umane, di solito manifestano i loro poteri intorno ai 4 o 5 anni. Quando hai sorpassato quell'età pensavo che non fossi una fata quindi ho deciso di non dirti niente per proteggerti dalla tua curiosità. Avevo paura che avresti voluto indagare e ti saresti messa in pericolo.-
-allora non mi avresti mai detto che eri una fata se non avessi visto quel ragazzo?-sbottai
-No! Te l avrei detto tra un anno. Al tuo 18 compleanno.-
-che sarebbe cambiato?!-dissi ancora arrabbiata
-non c'è tempo ora. devi andare!-
-ma che dici?!dove?-
-seguimi-
la ascoltai e la seguii in macchina
-dove mi portii?-
-vedrai- disse scocciata
per tutto il tragitto cercai di assimilare quel che mi aveva detto, ma erano troppe cose e il mio cervello si rifiutava di accettarle.
Ad un tratto la macchina si fermó.
Eravamo vicino ad un bosco " che ci facciamo qui?" pensai. Ma non dissi niente, non mi uscivano le parole dalla bocca.

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora