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-brava, ce l'hai fatta!- esclamò Luke venendomi in contro e abbracciandomi, io rimasi ferma immobile, come un tronco, non riuscivo a reagire, ero sotto shock, non capivo.
-ma tu, eri lì, e i corpi di quelli che ho ucciso, e poi... oddio cosa succede?- chiesi esasperata allontanandomi e mettendomi le mani nei capelli.
-calma, non è successo niente, era solo un test, una simulazione, quelle non erano persone vere, neanche io ero vero-
Eh?!un test?!
-che? Un test? Ma io mi ho visti, mi hanno anche fer...-
Mi guardai la gamba e la ferita non c'era più, che?! non era reale, ma lo sembrava così tanto, come poteva?
-ma io, e tu... ti avevano ferito, stai bene?!- chiesi preoccupata.
-si sto bene, non preoccuparti-
Tirai un sospiro di sollievo prima di buttarmi tra le braccia del ragazzo.
-ma non potevate dirmelo?!che era un test- dissi arrabbiata tirandogli una gomitata.
-mi hai fatto morire di paura! Pensavo volessero farti del male!- lo guardai seria.
-avrei voluto...-
-i poteri delle armi si attivano solo in situazioni di pericolo, c'era bisogno che tu credessi che fosse tutto vero per farlo credere anche a loro-
Continuò Andreas.
-ma che?! io vi odio, ne siete consapevoli?- dissi quasi ridendo.
-non vuoi più bene al tuo "zio andre"?- chiese Andreas fingendosi offeso.
Io iniziai a ridere come una deficiente, quel nomignolo mi diverte troppo, per qualche strana ragione.
-comunque...- disse in tono serio.
-dobbiamo fare dei test- continuò.
-non l'avete già fatto?- chiesi senza smettere di ridere, pensavo fosse una specie di scherzo.
-no, dobbiamo fare dei test su di te questa volta, dobbiamo indagare sul perché tu riesci a tenere tutte e due le armi-
Lo guardai stranita, in che senso, quali test?
-credo che ti avranno spiegato che solo due persone con sangue diverso possono riuscirci.-
Aggiunse, il suo sguardo era freddo e il suo tono di voce era strano, cupo e triste, quando di solito sembrava molto allegro, o perlomeno tranquillo.
-che genere di test?- chiesi confusa.
-lo vedrai- che significa?! Volevo una risposta! Questo non prometteva niente di buono, ma proprio niente.
-che genere di test- ripetei a voce più alta, quasi arrabbiata.
Ma lui non mi rispose, si limitò a girarsi e rientrò nel castello a passo veloce.
-e tu lo sai?- chiesi agitata al ragazzo accanto a me. 
Fece spallucce e si allontanò.
-Luke!!- urlai, ma non si girò neanche, continuò dritto per la sua strada.
Rimasi perplessa e impaurita. Quei due sapevano qualcosa, qualcosa di brutto.

Aprii l'acqua calda e, mentre aspettavo che la vasca si riempisse andai in cucina a prepararmi un the. Fuori si moriva di freddo e io avevo bisogno di riscaldarmi in tutti i modi possibili.
Aprii il mobiletto e presi un the verde dalla scatolina di legno dove tenevo tutti i miei the.
Misi l'acqua calda nella tazza rossa con le renne di babbo natale, che mi aveva regalato mia madre due anni fa a natale. Al ricordo mi scese una lacrima ma la asciugai subito.
Poi ci misi dentro la bustina di the e lo bevvi tutto in poco tempo, il pensiero di quei test rimaneva fisso, non voleva abbandonare la mia mente, e mi faceva preoccupare sempre di più. Non capivo perché non volessero dirmi niente, quale problema ci fosse.
Interruppi i miei pensieri quando finii la tazza di the caldo e mi diressi verso il bagno dove la vasca era ormai piena.
Chiusi il rubinetto e dopo essermi svestita mi immersi. L'acqua era bollente, ma mi ci voleva proprio un bagno caldo, dovevo rilassarmi, soprattutto con tutti quei pensieri per la testa.

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora