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-apriii-Urlai arrabbiata sbattendo i pugni sulla porta della casa di Luke. Una lacrima mi scese dal viso e mi sedetti a terra, stremata, bussavo da 10 minuti piangendo e urlando e nessuno mi aveva aperta,
forse non era in casa.
-mamma, ho bisogno di te- sussurrai guardando in alto.
-Kayla, che succede?- disse Luke preoccupato venendomi incontro.
-lasciami!-urlai spostandogli il braccio che mi stava prendendo in vita.
-che succede?-
-tu, tutti voi sapete qualcosa, qualcosa su di me che non volete dirmi!- sbottai asciugandomi le lacrime.
-non possiamo, cerca di capire, ti prego-
-perchè non potete?!-
Non mi rispose, si infinò una mano nella tasca e ne usci con un'ago, non ebbi neanche il tempo di fare domande che me lo infilò nel braccio, facendo uscire uno strano liquido, mi prese in braccio, io cercai di allontanarmi ma ero immobilizzata li, presto sentii le palpebre pesanti e chiusi gli occhi.
-scusa, davvero- sentii dire prima di cadere in un sonno profondo.

Quando riaprii gli occhi la prima cosa che vidi fu un soffitto bianco, non capivo perché non fossi a casa mia, ma poi piano piano tutti i pezzi del puzzle si riunirono e mi ricordai.
Luke mi aveva addormentata.
Scattai in piedi furiosa, ma mi stupii di quello che vidi davanti a me, ero in una piccola stanza tutta bianca, davanti a me c'erano delle sedie, dov'erano seduti Luke, Alis e Jess. Sembrava una specie di infermeria
Tutti e tre dormivano quindi ne approfittai, presi una ciabatta che stava affianco al mio letto e la lanciai addosso a Luke.
-bastardo- urlai
-eh- si sveglio confuso e quando mi vide spalancò gli occhi.
-tu, sei già sveglia?-
-sveglissima- dissi tirandogli anche l'altra ciabatta.
-cosa cazzo mi hai fatto!?- sbottai
-scusa, io, dovevo addormentarti, non saresti mai venuta sennò-
-come hai potuto?!-
Cercò di avvicinarsi a me ma io lo scansai.
-lasciami- urlai allontanandomi.
Uscii in fretta dalla stanza e quando richiusi la porta dietro di me, mi ritrovai davanti mia sorella, con un'uomo che le puntava una pistola alla testa.
-no!- urlai facendolo girare verso di me.
Lui non mi ascoltò, mise il dito sul grilletto.
-non puoi farlo- dissi disperata.
-o lei o te- mi propose.
Non sapevo che fare, non volevo che mia sorella morisse ma non volevo morire neanche io, che dovevo fare?!
-il tempo scorre- disse l'uomo.
Io rimasi lì impalata, i miei piedi erano come murati al pavimento, non sapevo davvero che fare, non riuscivo a fare mezzo passo in avanti, come quando da piccolo vuoi saltare da una sedia ad un altra ma non ne hai il coraggio.
-scusa- le parole mi uscirono da sole dalla bocca.
In meno di un secondo il proiettile usci dalla pistola e lei cadde a terra.
-noo!- urlai accasciandomi a terra.

Di colpo aprii gli occhi, continuavo a guardare il soffitto, non riuscivo a muovermi.
-no, è impossibile-
-il test dice questo-
-ma non puo essere, non può-
Sentivo delle voci ovattate ma non riuscivo a girarmi.
-Kayla!- urlò la mia migliore amica alzandomi la schiena così da farmi sedere.
Tutti si zittirono.
-che? Che è successo?- sussurrai confusa guardando avanti a me.
Mi girai, e alla mia destra c'erano Andreas, Alis, jess e... Luke.
-che è successo?!- urlai rivolgendomi a lui.
-era questo il test- disse come se fosse la cosa più normale del mondo.
-cosa?!-
-si, è un test mentale-
Ero confusa, non capivo, volevo fare milioni di domande ma non riuscivo a parlare.
-perche?- sussurrai con le lacrime agli occhi.
-cosa?- chiese Alis.
-perchè Luke mi ha addormentata?perché mi avete fatto sognare mia sorella che muore? E perché nessuno mi dice la verità?- urlai.
La testa mi girava e non ci capivo niente, ero arrabbiatissima perché nessuno si segnava di rispondermi, erano tutti in silenzio a guardarsi.
Tutti zitti mentre la rabbia e la confusione si facevano strada dentro di me.
-perchè?!- urlai più forte.

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora